martedì 28 luglio 2015

Continua inesorabile la conta delle morti sui LUOGHI DI LAVORO

28 luglio Ancora due morti sul lavoro. A Roma è morto un operaio italiano di 53 anni. era un operaio dell'ACEA. Il lavoratore era andato a verificare se era possibile dentro a un tombino, nel quartiere Centocelle, riparare un guasto che impediva l'erogazione dell'acqua in quella zona. improvvisamente si è accasciato al suolo ed è morto. Probablmente per una fuga di gas, o per carenza d'ossigeno. In Provincia di Cambobasso la seconda tragedia. Un edile è morto per il crollo di una cupola di una chiesa che stavano ristrutturando. La vittima è rimasta sepolta sotto le macerie, mentre alcuni suoi colleghi sono rimasti feriti. Apprendiamo tra l'altro che tante vittime morte a Modugno, per l'esposione di una fabbrica di fuochi d'artificio, lavoravano in nero. Qui sorge l'enensima domanda. Se lavoravano in nero, non sono considerate come tantissime altre vittime, morte per infortuni sul lavoro? Probablmente Si, visto che ogni anno mi trovo a monitarare moltissime vittime in più. Ci chiediamo anche questa volta se per l'INAIL i lavoratori morti a Modugno, che lavoravano in nero, sono considerate morti sul lavoro. Per noi SI, mille volte SI Per Lei Presidente dell'INAIL De Felice?

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