Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
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giovedì 9 aprile 2009
MUORE DALLA FATICA MARCO CAVAGNA UN VIGILE BERGAMASCO MENTRE SCAVA TRA LE MACERIE IN ABRUZZO
L'Aquila, la fatica stronca il vigile eroe di Bergamo
di Meo PonteL´AQUILA - Era partito all´alba, con la prima squadra diretta in Abruzzo, appena era scattato l'allarme per il terremoto. Marco Cavagna, cinquant'anni, caposquadra dei vigili del fuoco di Bergamo, è spirato all´ospedale di Pescara. Forse stroncato dalla fatica. «Si è sentito male durante l´intervento», dicono i suoi compagni. Come le altre squadre operative partite dalle caserme del Nord, anche il caposquadra bergamasco era arrivato in Abruzzo dopo un viaggio di quasi dieci ore. Una rapida sosta al centro comando, proprio dietro l´ospedale dell´Aquila, poi di corsa verso il centro della città.Dicono che il caposquadra bergamasco si sia sentito male mentre frugava tra le macerie della Casa dello studente, dove le scosse hanno fatto più vittime e dove si scava sperando nei miracoli. Si muore anche così, cercando di salvare qualcuno, nell´Abruzzo accartocciato dal terremoto. E per non più di 1.500 euro al mese, paga di un caposquadra dopo vent´anni di anzianità. Il geometra Angelo Venuti, 55 anni, capo della prima colonna arrivata dal Piemonte, quando esce dal Centro comando, sottolinea: «Siamo in 800 ma entro domani saremo 1.200. Stanno chiamando a raccolta squadra da tutt´Italia». Venuti è arrivato in Abruzzo alle 17, avanguardia della prima sezione operativa dei vigili del fuoco di Torino: 13 uomini e otto automezzi tra cui quelli dell´Unità Cinofila e quelli della Saf, il gruppo speleologico-alpinista-fluviale.
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