AGENPARL) - Roma, 20 set - "Nel rinnovare il cordoglio ai familiari delle vittime della tragedia di Arpino, vorrei, a seguito del sopralluogo della commissione d'inchiesta sugli incidenti del lavoro ieri effettuato, provare a indicare alcune soluzioni possibili per risolvere il dramma degli incidenti e delle morti sul lavoro nel settore dei fuochi d'artificio". Così il senatore del Pd Paolo Nerozzi, vicepresidente della Commissione sugli incidenti e le morti sul lavoro, interviene in Senato sull'incidente della fabbrica di fuochi d'artificio di Arpino e spiega: "Questo piccolo settore che produce giochi pirotecnici e fuochi d'artificio conta circa 1.800 lavoratori e, negli ultimi 13 anni, ha avuto 40 morti e ben 20 nella sola provincia di Frosinone. Innanzitutto - spiega Nerozzi - credo che questo settore debba essere inserito tra i comparti soggetti alla disciplina dei grandi rischi, con tutte le normative e i controlli necessari. Secondo intervento: un settore così delicato presuppone una formazione professionale e forme di abilitazioni specifiche legate anche al continuo modificarsi delle tecniche e dei prodotti. Il terzo intervento: serve una normativa simile a quella utilizzata nei luoghi militari che impedisca l'accesso ai siti di produzione e stoccaggio agli estranei alla produzione. Parte di questo materiale, poi, in caso di esplosione produce a seguito della sua polverizzazione danni ingenti all'ambiente di lunga durata e quindi ne va vietato l'uso, così come vanno inserite strumentazioni per il controllo dell'umidità e del calore durante la produzione dei fuochi d'artificio. Infine questo è un settore su cui vanno intensificati i controlli. Ricordo che, purtroppo, uno dei lavoratori deceduti è risultato in nero".
"Tutti questi interventi presuppongono una profonda modifica alla cultura della sicurezza e all'idea che meno lacci e lacciuoli ci sono e meglio è. Al governo - conclude Nerozzi - ricordo ancora una volta che sono diminuiti i controlli; sono state emanate circolari sbagliate e inopportune; non sono stati assunti gli ispettori e gli operatori tra vigili del fuoco, uffici del lavoro e uffici di prevenzione delle Asl necessari a garantire prevenzione e controlli. Il tutto inserito in una politica sul lavoro che ha diviso e non unito le forze sociali".
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