lunedì 31 marzo 2014

Report morti sul lavoro nei primi 3 mesi del 2014

Curatore dell’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com/ Report morti sul lavoro nei primi 3 mesi del 2014 2014 Nei primi 3 mesi del 2014 sono morti sui luoghi di lavoro 116 lavoratori, tutti documentati. Se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano i 250 morti. L’aumento dei morti sui luoghi di lavoro rispetto ai primi 3 mesi del 2013 è del 16,8 %. Nel comparto agricolo sono morti il 31,8%. In edilizia il 30,1% sul totale. Il 7,75% nell’autotrasporto. Nell’industria il 7,85. Percentualmente per ora sono distribuiti in eguale numero in tutte le fasce d’età, a parte l’agricoltura dove le vittime hanno un’età mediamente più alta. Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono il 12,9% e i romeni sono sempre i più numerosi. Ad oggi a guidare questa triste classifica è il Lazio con già 13 morti, con la provincia di Roma che registra 5 morti. Piemonte, Veneto e Lombardia 11 morti, Toscana 8 morti, Emilia Romagna, Sicilia e Puglia 7 morti. Trentino Alto Adige 6 morti. Marche 5 morti. Friuli Venezia Giulia 4 morti . Campania, Umbria, Liguria, Abruzzo e Calabria 3 morti. Sardegna 2 morti, Molise 1 morto. Non sono segnalati a carico delle province i morti di autotrasportatori sulle autostrade. Come tutti gli anni con l’arrivo del bel tempo è ricominciata la strage di agricoltori. Purtroppo il nostro appello del 9 di marzo, rivolto al Presidente del Consiglio Renzi, al Ministro del lavoro Poletti e al Ministro delle Politiche Agricole Martina, d’intervenire con l’informazione, ma non solo, avvertendoli che con l’arrivo del bel tempo sarebbe ricominciata, come ogni anno, la strage di agricoltori schiacciati dal trattore, non ha avuto nessuna risposta. Da quel giorno sono morti 15 agricoltori schiacciati dal trattore che guidavano. Io non esito a ritenerli omicidi verdi, dovuti all’indifferenza di chi dovrebbe occuparsene. Non mi risulta siano stati fatti interventi da parte del parlamento per alleviare questa carneficina che con poche risorse e interventi mirati si potrebbe ridurre drasticamente. Ma così gira questo paese che ha una classe dirigente che si occupa di tutto ma non delle cose importanti che riguardano i cittadini e i lavoratori, se non per penalizzarli.

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