Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
domenica 25 dicembre 2011
Di Marco Bazzoni dal blog di Beppe Grillo
Il giorno di Natale lo dedico ai lavoratori che hanno perso la vita nel 2011. Più di 1000 non sono tornati a casa dalle loro famiglie. E' una guerra senza tregua cha va avanti da decenni, ma sembra che non interessi a nessuno. Il profitto viene sempre prima della sicurezza dei lavoratori. La sicurezza costa, la morte di un dipendente costa meno, talvolta, grazie alle leggi italiane, quasi nulla. I parenti delle vittime di un'economia e di una società malate passeranno il primo Natale senza un padre, un figlio, un marito. A loro vanno il mio cordoglio e un abbraccio.
Caro Beppe,
oltre 1100 morti su lavoro nel 2011, il 15% di questi lavoratori erano "in nero" o già in pensione, sono i dati che fornisce l'Osservatorio Indipendente di Bologna di Carlo Soricelli, un operaio in pensione, che fa un lavoro enorme con il suo blog, aggiornando ogni giorno le morti sul lavoro in Italia. Voglio ricordare quello che aveva detto l'INAIL, che per l'anno 2010, le morti sul lavoro erano scese per la prima volta dal dopoguerra, sotto quota 1000, per l'esattezza 980. Evidentemente c'è qualcosa che non va nei dati INAIL, e viene da sé che sono dati fortemente sottostimati, perchè non tengono conto di tutti i lavoratori che muoiono "in nero". Sono ancora in troppi che prendono questi dati come "oro colato". I dati dell''Osservatorio dimostrano che moltissimo resta da fare sulla sicurezza sul lavoro. Siamo di fronte a un'ecatombe. Come si può definire civile un Paese con tutti questi morti sul lavoro quando l'art 1 della Costituzione dice che "l'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro" e non sulle morti sul lavoro!!! Lo Stato, oltre a chiederci di lavorare fino alla vecchiaia, dovrebbe garantire di tornare a casa vivi la sera, dopo una dura giornata di lavoro. Mi rivolgo al Ministro dell'Istruzione Profumo: faccia un decreto, perchè la sicurezza sul lavoro sia inserita come materia di insegnamento dal prossimo anno scolastico, a partire dalle scuole elementari come in Francia. Mi rivolgo al Ministro Fornero: ripristini le norme per la sicurezza sul lavoro, volute dal Governo Prodi con il testo unico per la sicurezza sul lavoro (Dlgs 81/08) e stravolte dall'ex Ministro del Lavoro Sacconi, con il Dlgs 106/09 (decreto correttivo), che tra le tante cose negative ha dimezzato le sanzioni ai datori di lavoro, ai dirigenti, ai preposti, in alcuni casi ha sostituito l'arresto con l'ammenda, ha introdotto la "salva-manager". Mi rivolgo al Ministro Cancellieri: aumenti le pene per i responsabili delle morti sul lavoro. Per il reato di omicidio colposo, la pena varia da 2 a 7 anni, ma spesso i datori di lavoro se la cavano con pene molto più basse o con la prescrizione.Un invito vorrei rivolgere alle associazioni, ai sindacati, ai partiti politici, alle Istituzioni e ai mezzi d'informazione: si smetta di chiamare queste morti, con il termine "morti bianche" e "tragiche fatalità". Queste morti non hanno nulla di bianco, e non sono fatalità, ma dovute al non rispetto delle minime norme di sicurezza sul lavoro ." Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Email: bazzoni_m@tin.it
Dovresti vergognarti ad usare queste morti per farne argomento politico con uscite per altro idiote come "Lo Stato, oltre a chiederci di lavorare fino alla vecchiaia, dovrebbe garantire di tornare a casa vivi la sera, dopo una dura giornata di lavoro" Vorresti la scorta? E quanti di questi 1100 decessi sono realmente imputabili ad un datore di lavoro spregiudicato o piuttosto a fatalità, imprudenze o comunque a responsabilità personali? Il 10 per cento? La tua si chiama caccia alle streghe. Buon Natale!
RispondiEliminaCortese Bruciapelo, perchè secondo Lei lo Stato non dovrebbe garantire al lavoratore la sicurezza sul lavoro?
RispondiEliminaMa le leggi chi le fa?Io forse?Ed i controlli chi li deve aumentare, io forse?
O vorrebbe forse derublicare questi 1100 morti sul lavoro a semplici "tragiche fatalità" o improdunze del lavoratore?
Ma mi faccia il piacere.
Quando si fanno commenti del genere bisognerebbe pensare bene a quello che si dice Sig Bruciapelo, e lei non mi pare abbia le idee molto chiare.Sono anni che mi batto per più sicurezza sul lavoro, e da come si scalda nel suo commento, lei è sicuramente un imprenditore!!!
La mia è una battaglia di civiltà, perchè nei luoghi di lavoro ci sia più sicurezza sul lavoro.Se molti imprenditori la smettessero di considerare la sicurezza sul come un costo insopportabile per l'azienda, forse cambierebbe qualcosa nei luoghi di lavoro.
Saluti.
Marco Bazzoni
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiElimina