Ieri è stata approvata la riforma del lavoro, una riforma che penalizza drammaticamente le condizioni dei lavoratori. Praticamente è stato abolito l’articolo 18 che tutelava i lavoratori contro le discriminazioni d’ogni genere. Con una scusa, neanche tanto camuffata da “esigenze economiche” un lavoratore potrà essere licenziato per svariati motivi: se è iscritto ad un sindacato scomodo, se si ammala, se è antipatico al datore di lavoro o al “capetto” nevrotico, se non sottostare a ricatti sessuali e si potrebbe continuare all’infinito. Ma la tanta insistenza ad approvare questa legge ad ogni costo nasconde un’altra verità che chi l’ha firmata non esplicita mai: TENERE OGNI SINGOLO LAVORATORE SOTTO UNA SPADA DI DAMOCLE: non iscriverti ad un sindacato che non mi piace, non ti ammalare, non ti lamentare mai delle tue condizioni, non scioperare, non fare figli, non lamentarti della scarsa sicurezza, ecc……E’ stata questa la vera posta in gioco, e i politici che hanno approvato in parlamento questa legge lo sanno bene. L’Osservatorio Indipendente di Bologna morti per infortuni sul lavoro in questi anni di monitoraggio dei morti sul lavoro, può dimostrare con documenti alla mano, che a morire nei luoghi di lavoro sono quasi tutti lavoratori dove il sindacato non è presente, ed è possibile il licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo. Si muore per infortuni sul lavoro in piccole aziende dove lamentarsi anche sulla sicurezza espone al rischio di essere licenziati. Se poi aggiungiamo un “folle” allungamento dell’età per andare in pensione anche per lavoratori che si espongono ogni giorno a rischi d’infortuni mortali, e vorrei ricordare che oltre il 30% di tutti i morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni, e questo a causa dei riflessi poco pronti o a malattie, si capisce che questo governo “strano”, ma mica tanto ( è solo la continuazione “gentile” del classismo berlusconiano in altre forme), ha penalizzato solo lavoratori e pensionati.
Da qui l’esigenza che fin da ora le forze sindacali che hanno a cuore il benessere dei lavoratori, assieme a chi lavoro e ai pensionati, s’impegnino a trovare interlocutori politici che difendano i lavoratori senza tentennamenti. Insomma, c’è l’esigenza inderogabile di creare un partito dei lavoratori e pensionati, che diventi forza determinante nel panorama politico italiano. Un partito, che veda scendere in campo in prima persona, per portare in parlamento i nostri migliori sindacalisti e lavoratori. Mai più deroghe in bianco a partiti che “rubano” il voto dei lavoratori e pensionati per poi approvare leggi che annullino in poco tempo diritti acquisiti in 50 anni di lotte dei lavoratori. Carlo Soricelli Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
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