Oggi 9 ottobre è la Giornate dei morti sul lavoro
che l’ANMIL celebra ogni anno. Che dire? La solita retorica che lascia il tempo
che trova. In tanti in questa giornata ne parlano senza avere nessuna idea sul
triste fenomeno. Si prendono per esaustivi i morti sul lavoro che l’INAIL
diffonde, mentre ormai sanno tutti gli italiani, debitamente informati dall’Osservatorio
Indipendente di Bologna morti sul lavoro che sono parziali e confusi. Quanti
politici soprattutto oggi diffondono il “numero” di lavoratori morti per infortuni
senza andare a vedere se sono dati reali e completi. Si mettono insieme i morti
sui luoghi di lavoro, che sono meno della metà dei morti per infortuni sulle
strade e in itinere. La politica dovrebbe occuparsene e mettere tra le priorità
la salvaguardia della vita di chi lavoro. Ma solo un “chiacchiericcio mediatico”
non basta per affrontare queste tragedie nella loro complessità. In questi nove
anni di monitoraggio dell’Osservatorio non c’è stato nessun calo delle morti.
Anzi, rispetto al 2008 c’è un aumento delle vittime se si prendono in
considerazione tutti i morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL.
Rispetto all’anno scorso c’è una piccola diminuzione, ma vedremo a fine anno se
si mantiene, tenendo presente che il 2015 è stato un anno catastrofico su
questo aspetto. Le due priorità principali sono gli agricoltori schiacciati dal
trattore che sono già 110 dall’inizio dell’anno. Tutti gli anni un morto per
infortunio su cinque sui LUOGHI DI LAVORO è causato dal trattore. Sono anni che
conduciamo una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. Sembra che
finalmente qualcosa si muova. Mediamente cinquecento persona al giorno vengono
a vedere i post nel blog dell’Osservatorio. Tantissimi italiani e anche
stranieri, si collegano all’Osservatorio e vengono a vedere quanti morti sul
lavoro ci sono in Italia, soprattutto statunitensi e tedeschi sanno della
situazione italiana. La politica tutta? Un po’ di decenza, non scandalizzatevi solo
per un giorno, i veri responsabili di queste tragedie siete voi che non fate
niente di concreto. Non bastano due lacrime oggi per pulirvi la coscienza per
tutto l’anno.
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