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STATISTICHE INFORTUNI: 2,5 MILIONI DI LAVORATORI MANCANTI TRA CUI I VIGILI DEL FUOCO
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di Franco D’Amico - Coordinatore
dei sevizi statistico-informativi ANMIL
Il grave episodio che ha coinvolto cinque vigili del fuoco nell’esplosione di un silos di una falegnameria in provincia di Macerata, riporta alla ribalta, ancora una volta e sempre con maggiore preoccupazione, il problema delle tragedie collettive sul lavoro che si verificano con drammatica periodicità nel nostro Paese.
Ma al di là delle problematiche sulla sicurezza e la prevenzione degli incidenti sul lavoro, vi è un altro problema, apparentemente meno importante, che riguarda in particolare l’informazione su eventi che coinvolgono categorie di lavoratori destinati a non entrare in alcuna statistica diffusa a livello ufficiale.
L’INAIL fornisce, in maniera completa ed approfondita, una gran mole di informazioni statistiche sui lavoratori “assicurati”; ma, forse non tutti sanno che molte categorie non sono assicurate all’INAIL e sfuggono quindi alle statistiche ufficiali che vengono periodicamente pubblicate dall’Istituto.
Si stima che sui circa 23milioni di occupati, almeno 2,5milioni, più del 10%, non sono soggetti all’assicurazione obbligatoria INAIL.
Questo riguarda alcune categorie di lavoratori del privato (Personale di volo, Commercianti titolari di imprese individuali ed altre categorie minori) che sono tutelate da polizze assicurative private o esentate del tutto dall’obbligo assicurativo.
Anche i giornalisti sono assicurati all'INPGI, e non all’INAIL, con una forma di assicurazione specifica (stabilita nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) che prevede, oltre all'indennità giornaliera di temporanea, indennizzi in capitale sia in caso di inabilità permanente (superiore al 5%) che in caso di morte.
Per quanto riguarda invece il settore pubblico, dopo l’abrogazione degli istituti relativi all'accertamento dell'infermità da causa di servizio, dell'equo indennizzo e della pensione privilegiata, l’INAIL gestisce l’intera materia degli infortuni e delle malattie professionali dei dipendenti pubblici, fatta eccezione per i comparti: sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico. Si tratta di lavoratori che sono comunque tutelati, sotto varie forme, dalle Amministrazioni di appartenenza.
Mancano, tuttavia, almeno a livello di informazione pubblica, dati sugli infortuni subiti da queste categorie di lavoratori, rendendo così non esaustive le pur pregevoli statistiche diffuse periodicamente dall’INAIL.
Ed è proprio l’INAIL che si è proposto in più di una occasione, come “collettore” e “fornitore ufficiale” delle informazioni su infortuni e malattie professionali provenienti da altre fonti non censite ed accreditare così l’Istituto come una “authority delle conoscenze per la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro” (Relazione annuale del Presidente. INAIL 2012).
L’auspicio dell’ANMIL, ma non solo, è che questo progetto si realizzi quanto prima.
Carlo Soricelli- Anche noi auspichiamo che i lavoratori italiani siano tutti assicurati allo stesso modo
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