morti sul lavoro al 15 marzo 2024

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 15 marzo Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 211 per infortuni sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 273 se si aggiungono i morti in itinere L’unico osservatorio che monitora da 17 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL e i lavoratori in nero, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi. Per noi chiunque muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro Nel 2023 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1485, 986 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, soprattutto in agricoltura e in edilizia Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 17 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano. Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2023, sono morti complessivamente 21050 lavoratori, di questi 10474 per infortuni sui luoghi di lavoro (tutti registrati in tabelle excel ). ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 30000. Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti che in diversi copiano. MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE ESCLUSO ITINERE. Aggiunti nella Regione i morti sulle autostrade regionali, tra parentesi i morti nelle Regioni compresivi di itinere. N.B i morti sono segnalati nelle province e regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 25 (37) Milano 4, Bergamo 1 Brescia 9 Como 1 Cremona 2 Lecco 1 Lodi Mantova 2 Monza Brianza 2 Pavia 2 Sondrio Varese 2 TOSCANA 19 (26) Firenze 7 Arezzo Grosseto Livorno, Lucca 1, Massa Carrara 1 Pisa‎ 4 Pistoia Siena 1 Prato 3 EMILIA ROMAGNA 18 (24) Bologna 5 Rimini Ferrara 3 Forlì Cesena 3 Modena 3 Parma 2 Ravenna Reggio Emilia 1 Piacenza SICILIA 16 (23) Palermo 6 Agrigento Caltanissetta Catania 2 Enna Messina 4 Ragusa Siracusa 1 Trapani‎ 2 CAMPANIA 19 (26) Napoli 7, Avellino 3 Benevento , Caserta 6 Salerno 3 VENETO 12 (16) Venezia 2 Belluno Padova‎ Rovigo Treviso 4 Verona 4 Vicenza 2 LAZIO 13 (18) Roma 5 Viterbo 2 Frosinone 4 Latina Rieti TRENTINO ALTO ADIGE 12 (15) Bolzano 6 Trento 5 PIEMONTE 9 (14) Torino 3 Alessandria (1 cantiere autostradale) Asti 1 Biella Cuneo 2 Novara 2 Verbano-Cusio-Ossola Vercelli PUGLIA 11 (15) Bari 3, BAT 1 Brindisi 2 Foggia 3 Lecce 2 Taranto SARDEGNA 9 (13) Cagliari 2 Sud Sardegna 1 Nuoro1 Oristano 1 Sassari 4 ABRUZZO 8 (12) L'Aquila 2 Chieti 3 Pescara Teramo 2 Ascoli Piceno 1 MARCHE 7 (9) Ancona 2 Macerata 3 Fermo 1 Pesaro-Urbino 1 FRIULI VENEZIA GIULIA 6 (8) Pordenone 3 Triste 1 Udine 1 Gorizia LIGURIA 5 (6) Genova 1 Imperia 2 La Spezia Savona 1 UMBRIA 4 (5) Perugia 4 Terni CALABRIA 4 Catanzaro 1 Cosenza 2 Crotone Reggio Calabria 1 Vibo Valentia BASILICATA 2 (3) Potenza 2 Matera Molise Campobasso Isernia VALLE D’AOSTA 1 I morti sulle strade. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza. Nelle province non sono segnati i morti in autostrada avvenuti nella Regione Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor 18 gli schiacciati dal trattore 22 morti gli autotrasportatori, altrettanti morti tra gli automobilisti (molti lavorano sulle strade essendo agenti di Commercio) e i passeggeri (non inseriti tra i morti sul lavoro) che hanno la sventura di incrociarli o di essere a bordo, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida 26 gli operai/e, morti di fatica impiegati/e, agricoltori/e, braccianti, autotrasportatori ecc. morti per fatica e malori sui luoghi di lavoro: nel 2023 a luglio e agosto una strage per il caldo e per le condizioni in cui lavoravano soprattutto nei cantieri e sui campi 26 i morti in infortuni domestici tra questi 3 bambini 11 i taglialegna morti travolti dall’albero che tagliavano Complessivi morti sui luoghi di lavoro dal 2019 3869 morti Attenzione se si contano tutti anche i morti in itinere e in altri ambiti lavorativi in questi ultimi 6 anni completi e sommati come fa INAIL si arriva a contarne 5285

grafico 15 anni

grafico 15 anni
Morti sul lavoro al 10 marzo del 2024 comparati con gli ultimi 5 anni e con l'anno di apertura dell'Osservatorio....e parlano di cali

Le province nel 2023

Le province nel 2023
guarda la situazione della tua provincia Morti sui luoghi di lavoro nelle province nel 2023 dalla più virtuale Livorno, a Rieti la peggiore

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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martedì 31 luglio 2018

Report morti sul lavoro nei primi sette mesi del 2018



Incredibile, in questi primi sette mesi, sui luoghi di lavoro escluso itinere il 28% ha più di 60 anni se si prendono in esame tutte le categorie. Calano i morti stranieri, sono in questo momento all’8,2%. Sono il Veneto e la Lombardia le Regioni con più morti sul lavoro e non Roma e il Lazio se si prendono in esame i morti sui LUOGHI DI LAVORO ed esclusi i morti sulle strade e in itinere. Guardate in basso per verificare l’andamento delle morti sui luoghi di lavoro nelle vostre province. Aumentano le morti tra i giovanissimi, e questo è sempre più dovuto alla precarietà e all’impossibilità di rifiutarsi di svolgere un lavoro pericoloso pena il licenziamento. La Legge Fornero ha incrementato le morti sui luoghi di lavoro in tarda età, come l’incrementerà il jobs act che ha  tolto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori per tutti i nuovi assunti.
Sono stati 426 dall’inizio dell’anno sui luoghi di lavoro, oltre 800 con i morti sulle strade e in itinere, se li contiamo insieme come fanno altri.
Più 15% rispetto allo stesso periodo del 2008 (erano 358 quell’anno). Sono stati 398 nel 2017 +3,7%. Attenzione perché partiamo da numeri molto più elevati di altri, perché sui luoghi di lavoro li monitoriamo tutti
Chiediamo una Commissione Parlamentare d’inchiesta per sapere il reale numero di morti per infortuni sul lavoro in Italia che sono sempre sottostimati
Ben 35 i morti schiacciati dal trattore dalla nascita del nuovo governo, e 95 dall’inizio dell’anno aspettiamo un intervento mirato dal Ministro Centinaio
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Ricordo ancora una volta che ce ne sono almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere nelle province. Non sono conteggiati nelle province e regioni i morti sulle autostrade
Morti sui luoghi di lavoro nelle province italiane, esclusi i morti in autostrada e che lavoravano all’estero
VENETO 44 Venezia (7), Belluno (2), Padova‎ (4), Rovigo (2), Treviso (12), Verona (10), Vicenza (5). LOMBARDIA 41 Milano (10), Bergamo (3), Brescia (5), Como (3), Cremona (2), Lecco (1), Lodi (1), Mantova (5), Monza Brianza (3), Pavia (2), Sondrio (5), Varese () CAMPANIA 38Napoli (14), Avellino (3), Benevento (), Caserta (7), Salerno (13). EMILIA ROMAGNA 32 Bologna (5), Rimini (1). Ferrara (6) Forlì Cesena (3) Modena (5) Parma (4) Ravenna (3) Reggio Emilia (1) Piacenza (4) PIEMONTE 32Torino (16), Alessandria (3), Asti (4), Biella (), Cuneo (5), Novara (1), Verbano-Cusio-Ossola (2) Vercelli (1) TOSCANA 30Firenze (4), Arezzo (2), Grosseto (2), Livorno (3), Lucca (3), Massa Carrara (4), Pisa‎ (3), Pistoia (2), Siena (6) Prato (). SICILIA 26 Palermo (5), Agrigento (3), Caltanissetta (3), Catania (5), Enna (3), Messina (4), Ragusa (), Siracusa (1), Trapani‎ (2).ABRUZZO 19L'Aquila (7), Chieti (3), Pescara (2) Teramo (6)CALABRIA 19Catanzaro (5), Cosenza (6), Crotone (4), Reggio Calabria (2) Vibo Valentia (2)  LIGURIA 10 Genova (5), Imperia (), La Spezia (4), Savona (1) () PUGLIA 19 Bari (3), BAT (1), Brindisi (1), Foggia (), Lecce (3) Taranto (2) LAZIO 17 Roma (8), Viterbo (3) Frosinone (1) Latina (3) Rieti (2). SARDEGNA 10Cagliari (2), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (1), Ogliastra (), Olbia-Tempio (3), Oristano (1), Sassari (3). Sulcis inglesiente MARCHE 7 Ancona (2), Macerata (1), Fermo (), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (4). FRIULI VENEZIA GIULIA 7Trieste (), Gorizia (1), Pordenone (1), Udine (5). BASILICATA 5Potenza (4) Matera (1) UMBRIA 7Perugia (3) Terni (4). TRENTINO ALTO ADIGE 9 Trento (5), Bolzano (4) Molise 4Campobasso (3), Isernia (1) .VALLE D’AOSTA( )
Report morti sul lavoro nell’intero 2017
Nel 2017 dall’inizio dell’anno al 31 dicembre i morti sui luoghi di lavoro sono stati 634, oltre 1350 con le morti per infortunio con i mezzi di trasporto.
Il 1° gennaio 2018 l’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro ha compiuto 10 anni, da quell’anno i morti per infortunio sul lavoro sono costanti, in molti anni addirittura aumentati. E’ nato poche settimane dopo la strage alla Thyssenkrupp di Torino ed è dedicato a quei 7 lavoratori morti in modo disumano.
Oltre 1.500.000 di persone hanno visitato l’Osservatorio in questi dieci anni. Vi ringraziamo per la vostra sensibilità.
Report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017
Dall’inizio dell’anno al 31 dicembre sono morti sui luoghi di lavoro 634 lavoratori: con i morti sulle strade e in itinere con il mezzo di trasporto, si superano i 1400 morti complessivi. Gli agricoltori schiacciati dal trattore sono come tutti gli anni il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. L’agricoltura, come tutti gli anni, supera abbondantemente il 30% di tutti i morti sul lavoro. Il 25% di tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno più di 60 anni. Gli edili superano il 20% di tutti i morti sul lavoro. La maggioranza di queste vittime cadono dall’alto; dai tetti e dalle impalcature. Nelle aziende dove è presente il sindacato le morti sono quasi inesistenti: le poche vittime nelle fabbriche che superano i 15 dipendenti sono per la stragrande maggioranza lavoratori che lavorano in aziende appaltatrici nell’azienda stessa: spesso manutentori degli impianti. La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni. Anche il Jobs act per la possibilità di essere licenziati, senza appello, ma solo con un po’ di denaro, rende i lavoratori licenziabili se si oppongono a svolgere un lavoro pericoloso. Gli stranieri morti per infortunio, sono oltre il 10% dall’inizio dell’anno, è così tutti gli anni. Il 30% dei morti sul lavoro spariscono ogni anno dalle statistiche. Tra l’altro e in ogni caso i morti sui luoghi di lavoro monitorati dall’Osservatorio sono sempre molti di più di quelli monitorati dell’INAIL. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima
Le morti verdi provocate dal trattore
Strage verde sui campi
sono già 95 gli agricoltori schiacciati dal trattore nel 2018. Nel 2017 sono morti schiacciati dal trattore 139 agricoltori, ma occorre aggiungerne tanti altri che sono morti per essere stati trasportati a bordo (anche bambini) o per le strade a causa di incidenti provocati da questo mezzo. Oltre 600 sono morti nell’ultima legislatura e oltre 1400 da quando dieci anni fa è stato aperto l’Osservatorio. Anche quest’anno più del 20% dei morti per infortuni su di tutte le categorie sono provocate da questo mezzo che. Assurdo che il Parlamento a primavera 2017 ha rinviato per l’ennesima volta la legge europea che obbliga chi giuda questo sterminatore di agricoltori a sottoporsi a un esame che ne verifichi l’idoneità alla guida. Una legge del 2002. Occorrerebbe (ma lo scriviamo da tanti anni senza nessun risultato) che chi ci governa faccia una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a disposizione forti incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori. Speriamo nel nuovo
Molte delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono per la maggior parte a rischio sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a scappare. L’intero tetto della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci lavorano complessivamente 146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci sarebbe stata una strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur provocando vittime tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove nelle fabbriche ci lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni industriali in Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto del rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate sulle colonne e nel caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e crollare.
Se non si comincia a farli mettere in sicurezza è a rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di milioni di lavoratori. Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza con una spesa non eccessivamente alta.

lunedì 30 luglio 2018

Occhi a chi guida un trattore. Un morto schiacciato anche ieri nella provincia di Rieti



Rilancio ancora una volta l'allarme per quanto riguarda i trattori. Non prendetelo sottogamba mai, uccide la più piccole errore e anche se non ne fa i per le condizioni del terreno. il mese di agosto è uno dei mesi che ne uccide di più. Anche chi non lo fa id professione approfitta delle ferie per dare una mano al fondo  di famiglia. Già 95 i morti schiacciati da questo mezzo dall'inizio dell'anno e 36 con il Ministro Centinaio. Oltre 600 nell'ultima legislatura e ltre 1600 dal 1° gennaio 2008 anno di apertura dell'Osservatorio. carlo Soricelli

sabato 28 luglio 2018

Attenzione pericolo mortale i mesi di agosto e settembre per chi giuda i trattori

Cari amici, se avete parenti e amici che guidano questo mezzo, che è il più pericoloso dite loro di usare la massima attenzione, di usare tutti i mezzi a disposizione per la sicurezza, SOPRATTUTTO SE E' UN TERRENO COLLINARE. Un morto su cinque sui luoghi di lavoro è provocato dal trattore, si muore con questo mezzo da 18 a 90 anni. Se non si è in buono stato di salute evitare di salirci e mai trasportare a bordo bambini o adolescenti, o altre persone in genere. quest'anno ne sono già morti 93, 36 da quando abbiamo come Ministro Centinaio, oltre 600 nell'ultima legislatura e oltre 1600 da qunado ho aperto l'Osservatorio. Carlo Soricelli

venerdì 27 luglio 2018

Il 26 luglio per la prima volta, quest'anno non sono suonate le campane a morte per i lavoratori sui luoghi di lavoro

IL GIORNO 26 LUGLIO E' DA RICORDARE, PER LA PRIMA VOLTA SUI LUOGHI DI LAVORO NON CI SONO STATI MORTI, MA SONO GIA' 418 DALL'INZIO DELL'ANNO, CON L'ITINERE E SULLE STRADE SUPERIAMO GIA' GLI OTTOCENTO. Col nuovo governo insediato il 1° di giugno ne sono già morti solo sui luoghi di lavoro 122, di questi bel trentasei con il Ministro delle Politiche Agricole Centinaio. I morti schiacciati dal trattore sono ben 93 dall'inzio dell'anno

mercoledì 25 luglio 2018

Altri 5 morti sui luoghi di lavoro

25 luglio 2018 Purtroppo continua la "moria" di lavoratori, una strage silenziosa causata dagli infortuni sui LUOGHI DI LAVORO che solo l'Osservatorio rende visibile.
Muore un giovane assessore di 26 anni travolto da un albero tagliato dal padre (così scrivono). Nico Mastropietro ha perso la vita così, con il papà che soffrirà le pene d'inferno. Perde la vita a Genova Matteo Marrè di 46 anni travolto da un mezzo agricolo a Villa Banfi. Muore in provincia di Cuneo un sessantenne, muore in un cantoere a Busca. L'autotrasportatore Oscar Amadei ha perso la vita a 52 anni dentro la Galleria di Martignone in provincia di Trento. Un edile perde la vita in provincia di Catanzaro a Borgia O.D cade da un'impalcatura e viene trafitto da un pezzo di ferro che gli ha colpito mortalmente lo sterno. Aveva solo 50 anni. Carlo Soricelli

martedì 24 luglio 2018

25 luglio 2018 Morire sul lavoro in un Tribunale, la 93esima vittima del trattore dall'inizio dell'anno.

Un operaio è morto nel Tribunale di Palermo, cadendo da una scala mentre montava la fibra, cadendo su un tavolo di vetro. Tragica fine di Alfonso Fejullai. Possibile che si possa morire anche dove si esercita la legge? Ma muoiono cadendo dal tetto di una scuola pubblica (Torino pochi giorni), Sulle strade dipendenti di Provincia (Siena) sono  tante le Istituzioni pubbliche che non controllano se lavorano in Sicurezza, almeno lì dovrebbero farlo.
Un agricoltore è morto schiacciato dal trattore in Provincia di Napoli, mentre un operaio di 45 anni ha perso la vita inalando fumi nocivi un una fabbrica del milanese. Mi dispice avero monitorato come morto sul lavoro, cos'ìdicevano parecchie agenzia, preferisco credere a quella che che dice che ha avuto un arresto cardiaco e portato all'ospedale dove è migliorato. Ametto l'errore, sono pochi quello che faccio e controllo poi che ci siano ulteriori riscontri. Ma che tristezza. carlo Soricelli

lunedì 23 luglio 2018

Marchionne trattato da stampa e televisione come un eroe. Lo sono i 411 lavoratori morti sui luoghi di lavoro dall'inzio dell'anno, come gli ultimi tre morti sul lavoro in questi giorni, come autotrasportatori e carabinieri e Guardie Giurate, mentre stavano lavorando.

 Davvero sconcertante la "divinazione" di Marchionne, si pietà sulle sue condizioni di malato irreversibili, ma anche critiche per il suo operato, non di uomo ma di manager. Le tasse pagate in Svizzera, lo spostamento della FIAT all'estero, l'aver cacciata dalla FIAT con l'avvallo degli altri sindacati il sindacato più rappresentativo che era la FIOM. No, non è un eroe ma solo un bravo manager che difendeva  solo i proprietari di FCA. I veri eroi sono il carabiniere Enzo Ottaviani, la Guardia Giurata Benigno Di Gennaro, morti di notte mentre effettuavano dei rilievi di un incidente stradale; sono stati travolti da un giovane automobilista che li ha uccisi e ferito gravemente altri due carabinieri. Il proprietario della macchina al quale stavano facendo i rilievi, morto pure lui. Un altro eroe  è l'autotrasportatore che è morto bruciato vivo in uno scontro tra tre tir sull'A1, nei pressi di Caianiello. Eroi solo gli oltre 14000 lavoratori, morti nell'indifferenza generale in questi oltre dieci anni di monitoraggio. Il carabiniere, avendo quest'arma e le altre Forze Armate un'assicurazione propria spariscono dalle statistiche. Che fine hanno fatto gli oltre 300 su 1028 delle denunce arrivate all'INAIL? Ne hanno riconosciute poco più di 600, gli altri come tutti gli anni nelle stesse percentuali spariscono dalle statistiche. Resuscitano ? L'Oservatorio che ha ben altri numero di morti è stato censurato da In Onda, intervistato come curatore dell'Osservatorio per ben due volte da due giornalisti diversi della stessa trasmissione, hanno preferito con una scusa censurarmi. Ma migliaia e migliaia di cittadini italiani visitano l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro  http://cadutisullavoro.blogspot.it ogni giorno. Conoscono bene qual'è la realtà, di una piaga che è occultata e che vede 1350/1400 lavoratori che muoiono ogni anno sui luoghi di lavoro, per le strade e in itinere. Spariscono? Io li faccio resuscitare, almeno per l'opinione pubblica. Carlo Soricelli

sabato 21 luglio 2018

Orwell era in anticipo "il Comunicatore 1990

Un piccolo imprenditore cade da una scala a 79 anni nel torinese. E' la sorte toccata a Sebastiano Chiappero. Mi scuso con tutti gli amici per aver postato che ieri sera "pensavo" dopo due interviste che parlassero anche dei dati dell'Osservatorio. Parlo della trasmissione IN Onda su La 7. Io rispondo con una mia vecchia opera del 1990, esposta alla Festa de l'Unità nel 1995. Con 1984 Orwell era in anticipo

venerdì 20 luglio 2018

19 luglio 2018 Morire per infortunio sul lavoro dopo 14 giorni di agonia: è quello che è toccato a un lavoratore della provincia di Siena. Enzo Angelini di 60 anni

stava segnalando sulla Cassia un cantiere stradale, un automobilista l'ha investito. L'investimento il 6 luglio, trasportato all'ospedale,  ma la morte è arrivata dopo una lunga agonia durata fino a ieri. Possibile che ancora si possa morire in questo modo, l'altro giorno un egiziano è caduto da un tetto di una scuola pubblica. Chi controlla se tutto viene fatto in Sicurezza nei luoghi pubblici? Arriviamo a contare 407lavoratori morti sui luoghi di lavoro (tutti registrati), ma almeno altrettanti muoiono sulle strade e in itinere. Tantissimi non vengono poi riconosciuti come tali per le "trappole" che ci sono nelle normative per questi lavoratori. Occorre che chi lavora e si muove con un mezzo proprio le legga attentamente: su questo fronte le donne muoiono quasi quanto gli uomini. 

giovedì 19 luglio 2018

Morire fulminato a soli 23 anni. Ma anche il 18 luglio 3 morti sul lavoro, non poteva mancare il "solito" agricoltore" schiacciato dal trattore

Questo bel giovane siciliano sorridente al mare ha perso la vita ieri. E' morto fulminato mentre montava una serra a Eboli di Salerno. Un agricoltore di 69 anni è rimasto schiacciato dal trattore a Pennes di Bolzano. Ha perso la vita colpito da una gru l'imprenditore Sandro Gusmeroli di 55 anni in Valtellina. Questa mattina arriviamo a contare 406 morti sui luoghi di lavoro, ma ce ne sono altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere. I morti schiacciati dal trattore sono già 35 da quando abbiamo come Ministro Centinaio e 92 dall'inzio dell'anno

mercoledì 18 luglio 2018

Quattro morti sui luoghi di lavoro anche il 17 luglio, un autotrasportatore aveva addirittura 72 anni ed è rimasto schiacciato dal suo rimorchio


Ancora 4 morti sul lavoro in Italia, arriviamo all'incredibile numero di 403 lavoratori morti sui luoghi di lavoro, ma almeno altrettanti muoiono sulle strade e in itinere. A Olbia ha perso la vita schiacciato dai tubi che stava scaricando dal camion Angelo Serra di soli 46 anni. A Stiano di Napoli ha perso la vita un 72enne schiacciato dal suo rimorchio. Chi conserva ancora buon senso dovrebbe porsi il problema di persone così anziani che guidano de "mostri" che spesso coinvolgono anche altri automobilisti. A Cambiano di Torino un egiziano di soli 32 anni,Yahia Zaky ha perso la vita cadendo dal tetto di una scuola. Incredibile che anche in Istituto Pubblico ci siano lavoratori che muoiono cadendo da un tetto. Nessuno che ha controllato se erano a norma? I ministri competenti non hanno niente da dire, mi arrivano segnalazioni da diverse parti in Italia dove per l'appunto anche in strutture pubbliche non rispettano le normative sulla Sicurezza. A l Ministro Centinaio chiediamo di cominciarsi ad occupare dei morti schiacciati dal trattore già 34 in un mese e mezzo. L'ultimo a morire in modo così atroce è Giacomo Mennini di 62 anni che ha perso la vita nella provincia di Pisa. Spesso vengono trovati i cadaveri di questi lavoratori dopo molte ore. Possibile che neppure un allarme che segnala un ribaltamento è possibile installare in un mezzo così pericoloso. Già 92 i morti schiacciati da questo mezzo dall'inizio dell'anno.

martedì 17 luglio 2018

Muore un altro operaio a Pordenone e apprendiamo della morte di un altro a Olbia: Angelo Serra ha perso la vita a Olbia travolto da tubi inmetallo che stva scaricando


16 lug PORDENONE  Apprendiamo dell morte di un altro operaio, dopo aver segnalato ieri la morte di altri 4 tra sabato e domenica. A Roveredo in Piano, un operaio di 53 anni è morto schiacciato da una lastra di metallo pesante molti quintali. L'incidente si è verificato dentro le officine meccaniche Cimolai, azienda specializzata in carpenteria metallica. Secondo le prime informazioni l'uomo stava eseguendo delle lavorazioni da solo quando è stato colpito da una lastra che l'ha schiaccito. Morte continua, 400 dall'inizio dell'anno sui luoghi di lavoro, almeno 800 se si considerano i morti sulle strade e in itinere. Purtroppo apprendiamo in questo momento d amici sardi della morte di Angelo Serra di soli 46 anni. E' morto travolto da tubi di metallo che stava scaricando da un camion.

lunedì 16 luglio 2018

Per i lavoratori la morte lavora anche i giorni festivi: 5 morti, terribile morte a Conversano di Bari dove un operaio è stato schiacciato da un autocompattatore

La morte lavora anche di domenica per i lavoratori. Non c'è pace neppure nei giorni Festivi. orribile la morte di un operaio a Conversano di Bari dove all'alba un lavoratore è rimasto schiacciato da un auto compattatore, una morto orribile anche queste. ma due agricoltori hanno perso la vita schiacciati dal trattore in Toscana e nel Lazio (Ministro Centinaio,  cosa sta facendo per alleviare questa carneficina, in poco più di un mese da ministro ne sono morti già 33 in modo così orribile. Hanno perso la vita anche due autotrasportatri, per loro i festivi sono giorni "mortali" come tutti gli altri.

sabato 14 luglio 2018

L'orribile morte di Bruno Aniello inghiottito a 34 anni da un macchinario in un pastificio del napoletanto.6 morti per infortuni anche il 14 luglio. Un orrorre senza fine la strage di lavoratori. Sei morti il giorno 14 luglio.

Piangere per chi a cuore non serve a niente. Ma che fare con questa gente che ci governa non fa mai niente per la sicurezza?
6 morti  anche il 14 luglio Davvero scioccante la morte di Aniello inghiottito come scrivono da un macchinario, chissà la scena orribile a cui si sono trovati davanti, peggio di un film di fantascienza. Ma  in altri 5 hanno perso la vita sui luoghi di lavoro. I tanti dispressati romeni ieri hanno perso la vita in due lavorando. R.T a Roma ha perso la vita nella manutenzione di un ascensore. Francisc Paulet. l'altro romeno invece a perso la vita per il crollo di una gru a Castellamare del Golfo in provincia di Trapani. Suo fratello di 27 anni è rimasto gravemente ferito. A Palermo paolo La parola è rimasto coinvolto nell'esplosione di una bambola da sub difettosa che stava cercando di riparare, possedeva un negozio che lavorava in quest'ambito. Antonino Cavallo è morto fulminato nelpescarse. a perdere la vita anche un autotrasportatore sull'A21 nei pressi di Pavia. Insomma una strage mai vista, e se leggete che i morti calano non credeteci sono tutte balle atte a nascondere una realtà ben diversa e terribile che scoprirebbe incompetenze, interessi di ogni tipo anche su queste tragedie. Di Maio pensi un po' anche a queste tragedie, altrimenti, con questo andazzo farete peggio anche di Renzi, e lo ritenevo impossibile, In agricoltura col Ministro Centinaio già oltre 30gli agricoltori schiacciati dal trattore. Ministro Salvini, non ha niente da dire sui due giovani romeni che hanno perso la vita lavorando ieri?  Cari amici di Cinque Stelle che siete numerosissimi, non avete niente più da dire quando critoco questo governo che ha un comportamento simile ai precedenti? Non commentate più? Io dovreste saperlo bene se mi avete seguito in questi anni non faccio sconto a nessuno, chiunque governi. Io voglio raf cessare questa strage che con un pò di buona volontà si potrebbe dimezzare, senza costi eccessivi in poco tempo. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutiullavoro.blogspot.it.

venerdì 13 luglio 2018

Che succede a Napoli 3 morti per infortuni in soli due giorni

Muore schiacciato da un macchinario a Polvica di Nola. Bruno Aniello aveva solo 31 anni. La tragedia in un pastificio 

giovedì 12 luglio 2018

otto lavoratori morti in due giorni, molti trattati come schiavi: con contratti di merda o in nero. Pasquale Battaglia è morto in fabbrica a 74 anni travolto da una pedana. Arbeit macht frei

Ministro Di Maio non bastano di pannicelli caldi per far cessare questa strage, o per migliorare le condizioni dei lavoratori. Oppure per essere più incisivo  alla bolognese le scrivo"poche pugnette", Le tragedie di questi due giorni mettono in luce la vera realtà italiana. Ha destato molto scalpore la morte del settantenne a Palazzo Reale di Milano, ma uno che muore a 74 anni in una fabbrica nel napoletano travolto da una pedana? O ancora del 22enne morto cadendo da un lucernario, sempre nel napoletano per pochi euro al giorno (in nero?).  Ancora, morire nella civile Toscana con un contratto di sei giorni. Ma chi ha permesso che si arrivasse a una degenerazione simile? sono le lobby parlamentari industriali, finanziarie e di categorie  trasversali in ogni partito che hanno dominato il Parlamento e come sembra continuano a farlo. Mentre i lavoratori, pur essendo decine di milioni non hanno avuto (e non hanno?) nessuna rappresentanza. Di Maio cerchi di porvi rimedio, ma non con dei pannicelli caldi. Da campano di nascita, pur se cresciuto a Bologna, sono inorridito dalla morte di due lavoratori napoletani: uno di 22 anni, probabilmente lavorava in nero e l'altro che addirittura a lavorare a 74 anni (la legge Fornero che fine ha fatto?  Tutti e due nel napoletano e Lei Ministro del Lavoro Di Maio campano come me non è scandalizzato da queste morti? Sono due morti rappresentative dell'Italia che lavora: uno giovane che non trova un lavoro dignitoso e muore per pochi euro, e l'altro vecchio che ancora lavora. Poi un contratto di sei giorni in Toscana? Ma ci rendiamo conto di come siamo messi: a 37 anni con un figlio piccolo che sicurezza può dare alla sua famiglia uno che ha un contratto di sei giorni? Ma chi lavora ancora stia bene attento, rifugiarsi nel proprio egoismo, permettere che altri lavoratori siano trattati così, vuol dire non comprendere che entro poco tempo tutti quanti potrebbero trovarsi in quello stato. Il jobs act ha come scopo principale quello di togliere ogni sicurezza a chi lavora, alle prime crisi, vere o fittizie i "vecchi" che hanno l'articolo 18 saranno licenziati e sostituiti con i nuovi schiavi, senza più diritti, se non sulla carta voluti da Renzi.  Tra poco all'ingresso di ogni luogo di lavoro  si potrà anche scrivere Arbeit macht frei 

mercoledì 11 luglio 2018

Dopo il 70enne che muore lavorando, muore Salvatore Caliano un giovane napoletano di soli 22 anni che lavorava pe pochi euro al giorno e probabilmente senza essere neppure in regola

Continua la strage di lavoratori, apprendiamo della morte di altri tre nelle province di Padova dove un lavoratore è stato travolto dalle lamiere dopo essere caduto da un'altezza di 3 metri. Muore anche un altro lavoratore travolto da un blocco di marmo: solo pochi giorni ga c'era stata una manifestazione a Carrara contro le morti sul lavoro. ma colpisce molto anche la morte di Salvatore Caliano che è morto mentre puliva un ascensore, ma altre fonti parlano di una caduta da un lucernairio. lavorava per pochi euro al giorno questo giovane: scrivono in rete per 35 euro al giorno. ecco la foto di Salvatore che abbiamo trovato in rete. Noi dell'Osservatorio e tutti quelli che lo seguono facciamo le nostre condoglianza ai suoi familiari e a tutti i 14000 lavoratori che sono morti da quando il 1° gennaio 2008 abbiamo aperto l'Osservatorio.  Ministro del lavoro Di Maio, faccia sentire la sua voce su questa carneficina altrimenti nulla è cambiato e cambierà. Il curatore
Carlo Soricelli

martedì 10 luglio 2018

Muore un bambino di sei anni investito nel cortile dal trattore del nonno. Muore un agricoltore per il ribaltamento del trattore

Sono un nonno con nipoti di quell'età e pensare di essere il responsabile della sua morte mi fa gelare il sangue nelle vene. Ma sono tanti i bambini che muoiono così. Ma è una strage che da.dieci anni denuncio nell'indifferenza generale. Il nuovo governo guidato dal  leghista Centinaio cosa sta facendo? Non mi risulta niente. Ne sono già morti schiacciati 30 dal 1° di giugno, più questo bambino 88 dallinizio dell'anno, 650 nell'ultima legislatura e oltre 1500 da quando ho aperto l'osservatorio. Ma il governo e la politica sono contro i cittadini. Fanno solo gli interessi delle loby che dominano il parlamento. Chiunque governi. La primavera scorsa hanno rinviato per l'ennesima volta una legge europea che obbligherebbe a sottoprsi ad un esame per prendere la.patente per guidare questo "mostro" che uccide anche se non fai errori, ma se hai riflessi pico pronti e non hai le protezioni adeguate è facilissimo avere incidenti e ribaltamenti nel terreno collinare italiani e nei fossi e canali della puanura. Questi sono per la maggioranza degli autentici omicidi perpretati da una clase dirigente che è solo al servizio dei potenti. Ma per questo bambino mi faccio una domanda, il nonno se era stato sottoposto a una visita per l'idoneità alla guida l'avrebbe superata? Il mezzo in che condizioni era. Per questi 1600 morti siamo tutti responsabili, ma la politica che dovrebbe proteggere la loro vita prima di ogni altra cosa è assassina.

lunedì 9 luglio 2018

Che Paese il nostro dove a settanta anni si muore lavorando in un luogo pubblico

È quello che è accaduto nella città che si considera la più europea d'Italia. Un uomo di 70 anni è caduto da una scala mentre effettuava lavori al Palazzo Reale di Milano, nell'allestimento di una mostra. Che dire? Meglio non commentare

venerdì 6 luglio 2018

Sangue che scorre a fiume

Continua a scorrere il sangue operaio. Altri 3 morti in più il  5 luglio. Ieri ha perso la vita un  un giovane di 33 anni.  travolto dal trattore a Larino di Campobasso. Nella provincia di Brescia è morto un operaio colpito da una la stra di cemento. In provincia.di Monza un altro operaio ha perso la vita questa mattina, la piattaforma aerea su cui lavorava si è chiusa.

giovedì 5 luglio 2018

Ministro delle Politiche Agricole Centinaio i voucher sono una misura controversa ma gli agricoltori schiacciati dal trattore no. Ne sono morti in poco più di un mese dalla sua elezioni a ministro ben 30. Non ha niente da proporre per fra cessare la strage?

Comunque la politica è incredibile: un ministro delle Politiche Agricole  reintroduce i voucher, che erano stati tolti perché nascondevano un enorme sfruttamento dei braccianti.  Ma il Ministro Centinaio, non ha trovato il tempo di occuparsi dei 30 agricoltori, praticamente uno al giorno da quando è Ministro che sono morti schicciati dal trattore che guidavano. Su Ministro faccia qualcosa per tutelare la vita dei nostri agricoltori che impregnano di sangue il suolo italiano. Già 30 da quando è ministro, 88 dall'inizio dell'anno, oltre 650 nell'ultima legislatura e oltre 1500 da quando ho aperto l'Osservatorio. Ma nessuno ha trovato il tempo di occuparsene seriamente per far cessare questa strage che si potrebbe dimezzare se solo ci fosse il minimo interesse.

martedì 3 luglio 2018

Sono 5 i lavoratori morti tra domenica e lunedì

La strage continua. Due operai italiani hanno perso la vita a Bellinzona in svizzera mentre montavano un cassero aveano so 25 e 32 anni. Ma altri due agricoltori hanno perso la vita schiacciati dal trattore. Un 34enne è morto alla guida dell suo furgone nel parmense.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2


Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?