sabato 13 luglio 2013

Lettera aperta al Presidente Giorgio Napolitano e pc. al Ministro del lavoro Giovannini, alla Presidente della Camera Laura Boldrini e del Senato Pietro Grasso

Lettera aperta al Presidente Giorgio Napolitano. PC al Ministro Giovannini e alla Presidente della Camera Laura Boldrini e del Senato Pietro Grasso Caro Presidente Napolitano, so quanto le sta a cuore il problema delle morti sul lavoro. Il rapporto INAIL del 2012 parla di 790 morti sul lavoro, mentre in realtà sono molti di più. Solo sui luoghi di lavoro l'Osservatorio Indipendente di Bologna ne ha monitorati e documentati l'anno scorso oltre 600, mentre se si sottraggono dai 790 rilevati dall'INAIL i 409 morti, sempre dall'Istituto indicati come morti non sui luoghi di lavoro (sulle strade) , si arriva a contarne per l'INAIL 381. Un numero estremamente basso e irreale. Lei è sempre stato molto impegnato su questo fronte e le chiedo, attraverso i suoi uffici, di fare luce su queste discrepanza così evidente. Parliamo di centinaia di lavoratori morti sui LUOGHI DI LAVORO in più che non posso essere spariti nel nulla. L'INAIL monitora solo i suoi assicurati e tanti morti non lo sono, ma non lo spiega mai nei suoi rapporti. Purtroppo questa percezione del fenomeno così riduttiva serve solo a rassicurare i cittadini, non si spiega mai in questi rapporti che il numero totale è comprensivo dei morti in itinere e che tante categorie e lavoratori in nero e pensionati, soprattutto agricoltori non vengono "conteggiati". Temo che gli interessi anche economici che purtroppo ci sono anche in questo campo, spostano le risorse dello Stato i modo errato. Tanto per fare un esempio: dall'inizio dell'anno sono già più di 100 gli agricoltori morti schiacciati dal trattore e se sono già in pensione non vengono considerati tali? Spero in buona fede. Basterebbe poco per ridurre in modo drastico questo fenomeno, ma i dati "ufficiali" non corretti che fa sottovalutare all'opinione pubblica il fenomeno spostano risorse in direzioni errate, e la politica è purtroppo impegnata in cose ben più importanti che le morti sul lavoro. Con stima Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com/

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