Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
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venerdì 31 luglio 2009
I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO CALANO DI PIU' DEL 10% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DELL'ANNO SCORSO.
Dall'inizio dell'anno i morti per infortuni sul lavoro sono stati 321 contro i 358 dello stesso periodo dell’anno scorso. Se si considerano, come fanno, a mio parere erroneamente, la maggior parte dei media e delle agenzie di comunicazione, anche i lavoratori morti per le strade, mentre vanno o tornano dal lavoro o che sono deceduti sul lavoro per morte naturale, le vittime sono più di 600. Ma a mio parere questo è un altro grave problema che va affrontato in altro modo per le problematiche che sono diverse.
Assistiamo quindi ad un importante calo delle vittime, superiore al 10%. Nel mese di luglio 2009 (ore 15) i morti sono stati 51, contro i 66 del 2008.
I morti in agricoltura dall’inizio dell’anno sono stati 100, in edilizia 99, nell’industria 55, 15 nell’autotrasporto (camionisti).
I morti tra gli stranieri sono stati a fine luglio di quest’anno 42, quasi tutti romeni, marocchini e albanesi che muoiono per la maggior parte nei cantieri.
La maggiore attenzione dei cittadini, dei media, dei sindacati e quella costante del Presidente Napolitano, sta facendo ottenere dei grandi risultati.
Anche questo blog molto visitato, con più di 80.000 contatti dal 1 gennaio 2008, sta dando un piccolo contributo per la sensibilizzazione verso questo terribile problema sociale.
Bisogna però porre l’accento al fatto che anche la crisi economica ha dato un contributo importante nel far diminuire i morti per infortuni sul lavoro.
Lancio l’ennesimo appello ai Media, alle Commissioni del Senato e della Camera dei Deputati sulle “Morti bianche” e ai Sindacati per sensibilizzare ancora di più le categorie più a rischio: l’agricoltura e l’edilizia che da sole hanno nelle loro categorie più della metà dei morti per infortuni sul lavoro. Purtroppo, è la mia regione l’Emilia Romagna che ha quest’anno, fino ad oggi, il triste primato dei morti per infortuni sul lavoro, già 37 dall’inizio dell’anno, con la provincia di Bologna, che ha già superato il numero dei morti di tutto l’anno scorso. Segue la Lombardia con 34 morti che ha però il doppio degli abitanti. Sarà impossibile risolvere completamente questo problema e queste tragedie che colpiscono innumerevoli famiglie e le coscienze di tutti i cittadini, ma ridurle drasticamente è possibile, io continuerò a monitorare giorno per giorno i “caduti sul lavoro”sperando che queste morti diventino solo un cattivo ricordo.
Carlo Soricelli
metalmeccanico in pensione
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