Ovviamente in quella zona li stanno ricostruendo
con criteri antisismici. Ma gli altri costruiti con la stessa tipologia negli
anni settanta-ottanta e novanta che sono la maggioranza in Italia? Non mi
risulta nessun intervento. Se dovesse verificarsi un altro terremoto, anche più
lieve di quello di pochi giorni fa a Amatrice nelle zone industriali del Paese ci
sarebbe una catastrofe. Se poi il terremoto accade, e accadrà prima o poi, e non
ci sarà di notte o nei giorni festivi come in Emilia, ma in giornate lavorative
la strage sarebbe incalcolabile. Ma nessuno fa niente, nessuno se ne occupa,
nessuno che prende a mano la situazione e li fa mettere in sicurezza. Tanto la
vita di chi lavora. In questo periodo chi lavora non conta niente e non ha rappresentanza
parlamentare. Mi stupisce anche il silenzio dei sindacati su questo. Possibile
che anche loro non ne parlino e non se ne occupino? Io comunque nella pagina
d'introduzione da quel terremoto ho messo uno scritto a futura memoria. In
centinaia di migliaia l'hanno visto in questi anni, se capiterà qualcosa, e
capiterà, lo dicono anche gli esperti, poi spero che i giudici indaghino e vadano
a colpire chi avrebbe il dovere d'occuparsene e non lo fa. Se capiterà non si potrà
parlare di fatalismo, ma di indifferenza criminale. Poi tremate quando andate a far la spesa in certi supermercati costruiti in quegli anni. Meglio che non guardiate in alto le travi in cemento armato solo appoggiate sulle colonne come i capannoni. Solo solo appoggiate? Tra l'atro se con incentivi per la
messa in sicurezza ripartirebbe anche l’economia italiana. Carlo soricelli
Dall’inizio del 2025, ogni 6 ore e qualche minuto muore un lavoratore. al 14 ottobre i morti del 2025, sono stati complessivamente 1184 lavoratori (parziale), di cui 818 sui luoghi di lavoro (senza itinere e altre Assicurazioni e nero).
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