martedì 24 gennaio 2012

Abolendo l'articolo 18 si vuole cancellare la dignità dei lavoratori.

Come mai c'è tanto accanimento del vecchio e nuovo governo e degli industriali contro l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori?
Lo abbiamo scritto più volte, eliminare l'articolo 18 vuol dire avere il controllo totale nei luoghi di lavoro e far sparire i sindacati più attenti al benessere dei lavoratori. E' semplice, e tutto quello che viene detto accampando altre motivazioni, di qualsiasi tipo, sono solo balle e i sindacati lo sanno bene ed è per questo che si oppongono strenuamente. Con la scure sulla testa su ogni lavoratore la fabbrica sarà ridotta ad un luogo silenzioso dove non si potrà più esprimere un'opinione contraria alle direttive aziendali, non ci si potrà ammalare e prendere qualche giorno di cura in caso d'influenza, si dovrà essere "simpatici" in tutti i sensi al capetto nevrotico che scaricherà le sue nevrosi contro i sottoposti. Non si potranno più esprimere opinioni politiche che non siano in linea con la direzione aziendale. Non ci potrà più contestare la mancanze sulla "Sicurezza" come succede nelle aziende artigianali, dove muoiono o restano gravemente feriti tantissimi lavoratori per infortuni sul lavoro. Questo posso documentarlo e affermarlo con certezza, nei 5 anni di monitoraggio dell'Osservatorio Indipendente di Bologna viene fuori in modo evidente che dov'è presente il sindacato le morti sul lavoro sono quasi inesistenti, ma nelle piccole aziende la percentuale si alza in modo molto significativo. Nei miei quasi 40 anni di lavoro in fabbrica ho visto tutta l'involuzione che c'è stata dagli anni settanta, anche per colpa di partiti di sinistra e sindacalisti che sono rimasti affascinati dal liberismo economico. Quello che scrivo sono cose che ho vissuto in prima persona e conosco bene tutti i meccanismi che portano a far morire la democrazia in un luogo di lavoro. Sopratutto in tempo di crisi, come è capitato anche alla ThyssenKrupp dove sono morti i sette operai in una fabbrica che era in smantellamento. C'è da aggiungere anche che alcuni lavoratori, quando si trovano nell'impossibilità di esprimere le proprie opinioni e sono sotto pressione, diventano meschini e succubi e si schierano con la parte più forte, che senza il sindacato che conti diventa inevitabilmente il capetto e l'azienda. Per tutelare loro stessi diventano feroci contro i compagni di lavoro in difficoltà, in caso di malattia, se svolgono il lavoro assegnato più lentamente, infischiandosene delle motivazioni, questo soprattutto in momento di crisi aziendale dove è in gioco la Cassa Integrazione e il posto di lavoro. Mors tua vita mea. Anche tutte queste cose significa l'abolizione dell'articolo 18: mantenimento della dignità dei lavoratori. Ed è per questo importante che alle prossime elezioni ci siano tantissimi candidati in parlamento che vengono dal mondo del lavoro, è intollerabile che decine di milioni di lavoratori siano rappresentati solo da alcuni parlamentari che vengono dal sindacato e dal mondo del lavoro.

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