L’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro inizia il
decimo anno di monitoraggio delle morti per infortuni sul lavoro e dice BASTA
CON LE BUFALE E LE VERITA’ PARZIALI su queste tragedie. Politici interessatevi
finalmente della vita di chi lavora. I morti per infortuni sul lavoro sono
molti di più se si considerano tali tutti i lavoratori che muoiono lavorando e
non solo gli assicurati INAIL. E’ incredibile che un parlamento democratico non
vada a vedere se quello che scrive da nove anni un cittadino
con lavoro volontario è vero. La distanza dalla politica e dai suoi
rappresentanti dal popolo si misura anche e soprattutto per l’interesse che si
ha della vita di chi lavora, e in questi anni l’interesse che avete manifestato
è stato pari a 0. Nel 2015 sui luoghi di lavoro l’Osservatorio Indipendente di
Bologna morti sul lavoro ne ha registrati 668 e non 352 “fuori dall’azienda”
come scrive l’INAIL che riconosce come tali solo i propri assicurati. E gli
altri morti dove sono finiti? Sono resuscitati? Complessivamente nel 2015
l’INAIL ne ha riconosciuti 694 e il 52% di questi fuori dall’azienda, ma le
denunce di infortuni mortali arrivate a questo istituto sono state
1246. 552 di questi morti come tanti
Lazzari? Insomma basta considerare come morti sul lavoro solo una parte
di lavoratori. Nel 2015 tra morti sui luoghi di lavoro e quelli fuori
dall’azienda si sono superati i 1400 morti complessivi e nel 2016 c’è stato
solo un lieve decremento sui LUOGHI DI LAVORO rispetto al 2015 del 3,5%. Ma il
2015 è stato un anno drammatico.
Noi ne abbiamo
registrati 641 solo sui LUOGHI DI. Ma la cosa più grave che occorrerebbe far
conoscere è che nel 2016 rispetto al 2008 i morti sui
LUOGHI DI LAVORO hanno avuto un incremento, se pur piccolo di 4 lavoratori.
Non sono mai calati come ci viene raccontato, se come facciamo noi vengono
monitorati tutti i lavoratori. Allora occorre dire chiaramente chi i miliardi
di euro che lo Stato ha speso in questi nove anni sono stati spesi male, che
non ci sono stati risultati, che le risorse che vengono messe a disposizione
andrebbero in larga parte dirottate dove non sono mai arrivate, o dove ne sono
arrivate pochissime. Come per esempio per la Sicurezza di artigiani, Partite
Iva e agricoltori. L’INAIL nelle sue
statistiche ha pochissimi agricoltori schiacciati dal trattore tra le vittime
d'infortuni mortali anche quest’anno, probabilmente sono solo i lavoratori
dipendenti. E gli altri? Noi ne abbiamo monitorati 131schiacciati dal trattore,
questi morti non esistono perché non sono assicurati all’INAIL? Si potrebbe
continuare con le partite IVA, con gli artigiani, con carabinieri, poliziotti,
soldati e altre categorie. Quanti ne muoiono anche sulle strade mentre
sono in giro per lavoro o in itinere? Nessuno è in grado di dirlo, ma sono
diverse centinaia. Ma perché la politica se ne frega di queste tragedie
che portano il lutto in tantissime famiglie? Me lo chiedo spesso, senza nessuna
risposta convincente. E questo riguarda tutti i partiti e tutti i senatori e
deputati. Ma probabilmente la ragione principale è che nel parlamento il lavoro
dipendente e autonomo non è rappresentato. C’è rispetto a questi drammi un muro
di omertà e di chiusura di chi non vuole vedere questa triste e drammatica
realtà. Ma persone come me meritano almeno rispetto, svolgono con lavoro
volontario giornaliero di diverse ore un monitoraggio reale che dovrebbero fare
le istituzioni. Ma pretendo un riconoscimento, che lo Stato Italiano attraverso
qualche suo rappresentante mi ringrazi, che mi dica che il mio è un lavoro che
viene apprezzato, chiedo collaborazione, di non avere ostracismo, sarcasmo e
indifferenza. Di non essere considerato un nemico perché scrivo verità scomode,
come ho fatto in questi nove anni con l’Osservatorio. Ma io non mi piego e
prima o poi la verità su queste stragi dell’indifferenza verrà fuori nella sua
interezza e chi non ha fatto il suo dovere dovrà risponderne moralmente. Colgo
l’occasione per ringraziare le centinaia di migliaia di visitatori del blog
dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it , i tanti giornalisti della carta stampata e del
Web, della RAI che da vero Servizio
Pubblico non ha mai smesso di
confrontare i dati dell’Osservatorio da quelli “ufficiali”. Mai le TV private
se ne sono occupate e questo la dice lunga sulla differenza tra pubblico e privato. Colgo l’occasione per
augurare ai familiari delle decine di migliaia di morti sul lavoro morti in
questi nove anni di ritrovare un po’ di serenità, che tantissimi italiani vi
sono vicini e che condividono il vostro dolore.
Carlo Soricelli
curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
In allegato il
Report delle morti sul lavoro de 2016
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