domenica 23 settembre 2012

Il silenzio degli innocenti ( che lavorano in nero)

Enzio Barcellona è morto 3 giorni fa a Stradella in provincia di Pavia dopo essere stato colpito da una pesante bombola mentre lavorava nel magazzino di un'azienda. La bombola, che lo ha colpito mortalmente, gli ha provocato "un gravissimo shock emorragico con versamento endoaddominale", ha reso noto il 118. Il povero lavoratore è morto lo stesso giorno poco l'arrivo in ospedale. I carabinieri della locale stazione(non ringrazieremo mai a sufficienza l' Arma dei Carabinieri per il lavoro che svolgono quando siamo di fronte a queste tragedie e nella prevenzione di questi reati), hanno scoperto che Barcellona lavorava in nero. Purtroppo sono innumerevoli i casi di lavoratori che perdono la vita senza neppure lavorare regolarmente. Persone sottoposte ad ogni tipo di ricatto senza poter fare nulla: di non poter rifiutare di svolgere lavori che mettono in pericolo la loro vita, pena la perdita immediata del lavoro. Tra l'altro crediamo che questi poveri lavoratori non siano neppure considerati "morti sul lavoro" dalle statistiche ufficiali, visto che non dispongono di nessuna assicurazione: siamo sicuri, in base alle nostre rilevazioni comparate con quelle "ufficiali" che tantissimi non vengono inseriti tra le vittime. I titolari dell'impresa dove lavorava Barcellona sono stati deferiti poiché ritenuti – a vario titolo – responsabili del reato di omicidio colposo in concorso in relazione al decesso. I familiari di questo lavoratore, di cui non conosciamo la composizione familiare, si troveranno inoltre senza nessun risarcimento e indennità e pensione, non essendo la vittima assicurato a nessun istituto. Probabilmente verrano riconosciuti i loro diritti di "familiari di vittima sul lavoro" dopo un lungo processo. Ma nel frattempo come faranno se non hanno altra fonte di reddito???

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