Se
l'INAIL farà veramente questo, se monitorerà in modo imparziale tutte
le morti sul lavoro ne sono strafelice: cesserò dopo dieci anni il mio
lavoro volontario. Il mio scopo era ed è quello di far comprendere agli
italiani l'entità del fenomeno, ma spero che anche l'INAIL lo faccia in
tempo reale, cioè indipendentemente da come finirà l'iter burocratico
del riconoscimento dell'infortunio. Occorre far comprendere che queste
tragedie sono anche il frutto di mancanza di informazione
e di prevenzione. Come per esempio dei morti schiacciati dal trattore:
ieri ce ne sono stati altri tre. L'INAIL ha le competenze, le capacità e
le risorse per fare tutto questo. Anche chi ha parlato di un aumento
addirittura del 37% nei primi due mesi del 2017 fa disinformazione.
L'aumento delle morti è stato limitatissimo rispetto ai primi due mesi
del 2016 e questo nonostante le tragedie in Abruzzo. A me personalmente
non interessa fare del sensazionalismo. La mia credibilità premiata con
centinaia, a volte migliaia di visitatori in un giorno, nel sito
dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, è dovuta
soprattutto a dati incontestabili: da dieci anni le vittime vengono
monitorate sempre allo stesso modo, indipendentemente dall'assicurazione
(solo una parte di lavoratori è assicurata all'INAIL). Vengono
registrati anche se lavorano in nero, o se sono pensionati. Del resto
poi, se l'INAIL come posso dimostrare pure io con l'Osservatorio, ha
avuto un calo costante delle morti tra i suoi assicurati, ma se
complessivamente le morti sono costanti nel tempo, occorre fare in modo
che quello che è stato fatto con l'INAIL venga fatto per tutti i
lavoratori italiani se si vuole veramente che ci sia un calo complessivo
delle morti per infortuni sul lavoro
Lucibello: "Inail diventi garante imparzialità dati infortuni" | | Le notizie dal mondo su SassariNotizie - 405787
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