venerdì 26 agosto 2016

Ancora morti per infortuni. MA NON DIMENTICHIAMOCI MAI DEL TERREMOTO IN EMILIA CHE HA MESSO IN LUCE CHE LA MAGGIORANZA DEI CAPANNONI INDUSTRIALI SONO CASTELLI DI SABBIA, E NESSUNO FA NIENTE PER METTERLI IN SICUREZZA



Ovviamente in quella zona li stanno ricostruendo con criteri antisismici. Ma gli altri costruiti con la stessa tipologia negli anni settanta-ottanta e novanta che sono la maggioranza in Italia? Non mi risulta nessun intervento. Se dovesse verificarsi un altro terremoto, anche più lieve di quello di pochi giorni fa a Amatrice nelle zone industriali del Paese ci sarebbe una catastrofe. Se poi il terremoto accade, e accadrà prima o poi, e non ci sarà di notte o nei giorni festivi come in Emilia, ma in giornate lavorative la strage sarebbe incalcolabile. Ma nessuno fa niente, nessuno se ne occupa, nessuno che prende a mano la situazione e li fa mettere in sicurezza. Tanto la vita di chi lavora. In questo periodo chi lavora non conta niente e non ha rappresentanza parlamentare. Mi stupisce anche il silenzio dei sindacati su questo. Possibile che anche loro non ne parlino e non se ne occupino? Io comunque nella pagina d'introduzione da quel terremoto ho messo uno scritto a futura memoria. In centinaia di migliaia l'hanno visto in questi anni, se capiterà qualcosa, e capiterà, lo dicono anche gli esperti, poi spero che i giudici indaghino e vadano a colpire chi avrebbe il dovere d'occuparsene e non lo fa. Se capiterà non si potrà parlare di fatalismo, ma di indifferenza criminale. Poi tremate quando andate a far la spesa in certi supermercati costruiti in quegli anni. Meglio che non guardiate in alto le travi in cemento armato solo appoggiate sulle colonne come i capannoni. Solo solo appoggiate? Tra l'atro se con incentivi per la messa in sicurezza ripartirebbe anche l’economia italiana. Carlo soricelli

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