Morti
sul lavoro al 30 settembre 2016
SUPERATI
NEL 2016 I 1000 I MORTI PER INFORTUNI, DI CUI 491 SUI LUOGHI DI LAVORO (tutti
registrati). I rimanenti sulle strade e in itinere. Sono conteggiate tra tutte
le vittime anche i morti in nero e le categorie non assicurate all’INAIL che
monitora solo i propri assicurati.
Erano
sui luoghi di lavoro 510 dall’inizio dell’anno al 30 settembre del 2015 - 4%.
Erano 461 il 30 settembre del 2008 + 6,2%.
E’
un agricoltore schiacciato dal trattore vicino a Montecatini di Pisa l’ultima
vittima di settembre
Morti
per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO nel 2016
per
Regione e Provincia in ordine decrescente.
(Sui luoghi di lavoro
significa che sono esclusi da questo conteggio i morti per le strade e in
itinere che richiedono interventi completamente diversi)
I morti
sulle autostrade e all’estero non sono conteggiati nelle province. Se guardate
qui sotto l’andamento delle regioni e delle province, calcolate che ci sono
almeno altrettanti morti per infortuni sulle strade e in itinere
Emilia-Romagna 50 Bologna (10).
Forlì-Cesena (6), Ferrara (3), Modena (10), Parma (5), Piacenza (3), Ravenna
(3), Reggio Emilia (9), Rimini (1). Campania 50 Napoli (17
di questi 3 in mare), Avellino (6), Benevento (4), Caserta (9), Salerno (14). Veneto 44 Venezia (7),
Belluno (4), Padova (6),
Rovigo (3), Treviso (3), Verona (5), Vicenza (16). Toscana 38
Firenze (1), Arezzo (5), Grosseto (1), Livorno (7), Lucca (5), Massa
Carrara (7), Pisa (3),
Pistoia (2), Siena (3) Prato (3). Lombardia 37 Milano
(2), Bergamo (6), Brescia (13), Como (3), Cremona (3), Lecco (1), Lodi (),
Mantova (1), Monza Brianza (2), Pavia (3), Sondrio (3), Varese. Sicilia 34 Palermo (7),
Agrigento (3), Caltanissetta (6), Catania (6), Enna (1), Messina (4), Ragusa (3),
Siracusa (), Trapani (4). Piemonte 34 Torino (10),
Alessandria (4), Asti (5), Biella (1), Cuneo (13), Novara (1),
Verbano-Cusio-Ossola () Vercelli (1) Lazio 30 Roma (10),
Viterbo (5) Frosinone (5) Latina (7) Rieti (3). Puglia 23 Bari (1),
BAT (6), Brindisi (1), Foggia (3), Lecce (4), Taranto (8) Trentino-Alto Adige 16 Trento
(7), Bolzano (9).
Abruzzo 16 L'Aquila (2), Chieti (8), Pescara (3) Teramo (3). Marche 14 Ancona (5),
Macerata (4), Fermo (), Pesaro-Urbino (2), Ascoli Piceno (2). Calabria 14 Catanzaro
(4), Cosenza (6), Crotone (1), Reggio Calabria (2) Vibo Valentia (1). Sardegna 10 Cagliari
(4), Carbonia-Iglesias (), Medio Campisano (), Nuoro (1), Ogliastra (),
Olbia-Tempio (), Oristano (2), Sassari (3). Friuli-Venezia Giulia 10 Trieste
(2), Gorizia (1), Pordenone (2), Udine (5). Umbria 7 Perugia (2)
Terni (5). Liguria
6 Genova (3), Imperia (1), La Spezia (1), Savona (1). Basilicata 1 Potenza
(1) Matera () Valle
D’Aosta () I lavoratori morti sulle autostrade, all’estero e in mare non sono
segnalati a carico delle province-
Consigliamo
a tutti quelli che si occupano di queste tragedie di separare chi muore per
infortuni sui luoghi di lavoro, da chi muore sulle strade e in itinere con un
mezzo di trasporto. I lavoratori che muoiono sulle strade e in itinere sono a
tutti gli effetti morti per infortunio sul lavoro, ma richiedono interventi
completamente diversi dai lavoratori morti sui luoghi di lavoro. E su questo
aspetto che si fa una gran confusione. Ci sono categorie come i metalmeccanici
che sui
luoghi di lavoro hanno pochissime vittime per infortuni, poi, nelle statistiche
ufficiali, non separando chiaramente le morti causate dall’itinere, dalle morti
sui luoghi di lavoro, risultano morire in tantissimi in questa categoria che è
numerosissima, e che ha una forte mobilità per
recarsi o tornare dal posto di lavoro. Anche quest’anno una strage di
agricoltori schiacciati dal trattore, sono 105 dall’inizio dell’anno, Tutti gli
anni sui LUOGHI
DI LAVORO il 20% di tutte le morti per infortuni sono provocate da questo mezzo.
132 sono i morti schiacciati dal trattore nel 2015 e 152 nel 2014. Contiamo
molto della sensibilità dei media e dei cittadini che a centinaia ogni giorno
visitano il sito. In questi nove anni di monitoraggio le percentuali delle
morti nelle diverse categorie sono sempre le stesse: l’agricoltura è sempre la
categoria con più vittime, seguono l’edilizia, i servizi, l’industria (tutta) e
l’autotrasporto.
Come
potete vedere, se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non
solo gli assicurati INAIL dal 2008 registriamo addirittura un aumento del 6,2%.
Conforta
il piccolo calo del 4% rispetto al 30 settembre del 2015. Ma la situazione
veramente preoccupante riguarda l’agricoltura con i suoi 105 morti schiacciati
dal trattore dall’inizio dell’anno, e la percentuale complessiva delle morti in
questa categoria in questi nove anni non è mai stata sotto il 30%.
Il 31,2%
dei morti sui luoghi di lavoro nel 2016 sono in agricoltura, tra i morti per
infortuni in questa categoria ben il 67% sono i morti schiacciati dal trattore
che guidavano. E’ l’edilizia col 20,60%
delle morti al secondo posto di questa triste classifica. Una percentuale
enorme di queste morti sono dovuta a cadute dall’alto. Moltissimi di questi
morti lavoravano in nero. Segue l’industria con il 12,85%. L’autotrasporto
continua a pagare un forte tributo di sangue con il 6,7%, Tra questi tanti gli
autotrasportatori morti nelle diverse categorie. Spero di sbagliarmi, ma con
l’introduzione del jobs act i morti sul lavoro aumenteranno e questo per una
ragione molto semplice. Il sindacato sarà indebolito (chi si iscriverà più se
potrà essere licenziato senza giusta causa e con una scusa?). I lavoratori non
potranno più rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi pena il licenziamento,
questo è ovvio, basta guardare quello che succede in edilizia. Assistiamo a
livello europeo ad introduzioni di leggi che incrementano la precarietà. E’
successo prima in Germania dove ci sono lavoratori con salari di 500 euro, alla
Spagna, al Jobs act in Italia, apprendiamo adesso che anche n Olanda i nuovi
assunti sono per la maggioranza precari. Si legge che anche in Olanda sono
aumentati i morti sul lavoro a causa delle condizioni di precarietà dei nuovi
assunti. E’ ovvio che in un’Europa dove a dettare le regole sono banche e
Finanza non ci si può stupire dell’aumento del lavoro precario nei diversi
paesi. Insomma ci mettiamo a competere coi paesi in via di sviluppo, sui
salari, ma anche sui diritti dei lavoratori. La percentuale di lavoratori
ultrasessantenni che sono morti sui LUOGHI DI LAVORO in questi nove mesi del
2016; sono il 29,1%. A causa della legge Fornero i morti in tarda età per
infortuni sul lavoro sono aumentati notevolmente. Cosa aspetta il Governo a
porvi rimedio? E’ disumano far continuare a lavorare da anziani chi svolge
lavori pericolosi per se e per i cittadini inconsapevoli. Vediamo se con la
nuova legge sul lavoro queste morti caleranno. Grazie ai Sindacati per aver
cercato di alleviare questa carneficina.
Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono il 9,38% sul totale. Gli
stranieri morti per infortuni stanno calando percentualmente, questo sta a
significare che adesso i lavori più pericolosi li fanno anche gli italiani. Per
approfondimenti mandare mail a carlo soricelli.
Morti sul
lavoro nel 2015
Le morti
sulle autostrade e all’estero non sono segnalate nelle province
SONO
STATI 678 I MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO nel 2015
CONTRO I
661 del 2014 +2,6%. ERANO 637 nel 2008 +6,1%
L’INAIL
nel 2014 ha riconosciuto complessivamente 662 morti sul lavoro, di questi il
52% sono decessi in itinere e sulle strade ma le denunce per infortuni mortali
sono state 1107. Crediamo che anche per il 2015 ci siano più o meno le stesse
percentuali. Nel 2015 tra gli assicurati INAIL c’è stata un'inversione di
tendenza, per la prima volta dopo tantissimi anni questo Istituto vede
aumentare le denunce per infortuni mortali. Ma le denunce non comportano
necessariamente un riconoscimento dell'infortunio mortale. Sta a noi che
svolgiamo un lavoro volontario, senza interesse di nessun tipo, far conoscere
anche questo aspetto ai cittadini italiani.
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