martedì 13 settembre 2011

Come mai vengono sempre segnalati meno morti sul lavoro?

Come mai il triste fenomeno delle morti per infortunio sul lavoro viene sottovalutato da tutti, non solo nella qualità ma nella quantità delle vittime? Anche quest'anno, come l'anno scorso, il numero delle vittime sembra superare quello dell'anno prima. Ma tantissimi morti "spariscono" dalle stime e ci chiediamo come mai. Qualche ci viene il dubbio che ci sia l'interesse ad abbassare il numero dei morti per manovre che nulla a che vedere con il monitoraggio del fenomeno ma che hanno a che fare con la politica. Farsi belli con un calo delle vittime inesistente? Oppure si tratta semplicemente di un cattivo immagazzinamento del dati? O che le vittime in certe categorie vengono conteggiate solo parzialmente, come per esempio gli agricoltori pensionati che non essendo più lavoratori attivi non sono considerati morti sul lavoro? A fine anno verrà fatto un bilancio "ufficiale" dove ci saranno molti meno morti di quelli monitorati dall'Osservatorio. All'opinione pubblica e alla media arriveranno una mole incredibile di dati confusi, dove si sommeranno i morti sui luoghi di lavoro e in itinere che (giustamente) per ragioni contributive sono considerati morti sul lavoro. Ma così si altererà completamente la percezione del triste fenomeno. Come tutti gli anni sembrerà che muoiono per infortuni sul lavoro centinaia di metalmeccanici, ma in realtà dentro alle Fabbriche muoiono meno che in altre categorie, ad oggi sono 50 ( l'11% sul totale, compresi le 6 vittime di Frosinone). I morti nelle fabbriche (in tutte le fabbriche), se si analizzano quelle con più di 50 dipendenti, i morti sui luoghi di lavoro si contano sulle dita di una mano. E questo la dice lunga sull'importanza della Prevenzione e del ruolo del Sindacato sulla Sicurezza, e sull'importanza di mantenere una normativa severa che si cerca di far passare per troppo "burocratica". Non dimentichiamoci che anche alla ThyssenKrupp le sette vittime lavoravano in una fabbrica che stava chiudendo e che non aveva più controlli sindacali funzionanti. Oltre il 60% dei morti sui luoghi di lavoro sono in agricoltura e in edilizia, è soprattutto in queste due categorie che occorre impegnarsi con forza. Carlo Soricelli

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