lunedì 4 novembre 2013

Morti sul lavoro di seria A e di serie B

Oggi 4 novembre è la Festa delle nostre Forze Armate. Ma perchè i carabinieri, i poliziotti, un soldato dell'Esercito, ma anche un Vigilie del Fuoco, se muoiono in un conflitto a fuoco con dei delinquenti o come è capitato pochi giorni fa con il vigile del fuoco Maurizio Berardinucci, morto dopo 3 mesi d’agonia per l’esplosione in una fabbrica non sono considerati MORTI SUL LAVORO? E’ una grave anomalia e ingiustizia che merita, speriamo per almeno una volta, l’attenzione della nostra classe dirigente, a partire dai Presidenti della Camera e del Senato, che s’indignino veramente, e che costringono questo parlamento ad impegnarsi e fare chiarezza sul reale numero dei morti sul lavoro nel nostro paese. Da anni stiamo dicendo che le statistiche ufficiali sono sottostimate, che i morti sul lavoro sono molti di più, che non c’è un calo reale delle morti da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Ma ora sappiamo che quello che abbiamo scritto per tanti anni è vero; che intere categorie, anche quelle che proteggono la nostra vita e incolumità, non sono considerate morti sul lavoro. Se i Carabinieri, Poliziotti, Soldati e Vigili del Fuoco, ma anche tantissime altre categorie che non sono assicurate all’INAIL, come per esempio anche i lavoratori con partita IVA, anche quelli che nascondono un lavoro continuativo dipendente, perché almeno non si onorano dandogli almeno la dignità d’essere considerati morti per infortuni sul lavoro nell'adempimento del loro lavoro? Il nostro è veramente un paese incredibile. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http;//cadutisullavoro.blogspot.com

Nessun commento:

Posta un commento