Aprendo il Carlino sulla pagina del mio comune sono trasecolato quando
ho letto l'articolo di Gabriele Mignardi, che stimo e conosco per la sua
serietà. Tragedia sfiorata per una trave in cemento armato caduta
improvvisamente da un capannone di Casalecchio di Reno. Sconosciute
ancora le cause. Ma il mio pensiero è andato subito ai terremoti
dell'Emilia e dell'Abruzzo. Nel sito dell'Osservatorio Indipendente di
Bologna morti sul lavoro dal terremoto del 2012 dell'Emilia ho ins
erito
uno scritto visibile da allora dove chiedevo cosa si stesse facendo per
i capannoni costruiti con le stesse modalità negli anni sessanta,
settanta, ottanta e novanta. E' ancora lì in attesa di risposte. Le
travi dei capannoni in cemento armato sono (spero erano) solo appoggiate
sulle colonne in cemento armato. Sono centinaia solo qui in Provincia
di Bologna i capannoni costruiti con le stesse modalità. Ma anche certi
supermercati, di cui non posso fare i nomi visto che non riesco a vedere
dal basso se le colonne sono solo appoggiate e non fissate. Guardo in
su e certo non sono tranquillo. Come non dovrebbero esserlo le centinaia
di migliaia di operai e impiegati che lavorano sotto i capannoni. Nel
terremoto dell'Emilia a morire sono stati per la maggior parte
lavoratori. La strage di operai e impiegati è stata sfiorata anche nei
terremoti successivi. Ma non è che i terremoti riguardano solo quella
zona, possono colpire ogni luogo del Paese e se capitano di giorno e non
di notte assisteremmo a autentiche stragi. Non posso sapere come mai la
colonna che si vede in questo articolo sia crollata al suolo, ma vorrei
stare tranquillo, vorrei che qualcuno mi desse una pacca sulle spalle e
mi dicesse. “ma dai Carlo Soricelli sei il solito catastrofista”, noi
abbiamo pensato subito a mettere in sicurezza i capannoni e i
supermercati da un eventuale terremoto: le travi in cemento non
verranno giù. Posso stare tranquillo? Possono stare tranquilli i
lavoratori che sotto quei capannoni ci lavorano e i clienti dei
supermercati? Speriamo che i lavoratori e i cittadini guardando in alto
non siano costretti a dire "io speriamo che me la cavo"
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