Dati aggiornati al 31 luglio 2025 Dall’inizio dell’anno sono morti 873 lavoratori, di cui 621 sui luoghi di lavoro (esclusi gli incidenti in itinere). Il ritmo delle morti è spaventoso: ogni 6 ore e pochi minuti un lavoratore perde la vita. Se si considerano solo i dati INAIL, che escludono migliaia di lavoratori non assicurati o assicurati con altri enti, le denunce (comprensive di itinere) al 30 maggio 2025 sono appena 389. Un’enorme sottostima della realtà.
Dati aggiornati al 31 luglio 2025 Dall’inizio dell’anno sono morti 873 lavoratori, di cui 621 sui luoghi di lavoro (esclusi gli incidenti in itinere). Il ritmo delle morti è spaventoso: ogni 6 ore e pochi minuti un lavoratore perde la vita. Se si considerano solo i dati INAIL, che escludono migliaia di lavoratori non assicurati o assicurati con altri enti, le denunce (comprensive di itinere) al 30 maggio 2025 sono appena 389. Un’enorme sottostima della realtà.
venerdì 31 luglio 2009
I MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO CALANO DI PIU' DEL 10% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DELL'ANNO SCORSO.
Dall'inizio dell'anno i morti per infortuni sul lavoro sono stati 321 contro i 358 dello stesso periodo dell’anno scorso. Se si considerano, come fanno, a mio parere erroneamente, la maggior parte dei media e delle agenzie di comunicazione, anche i lavoratori morti per le strade, mentre vanno o tornano dal lavoro o che sono deceduti sul lavoro per morte naturale, le vittime sono più di 600. Ma a mio parere questo è un altro grave problema che va affrontato in altro modo per le problematiche che sono diverse.
Assistiamo quindi ad un importante calo delle vittime, superiore al 10%. Nel mese di luglio 2009 (ore 15) i morti sono stati 51, contro i 66 del 2008.
I morti in agricoltura dall’inizio dell’anno sono stati 100, in edilizia 99, nell’industria 55, 15 nell’autotrasporto (camionisti).
I morti tra gli stranieri sono stati a fine luglio di quest’anno 42, quasi tutti romeni, marocchini e albanesi che muoiono per la maggior parte nei cantieri.
La maggiore attenzione dei cittadini, dei media, dei sindacati e quella costante del Presidente Napolitano, sta facendo ottenere dei grandi risultati.
Anche questo blog molto visitato, con più di 80.000 contatti dal 1 gennaio 2008, sta dando un piccolo contributo per la sensibilizzazione verso questo terribile problema sociale.
Bisogna però porre l’accento al fatto che anche la crisi economica ha dato un contributo importante nel far diminuire i morti per infortuni sul lavoro.
Lancio l’ennesimo appello ai Media, alle Commissioni del Senato e della Camera dei Deputati sulle “Morti bianche” e ai Sindacati per sensibilizzare ancora di più le categorie più a rischio: l’agricoltura e l’edilizia che da sole hanno nelle loro categorie più della metà dei morti per infortuni sul lavoro. Purtroppo, è la mia regione l’Emilia Romagna che ha quest’anno, fino ad oggi, il triste primato dei morti per infortuni sul lavoro, già 37 dall’inizio dell’anno, con la provincia di Bologna, che ha già superato il numero dei morti di tutto l’anno scorso. Segue la Lombardia con 34 morti che ha però il doppio degli abitanti. Sarà impossibile risolvere completamente questo problema e queste tragedie che colpiscono innumerevoli famiglie e le coscienze di tutti i cittadini, ma ridurle drasticamente è possibile, io continuerò a monitorare giorno per giorno i “caduti sul lavoro”sperando che queste morti diventino solo un cattivo ricordo.
Carlo Soricelli
metalmeccanico in pensione
Nessun commento:
Posta un commento