parlano..parlano e fanno propaganda, ma mai un intervento concreto per le morti in agricoltura
Ennesima mail a Petrini, Renzi, Martina, Poletti e Repubblica
IL SILENZIO ASSASSINO DELLA POLITICA, LA TERRA E' IMPREGNATA DEL SANGUE DEI NOSTRI AGRICOLTORI
Leggo con molto fastidio quello che ha scritto il Ministro Martina su Repubblica e quello che ha scritto anche il buon Carlo Petrini, si preoccupano di aspetti importanti dell'agricoltura, ma trascurano quello più importante: la vita di chi sulla terra ci lavora. E' una strage continua che non cessa mai e che vede come protagonisti dell'indifferenza tutti i governo che si sono succeduti in questi anni. A Petrini mandai 8/3/2010 un elenco delle centinaia di morti in agricoltura negli anni 2008/2009/2010. Una lista sconvolgente, C'era allora il ministro Zaia. Ma mai si è degnato di fare qualche intervento a favore di queste vittime. La maggioranza dei morti in agricoltura sono dovuti al trattore che si ribalta e basterebbe poco per salvare tante vite. Ancora adesso è così,il solito silenzio assassino da parte di tutti.Il 28 febbraio di quest'anno come curatore dell'Osservatorio ho mandato una mail al Primo Ministro Renzi, al Ministro del lavoro Poletti e al Ministro Martina, pregandoli di fare almeno una campagna di sensibilizzazione attraverso i media per il pericolo che corrono gli agricoltori che guidano questo "mostro" che uccide con un'estrema facilità. Sapevo che dopo pochi giorni sarebbe ricominciata la strage. Dal 9 di marzo 2014 sono morti schiacciati dal trattore 44 agricoltori e 54 dall'inizio dell'anno, ma nulla dicono per queste tragedie. La terra, e le coscienze di chi ci governa e di chi si fa tanta propaganda come Carlo Petrini, sono impregnate del sangue di queste povere vittime dell'indifferenza. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. Qui sotto la mail del 2010 inviata a Carlo Petrini con l'elenco dei morti in agricoltura e quella del 9 marzo 2014 inviata a Martina, ministro dell'indifferenza verso la vita chi lavora la terra.
8 /3/2010
Buongiorno Dott. Petrini, sono il metalmeccanico in pensione e maestro d'arte naive Carlo Soricelli, dopo la tragedia della Thyssen, che tanto mi colpì per la tragicità di quelle morti collettive, mi accorsi che non c'era nessuno in Internet che monitorasse in tepo reale i morti per infortuni sul lavoro. Dal 1 gennaio 2008 ho cominciato questo lavoro volontario che m'impegna diverse ore al giorno. Alla fine del 2008 ero in grado di elaborare, con l'aiuto di mio figlio, delle tabelle excell con: identità, luogo e data della tragedia, professione, età e nazionalità delle vittime. Di questa tragica conta credo che non mi sia sfuggita neppure una vittima. Sia nel 2008 che nel 2009 risulta che la categoria che muore di più è quella degli agricoltori con quasi il 30% delle vittimi sul totale e questo purtroppo non viene mai sufficientemente evidenziato. Sui morti per infortuni sul lavoro i media fanno una grande confusione: inseriscono tra le vittime per infortuni sul lavoro anche i lavoratori che muoiono per le strade in itinere. L'INAIL lo fa (GIUSTAMENTE) per ragioni contributive ma questo genera confusione e non permette di adottare misure di prevenzione sia per i lavoratori morti per infortuni sul lavoro, sia per quelli morti per le strade. Se si separano queste morti risulta quella terribile percentuale del 30% di contadini morti sul totale dei morti per infortuni sul lavoro. Questi lavoratori muoiono quasi tutti (90%) in tarda età schiacciati dagli obsoleti trattori che guidano, che non hanno protezioni adeguate in caso di ribaltamento. Basterebbe poco per salvarne tanti, un'informazione corretta del pericolo che corrono e la rottamazione dei vecchi mezzi. Alle persone che hanno un pò di sensibilità vengono i brividi quando vedono questa interminabile lista, di quasi 400, che c'è qui sotto, degli agricoltori morti per infortuni sul lavoro, che, per regioni di privacy ho dovuto ricordare solo col nome. DALL'ELEABORAZIONE DELLE MIE TABELLE EXCELL RISULTA EVIDENTE CHE GLI AGRICOLTORI HANNO DOVUTO RIMANDARE I LAVORI ALL'APERTO IN QUESTI PRIMA DUE MESI DELL'ANNO E CHE CON L'ARRIVO DEL BEL TEMPO CI SARA' ANCHE QUEST'ANNO UN'AUTENTICA STRAGE IN QUESTA CATEGORIA (E IN QUELLA DEGLI EDILI). L'ANNO SCORSO MANDAI AL MINISTRO ZAIA UN'ACCORATA MAIL SULLA POSSIBILITA' DI UNA STRAGE DI AGRICOLTORI, MA PURTROPPO NON SI DEGNO' NEPPURE DI RISPONDERMI. COSI' GLI AGRICOLTORI MORIRONO A CENTINAIA COME VITTIME SACRIFICALI DELL'INDIFFERENZA. Spero in un suo intervento che possa allertare questa categoria così dimenticata. Con stima Carlo Soricelli
http://cadutisullavoro.blogspot.com/
Da: Carlo Soricelli [mailto:carlo.soricelli@gmail.com]
Inviato: venerdì 28 febbraio 2014 18:42
A: matteo@governo.it; segrgabinetto@lavoro.gov.it; webmaster@politicheagricole.it
Oggetto: Morti sul lavoro a Gennaio e Febbraio 2014. All'attenzione di Matteo Renzi, Giuliano Poletti e Maurizio Martina,
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
http://cadutisullavoro.blogspot.com/
Sig. Primo Ministro Matteo Renzi e Sig.ri Ministri del lavoro Giuliano Poletti e delle Politiche Agricole Maurizio Martina,
il nuovo governo sarà giudicato da quello che saprà mettere in campo concretamente.
L’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro è aperto dal 1° gennaio 2008, subito dopo la tragedia della ThyssenKrupp di Torino, e da quel giorno monitora in tempo reale i morti sul lavoro in Italia. Ogni anno si parla di favolose diminuzioni dei decessi, ma noi, che registriamo tutte le morti sui luoghi di lavoro non abbiamo riscontrato nessun calo. Sostanzialmente il numero dei morti sul lavoro non è variato nel corso di questi anni di monitoraggio. Purtroppo, nonostante il blog sia diventato punto di riferimento con centinaia di migliaia di visitatori in Italia e non solo (questa settimana oltre 600 accessi dagli Stati Uniti e 400 della Germania), per chi cerca notizie in tempo reale su queste tragedie, che portano il lutto in oltre 1000 famiglie ogni anno, non abbiamo mai avuto come interlocutori i vostri ministeri e questo nonostante le numerosissime mail inviate che illustravano la tragedia attraverso dati incontestabili, Ma si è continuato a prendere per buoni i dati ufficiali che sono sempre sottostimati a causa di un monitoraggio parziale.
Tutti gli anni assistiamo ad un’autentica carneficina di agricoltori schiacciati dai trattori che guidano, nella totale indifferenza della politica, e soprattutto da parte dei ministri che si sono succeduti in questi anni all’agricoltura e al lavoro. Gli agricoltori deceduti schiacciati dal trattore sono stati 127 nel 2013 rappresentano da soli il 23,3% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Noi crediamo che questa sia una vera emergenza nazionale. Nel corso degli anni abbiamo proposto diverse soluzioni, ma non siamo mai stati ascoltati e nessuno si è mai degnato di rispondere in merito. Basterebbe una maggiore informazione sulla pericolosità del mezzo e far dotare le cabine di protezione di cinture di sicurezza. Con questi pochi accorgimenti, soprattutto sui vecchi trattori, si potrebbero in poco tempo dimezzare le morti. Tra poco arriverà la bella stagione e ricomincerà questa strage se non si interverrà immediatamente-
Il nostro lavoro è solo volontario e l’unico scopo è quello di sensibilizzare sul tema morti sul lavoro e auspicare una diminuzione dei decessi sul lavoro, che ci vede primi in Europa.
D’ora in poi speriamo d’avere maggiore attenzione da parte delle istituzioni.
Cordiali saluti.
Carlo Soricelli
Curatore dell’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Report morti sul lavoro gennaio-febbraio 2014
Nei primi due mesi del 2014 sono morti sui luoghi di lavoro 63 lavoratori, tutti documentati. Se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano i 130 morti.
L’aumento dei morti sui luoghi di lavoro rispetto ai primi due mesi del 2013 è del 3,2 %.
In edilizia sono morti il 28,3% sul totale. Nel comparto agricolo il 20,5% . Il 10% nell’autotrasporto. Nell’industria il 10%. Percentualmente per ora sono distribuiti in eguale numero in tutte le fasce d’età.
Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono il 20% e i romeni , come tutti gli anni, sono i più numerosi.
A guidare questa triste classifica è il Lazio con già 9 morti, con la provincia di Roma che registra 4 morti, Rieti e Viterbo 2 e Frosinone 1. Segue la Sicilia con 6 morti con la provincia di Trapani e Messina 2 morti, Toscana 5 morti, Provincia di Firenze 2 morti. Poi la Lombardia, Il Veneto, L’Emilia Romagna e la Puglia 4 morti. Trentino Alto Adige, Piemonte 3 morti. Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Liguria, Abruzzo, Campania e Calabria 2 morti. Sardegna 1 morto.
Come tutti gli anni con l’arrivo del bel tempo comincerà la strage di agricoltori. Non mi risulta siano stati fatti interventi da parte del parlamento per alleviare questa autentica carneficina che con poche risorse e interventi mirati si potrebbe ridurre drasticamente.
Nessun commento:
Posta un commento