lunedì 23 gennaio 2012

Marco Bazzoni: Marlane, cento morti che non interessano

Marlane, cento morti che non interessano da il Fatto Quotidiano

Marco Bazzoni è un operaio di Firenze, un delegato alla sicurezza che, da anni, ha dedicato la sua vita a contrastare le morti sul lavoro, a reclamare la applicazione delle leggi esistenti, a denunciare ovunque lo scandalo di una strage continua che ci ha fatto conquistare l’ennesimamaglia nera in Europa per il numero dei decessi e degli infortuni.

Ogni giorno raccoglie e coordina notizia e denunce e, giustamente tempesta i media nazionali e locali affinché diano le notizie, non cancellino le responsabilità, non chiamino “morti bianche” quelle che sono delle morti sporche, anzi sporchissime.

In questi giorni insieme a Fosco Giannini, ha promosso una campagna per rompere la muraglia di silenzio che sembra circondare la vicenda della azienda Marlane dove sono morti oltre 100 lavoratori, ma il processo non inizia mai, ogni volta c’è una ragione per spostare la prima udienza, per dilatare i tempi, ed il rischio prescrizione si avvicina.Per questo i familiari, gli amici, sindacalisti, avvocati, donne e uomini che hanno a cuore questi temi, hanno deciso di lanciare un appello.

Tre le vittime dell'incidente avvenuto questa mattina sulla superstrada che conduce da Lerici a La Spezia. Si tratta di 3 lavoratori romeni che si recavano a lavoro: sono morti sul colpo dopo l'impatto frontale contro un'Audi A3 bianca. Viaggiavano a bordo di una Mercedes coupè verso Muggiano, dove ha sede l'azienda presso cui lavoravano, la ‘Enafroid', che si occupa di installazione e riparazione di condizionatori d'aria. L'autista dell'Audi, uno spezzino 56enne, aveva avvertito a lavoro: “Ho avuto uno scontro con un'auto che viaggiava contromano”.
Un colpo di sonno la causa dell'incidente
Sul luogo dell'incidente, tra i rottami della Mercedes coupè, spuntano le tute blu da lavoro appartenenti ai tre romeni morti. Si trovavano sulla superstrada che conduce da Lerici a La Spezia, nei pressi di Muggiano. L'autista della Mercedes, che, come i due passeggeri, lavorava presso l'azienda ‘Enafroid',avrebbe avuto un colpo di sonno. Le vittime avevano tra i 32 e i 39 anni e abitavano a La Spezia da anni.

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