sabato 5 marzo 2011

"Solo" 980 vittime sul lavoro? Sono 1080

Per fortuna, sembra che col passare dei giorni l'incremento delle vittime rispetto all'anno scorso si stia ridimensionando, anche se ancora molto alto (19,3%) rispetto al 5 gennaio del 2010. Sono anche usciti i dati ufficiali che danno un calo consistente nel 2010, addirittura sotto i mille morti, 980 per l'esattezza. I dati dell'Osservatorio raccolti l'anno scorso e documentati danno 595 vittime sui luoghi di lavoro e 1080 se si aggiungono i morti sulle strade, con un aumento consistente del 7% rispetto al 2009 e 1050 se si aggiungono i morti sulle strade. Sarebbe opportuno che i grandi enti che raccolgono i dati sulle morti sul lavoro informassero l'opinione pubblica su come viene raccolto il numero delle vittime. Se vengono inserite tutti i morti sul lavoro, cosa che per esempio non viene fatto con i militari morti in Italia e in Afghanistan, se tutte le categorie vengono inserite. Se nei 980 morti ci sono anche gli agricoltori pensionati o chi si occupa saltuariamente del proprio fondo agricolo pur non facendo l'agricoltore ma un altro mestiere, e ancora se i casi dubbi in itinere e sulle strade rimangono sospesi.......L'INAIL e l'INPS giustamenete segnalano i morti delle loro categorie, ma il triste fenomeno è purtroppo molto più grande e articolato. In definitiva sui luoghi di lavoro le vittime non calano ma aumentano e questo vuol dire che praticamente non viene fatta nessun tipo di prevenzione se non nelle grandi aziende sindacalizzate. Il numero dei morti rimane stabile complessivamente soprattutto perchè, e per fortuna, anche i lavoratori acquistano automobili tecnologicamente più sicure una volta rottamate le vecchie.

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