Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
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giovedì 20 gennaio 2011
LAVORATORI CHE MUOIONO IN ITINERE
Più della metà delle vittime e degli infortuni gravi sul lavoro avvengono sulle strade, in itinere nel percorso casa-lavoro e viceversa oppure riguardano autotrasportatori, agenti di commercio, autisti, postini ecc..
A questo riguardo occorre approfondire una serie di problematiche legate al tragitto.
Le morti/infortuni in itinere si concentrano soprattutto dalle ore 7 alle ore 9 del mattino e dalle ore 17 alle ore 19, gli orari di punta per chi si avvia o torna dal lavoro.
Occorre stare molto attenti anche alla linearità del percorso per non avere contestazioni da parte dell'INAIL che garantisce l'indennizzo solo se vengono rispettate alcune regole. Non può essere risarcito l'infortunio in itinere se il lavoratore modifica arbitrariamente per ragioni personali il tragitto e questo accade spesso; ad esempio se prima di recarsi al lavoro si passa in un bar che non sia sulla strada, a fare colazione, o a prendere colleghi o amici che lavorano in aziende o cantieri vicini o addirittura nella stessa azienda, spesso con l’intento di dividersi le spese, ma che però non si trovano sul percorso lineare che il lavoratore dovrebbe fare.
Se il lavoratore poi è sotto l'effetto di stupefacenti o in stato di ebbrezza l'infortunio non viene riconosciuto.
E' inoltre escluso il risarcimento dell'infortunio in caso di dolo, cioè nel caso in cui l'assicurato abbia provocato volontariamente il sinistro.
Non è rilevante al fine del risarcimento così come ha stabilito la Corte di Cassazione nella sentenza n. 17655/2009, che l'incidente sia accaduto per colpa, imprudenza e in generale, a causa della disattenzione del guidatore. In questo caso, quindi, il lavoratore ha diritto al risarcimento da parte dell'Inail anche se l'infortunio si è verificato a causa di un comportamento imprudente del lavoratore avvenuto nell'espletamento dell'attività lavorativa.
I lavoratori devono stare molto attenti negli orari di punta e nei lunghi percorsi, soprattutto quando si è giovani e si dorme poco può essere molto pericoloso per sé e per gli altri mettersi alla guida di un'automobile o di una moto o andare a velocità elevate perché ci si è svegliati all'ultimo momento e non si vuole arrivare in ritardo.
Se poi si è turnisti o pendolari il rischio aumenta ancora di più per l’eccessiva stancehzza accumulata o per i lunghi percorsi.
Ci sono poi lavoratori, soprattutto in edilizia, che si spostano per percorsi lunghissimi in autostrada dal sud al nord e viceversa, all'inizio o alla fine della settimana lavorativa; proprio in queste circostanze l'Osservatorio ha registrato moltissime vittime, autentiche stragi di lavoratori che in automobili e furgoni affrontano insieme lunghi percorsi sullo stesso mezzo.
Poi ci sono i lavoratori che lavorano sulle strade, circa il 25% di tutte le vittime.
Gli autotrasportatori spesso affrontano molte ore di guida senza riposarsi e muoiono nonostante abbiano un mezzo mastrodontico e questo capita spesso quando si scontra con mezzi simili o si va fuori strada.
Gli agenti di commercio affrontano alla guida lunghissimi percorsi per poi tornare a casa alla sera stanchissimi e al volante di automobili spesso molto veloci.
Cosa si può fare per questi infortuni spesso mortali?
Lo Stato dovrebbe avviare una campagna di sensibilizzazione e di prevenzione con più mezzi e uomini da mettere a disposizione della Polizia Stradale e dei Carabinieri per i controlli sulle strade, e dei Comuni per rinforzare le polizie municipali.
Ci sarebbe inoltre un risparmio di miliardi di euro che lo Stato paga in pensioni per invalidità permanenti ai familiari delle vittime, spesso casalinghe e bambini in tenera età.
Carlo Soricelli
Purtroppo la sensibilizzazione da parte degli organi governativi non hanno, a parer mio, nessuna o poca efficacia.
RispondiEliminaInoltre vorrei aggiungere che in primis le istituzioni voltano le spalle nel momento del bisogno (vedi INAIL).
Secondo la mia personale e terribile esperienza questo istituto, nato per "AIUTARE" il lavoratore in caso di infortunio e/o i famigliari in caso di decesso, svolge un lavoro di solo BUSINNESS lasciando nei guai coloro che hanno pagato e pagano contributi, tasse, ecc... ecc...
La mia fiducia nelle istituzioni ed organi ITALIANI è certamente azzerata.