Lettere
Sicurezza in agricoltura, la replica del ministro Martina
Maurizio Martina
Pubblicato
5.11.2015, 22:04
Cara direttrice, ritengo opportuno rispondere alla lettera di Carlo Soricelli pubblicata martedì scorso sul Suo giornale, intitolata «L’Expo e il trattore».
Al di là dei toni, stupisce infatti che il nostro impegno per garantire condizioni sicure di lavoro, portato avanti in questi mesi di governo, sia stato ignorato proprio da chi si occupa in prima persona di queste tematiche. Eppure prevenzione e sicurezza sono al centro della nostra azione politica.
Con la Legge di stabilità, infatti, abbiamo realizzato una misura strutturale insieme a Inail. Con 45 milioni di euro nel 2016 e 35 milioni di euro per ogni anno a partire dal 2017 incentiviamo il rinnovo delle macchine agricole, puntando su tecnologie innovative, sicure e sostenibili, con l’obiettivo di favorire il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Con l’istituzione di un fondo specifico, presso l’Inail, verranno finanziati gli investimenti per l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di macchine o trattori agricoli e forestali.
Sempre per sostenere l’ammodernamento della meccanizzazione nelle aree rurali, attraverso i Programmi di sviluppo rurale regionali, saranno messi a disposizione, fino al 2020, più di un miliardo di euro da investire in sistemi innovativi per le imprese, con un contributo che va da un minimo del 40% a un massimo del 50%. Interventi non banali con cui vogliamo alzare gli standard di sicurezza. Anche sul fronte prevenzione, questione cruciale, abbiamo messo in campo azioni mirate. La revisione periodica, ad esempio, per cui abbiamo firmato con il Ministero delle infrastrutture un decreto che colma finalmente una lacuna dell’ordinamento legislativo in materia. Non capisco poi il tentativo di confondere la questione sicurezza con Expo, che è stata un’esperienza irripetibile per il settore e tutto il Paese, con ricadute positive sia in termini di immagine che economiche, che raccoglieremo anche nel medio e lungo periodo. Così come è stata una piattaforma di confronto globale sui principali temi dell’agroalimentare, compreso appunto il problema sicurezza a cui abbiamo dedicato numerosi approfondimenti.
Questi incontri sono la base per aprire un’ulteriore e più ampia discussione su queste tematiche e mettere in atto un deciso cambiamento che faccia della cultura della sicurezza lo scopo primario di una società più moderna e civile. Per arrivare a tutto ciò serve l’impegno di tutti e non certo polemiche di qualcuno.
Cordialmente,
Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
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Io non cerco polemichem ma sono anni che mi occiupo di queste tragedie senza riuscire a smuovere chi ci governa, ad impegnarsi su queste tragedie e finalmente il Ministro Martina, dopo quasi due anni risponde su queste tragedie degli agricoltori schiacciti dal trattore. sono stati 152 nel 2014 e nel 2015 abbiamo già superato i 120. Abbiamo sollecitato una campagna informativ sulla pericolosità delmezzo a febbraio 2014 e a febbraio 2015, sapendo bene che entro pochi giorni sarebbe ricominciata la strage. Ma purtroppo non abbiamo ottenuto nessuna risposta. Basterebbe poco a far diminuire il numero di morti, che va combattuta con l'informazione e con fondi per mettere in sicurezza i vecchi trattori. Speriamo che adesso comnci a interessarvi veramente a queste tragedie. Noi non avevamo nessun pregiudizio verso il Governo Renzi e scrivevamo quando si è insediato "sarà giudicato dai fatti". I fatti hanno dimostrato che da quando governa i morti sul lavoro sono constantemente aumentati. Il jobs act, la Legge Fornero, stanno producendo questi risultati. Come fa unassunto con questi contratti a opporsi alla richiesta di svolgere lavori pericolosi senza correre il rischio di essere licenziato? L'abolizione dell'articolo 18 anche sul fronte della Sicurezza provocherà ulteriori tragedie. E poi come si fa a far svolgere lavori pericolosi a lavoratori che hanno più di sessant'anni che non ha più riflessi pronti e acciacchi che gli impediscono di essere reattivo in caso di pericolo. Tra l'altro pericoloso per se e per gli altri? Certo che i toni della lettera sono alterati, ma come si fa a non esserlo quando vedi da parte di chi ci governa questa indifferenza verso la vita di chi lavora? carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendete di Bologna morti sul lavoro E poi io svolgo un lavoro volontario da otto anni e non sono pagato da nessuno, mentre il Ministro lo è dagli italiani
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