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martedì 31 agosto 2010
SONO IL TRENTINO ALTO ADIGE E IL VENETO LE REGIONI CON PIU' MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO NEI PRIMI OTTO MESI DEL 2010
I morti per infortuni sul lavoro ad oggi 31 agosto 2010 sono 370 contro i 379 dello stesso periodo del 2009.
La provincia con più morti in assoluto è quella di Bolzano con 14 morti, seguono le province di Milano e di Roma con 10 vittime ma che però hanno moltissimi abitanti in più. Seguono tre province venete, Treviso con otto vittime, Padova e Venezia con 7. Anche Trento, l’altra provincia del Trentino Alto Adige ha 7 morti. E’incredibile il triste primato del Trentino Alto Adige con 21 vittime, in rapporto al numero d’abitanti è come se la Lombardia avesse avuto in questi otto mesi 250 morti, mentre in realtà ne ha 48. Ma è il Veneto con quaranta morti la regione che registra l’incremento maggiore delle vittime rispetto al 2009 superando già in questi otto mesi il numero dei morti per infortuni sul lavoro di tutto l’anno scorso (erano 39). Solo Verona sembra migliorare rispetto al 2009 dove ci furono 16 vittime contro le 5 di questi primi otto mesi. ALLORA C’E’ DA CHIEDERSI SE LA TANTA ATTENZIONE LEGHISTA VERSO IL TERRITORIO DI UNA REGIONE IMPORTANTE E SVILUPPATA COME IL VENETO, A GUIDA “PADANA” E’ SOLO PROPAGANDA. La diminuzione dei morti per infortuni della Toscana con 12 morti il Piemonte con 13 e l’Emilia Romagna con 22 è molo sensibile, queste regioni stanno dimezzando il numero dei morti per infortuni sul lavoro. Anche quasi tutte le regioni del centro e del sud stanno diminuendo il numero delle vittime.
Purtroppo muoiono nell’indifferenza generale gli agricoltori che da soli hanno il 32% dei morti sul totale, gli agricoltori muoiono quasi tutti in tarda età schiacciati dal trattore che guidano. L’edilizia ha altre il 27% delle vittime sul totale. A morire in questa categoria sono quasi tutti edili meridionali e stranieri anche nelle aziende del nord. L’industria ha il 10,9% dei morti e l’autotrasporto l’8%.
Chiedo a tutti di “salvare” un agricoltore e un edile, informandolo del pericolo mortale che corre andando a lavorare nei campi o in un cantiere.
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