mercoledì 9 febbraio 2011

La signora Marcegalia sulle morti per infortuni sul lavoro, intervista al IL SOLE 24 ORE. Di Alessandro Gatta

Intervistata da Il Sole 24 Ore
Emma Marcegaglia sulle morti per infortuni sul lavoro
L'Osservatorio di Bologna chiede maggiore chiarezza


Milano - Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia è intervenuta sulla questione sempre attuale delle morti e degli infortuni sul lavoro in una lunga intervista concessa a Il Sole 24 Ore, nella quale ha meritato il plauso di alcune associazioni di categoria quando ha dichiarato che “il grave problema degli incidenti sul lavoro si sconfigge con la prevenzione e l’informazione”. Anche per l’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti sul lavoro si tratta di “una verità incontestabile” che viene però contraddetta poco dopo quando la Marcegaglia sottolinea il fatto che nel 2010 c’è stata una sostanziale riduzione delle morti bianche e che “le vittime sono meno di mille”.

L’Osservatorio conferma invece il numero minimo di 1080 vittime, contestando i dati spesso parziali forniti dall’Inail e dalla stessa Confindustria. “Il dato che dovrebbe far riflettere la signora Marcegaglia – spiega Carlo Soricelli – è che sui luoghi di lavoro, comunque si voglia ‘tirare’ il numero di vittime dalla parte che più conviene, i morti sono aumentati del 6% rispetto al 2009”.

“Per correttezza e per fare maggiore chiarezza occorre anche dire che nelle aziende che fanno capo all’associazione presieduta dalla sig.ra Marcegaglia le vittime sono poche” continua Soricelli, riconoscendo che “nelle grandi, medie e anche piccole fabbriche c’è quasi sempre un sindacato organizzato che vigila sulla sicurezza”.

Si parla pochissimo dei morti sulle strade, delle morti in itinere (quasi la metà sul totale delle vittime) e spesso si dimentica che la maggioranza dei decessi avviene “nelle piccole e piccolissime fabbriche, nei cantieri in subappalto dove il sindacato non è presente o è ininfluente, nei servizi artigianali, nell’impiantistica, in ristrutturazioni e sui vecchi trattori”. Troppo comodo ridurre i dati in un unico calderone senza analisi concrete su come avvengono e su quanto poco si faccia in termini di interventi reali e mirati.

Le conclusioni sono amare ma si basano su un’evidenza più che fondata: “Sui luoghi di lavoro non c’è nessun miglioramento per quanto riguarda la drammatica situazione. E gennaio 2011 ha già oltre il 60% in più dei morti per infortuni sui luoghi di lavoro rispetto a gennaio 2010”.

Alessandro Gatta

Nessun commento:

Posta un commento