mercoledì 30 agosto 2017

i morti sul lavoro sono molti di più se si monitorano tutti e non solo gli assicurati INAIL. Un edile padre di tre figli muore dopo dopo giorni di agonia in provincia di Forlì Cesena. Ma non poteva mancare il morto giornaliero schiacciato dal trattore.

Chi legge superficialmente i dati dei morti sul lavoro entra in uno stato confusionale. Sono reali quelli dell'Osservatorio o quelli dell'INAIL che ha diffuso i dati degli infortuni dei primi sette mesi del 2017? A prima vista sembrano di più quelli dell'INAIL, ma occorre ricordare che quelle diffuse dall'INAIL sono denunce e non riconoscimento delle morti che analizzerà un secondo tempo. Dopo diversi mesi dell'anno successive ci accorgeremo che quelli riconosciuti come infortuni mortali sono mediamente il 30% in meno ogni anno. Resuscitano? No, è che tante di queste morti sono in itinere o di non assicurati all'INAIL, o in nero, oppure di agricoltori schiacciati dal trattore che sono ben 102 dall'inizio dell'anno e 505 da quando abbiamo come Ministro delle Politiche Agricole Martina. Comunque sempre meno di quelle  di questo Osservatorio che monitora tutti i morti sui LUOGHI DI LAVORO da ben dieci anni. l'Osservatorio si occupa solo delle morti per infortuni  e ne conta già 447 sui LUOGHI DI LAVORO anche quest'anno, e oltre 950 se si aggiungono anche i morti sulle strade e in itinere. Se si confrontano con quelli dell'INAIL occorre sempre ricordare che  nei 591 morti per infortuni delle denunce pervenute all'INAIL ci sono anche i morti sulle strade e in itinere che sono ogni anno dal 50 al 55% di tutte le morti sul lavoro. Complessivamente nei primi sette mesi del 2017 avevamo superato gli 850 morti. Ieri è morto Gilberto Imolesi Casadei di 55 anni che è deceduto dopo giorni di agonia cadendo da un tetto di un capannone. Poi sono morti altri due agricoltori schiacciati dal trattore anche ieri. Augusto Mariani è morto nella provincia Dell'Aquila,  aveva 72 anni, mentre  un 80enne è morto in modo così atroce nella provincia di Salerno. Mi chiedo e vi chiedo se questi lavoratori non devono essere considerati morti sul lavoro? Ne sono morti 12 di tutte le le età negli ultimi 10 giorni. Il Parlamento, senza che nessuno si opponesse ha rinviato per l'ennesima volta una legge europea che obbliga a un esame a sottoporsi a un esame per avere un patentino per guidare questi mezzi mortali. la legge è del 2002. Perchè è stata rinviata ulteriormente? Non si sentono responsabili di questa strage i nostri parlamentari? E il Ministro Martina perchè ha permesso l'ennesimo rinvio e non ha minacciato le dimissioni nel caso non venisse approvata? C'è da piangere vedere questo nostro pur amato Paese che viene governato da questa classe dirigente che non ha nessuna attenzione alla vita di chi lavora. Ma perchè accade questo? E' molto semplice: i lavoratori dipendente pur essendo decine di milioni non hanno nessuna rappresentanza parlamentare. Un parlamento attento solo agli interessi delle lobby, che alla fine lo governano. Speriamo che nel prossimo ci sia una fitta rappresentanza del lavoro dipendente,  di esigere d'inserirne tantissimi,  Altrimenti niente voto. In parlamento non ci devono andare solo i rappresentanti dei più abbienti e dei professionisti della politica che un lavoratore non sanno neppure com'è fatto.

lunedì 28 agosto 2017

Morti sul lavoro dall’inizio dell’anno al 28 agosto 2017
Sono diventati 444 sui luoghi di lavoro e oltre 950 con le morti sulle strade e in itinere
L’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro monitora tutti i morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Al 31 luglio 2017 dall’inizio dell’anno sono 399 i morti sui luoghi di lavoro, oltre 900 con le morti sulle strade e in itinere. Al 31 luglio nel 2016 erano 374 i lavoratori morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO, registriamo un aumento del + 6,3%. Al 31 luglio del 2008 anno di apertura dell’Osservatorio i morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO furono 354 +11,2%. Chi parla di continui cali non spiega agli italiani che quelli diffusi dall’INAIL e dai media non sono rappresentativi di tutti i morti sul lavoro.  Se si vogliono confrontare con i morti dell’Osservatorio con quelli dell’INAIL occorre fare riferimento ai morti di questo istituto senza il mezzo di trasporto. Tantissime denunce arrivate all’INAIL per infortuni mortali, che tra l’altro sono parziali e non comprensive di tutte le categorie, l’anno successivo, una volta valutate le cause spariranno dalle statistiche. Mediamente ogni anno sono il 30/40% di tutte le denunce arrivate a questo Istituto dello Stato non vengono riconosciute come infortuni mortali sul lavoro. Ma quelle denunce non riconosciute, chi riguardano, e perché non sono riconosciute? Parliamo di 400/500 denunce di lavoratori morti per infortuni. E’ un miracolo che fa resuscitare questi morti?
L’anno scorso in Europa sono stati 10.000 i lavoratori morti mentre andavano o tornavano dal lavoro (indagine europea). Tantissime le donne sovraccaricate sul posto di lavoro, oltre che dal carico famigliare e dai lavori domestici. Quando in itinere sono alla guida di un automobile hanno spesso incidenti anche mortali. Molti infortuni poi non vengono riconosciuti come tali a causa della normativa specifica dell’itinere. E quando andate a vedere ogni anno le denunce per infortuni pervenute all’INAIL vi accorgete che poi successivamente non vengono riconosciute come morti sul lavoro mediamente il 30/40% delle denunce per infortuni mortali. Occorre ricordare che anche quest’anno, come i precedenti, che un lavoratore su cinque muore schiacciato dal trattore che guida. Ma con questa casta parlamentare, nessuno escluso, parlare della vita di chi lavora e come parlare di niente. Le percentuali delle morti nelle varie categorie sono sempre quelle tutti gli anni. L’agricoltura ha sempre più del 30% delle morti sul totale, segue l’edilizia che supera ogni anno il 20%. Poi l’industria e l’autotrasporto che si contendono sempre il terzo e quarto posto in questa triste classifica. Ma queste due categorie sono sempre sotto il 10%, nonostante milioni di addetti e questo, per fortuna, abbiamo ancora sindacati che esercitano controlli sulla Sicurezza.  Gli stranieri morti per infortuni sui luoghi di lavoro sono in questo momento il 10% sul totale. E’ spaventoso pensare che i nostri giovani non trovano lavoro e si è innalzata l’età per andare in pensione di molti anni anche a chi svolge lavori pericolosi. Anche quest’anno il 31% dei morti sui LUOGHI DI LAVORO ha dai 61 anni in su.
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Le morti verdi provocate dal trattore
Strage continua, sono già 100 dall’inizio dell’anno gli agricoltori morti schiacciati dal trattore. A questi occorre aggiungere tanti altri che sono morti perché trasportati a bordo (anche bambini) o per le strade a causa di incidenti provocati da questo mezzo. Da quando nel 2014 si insediò il Governo Renzi, poi Gentiloni abbiamo come ministro delle Politiche Agricole Martina, sono morti in modo così atroce ben 503 guidatori di questo mezzo mortale.  Anche quest’anno oltre il 20% dei morti per infortuni su di tutte le categorie sono provocate da questo mezzo. ASSURDO che la politica non se ne occupi. ASSURDO tra l’altro che il  Parlamento  pochi mesi fa ha rinviata per l’ennesima volta la legge europea che obbliga chi giuda questo sterminatore di agricoltori a sottoporsi a un esame che ne verifichi l’idoneità alla guida. Una legge del 2002. Occorrerebbe (ma lo scriviamo da tanti anni senza nessun risultato) che chi ci governa faccia una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a disposizione forti incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori.
Morti nelle Regioni e Province italiane nel 2017 per ordine decrescente, sono esclusi dalle province i morti sulle autostrade e all’estero.
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Con le morti sulle strade e in itinere gli infortuni mortali in ogni provincia e regione sono mediamente il 120% in più ogni anno
 LOMBARDIA 43 Milano (7), Bergamo (7), Brescia (6), Como (1), Cremona (1), Lecco (3), Lodi (2), Mantova (3), Monza Brianza (4), Pavia (3), Sondrio (4), Varese (2) VENETO 43 Venezia (5), Belluno (), Padova (4), Rovigo (5), Treviso (9), Verona (10), Vicenza (10).  CAMPANIA 35 Napoli (14), Avellino (3), Benevento (3), Caserta (8), Salerno (7). ABRUZZO 31 L'Aquila (7), Chieti (5), Pescara (12) Teramo (7) EMILIA ROMAGNA 28 Bologna (3). Forlì-Cesena (1), Ferrara (3), Modena (5), Parma (4), Piacenza (3), Ravenna (5), Reggio Emilia (4), Rimini (). SICILIA 27 Palermo (5), Agrigento (5), Caltanissetta (), Catania (2), Enna (2), Messina (1), Ragusa (4), Siracusa (1), Trapani (7).  PIEMONTE 25 Torino (8), Alessandria (2), Asti (2), Biella (1), Cuneo (9), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola (1) Vercelli (3) LAZIO 22 Roma (6), Viterbo (7) Frosinone (4) Latina (5) Rieti (). TOSCANA 20 Firenze (2), Arezzo (), Grosseto (4), Livorno (3), Lucca (2), Massa Carrara (1), Pisa (5), Pistoia (1), Siena () Prato (1). PUGLIA 18 Bari (4), BAT (1), Brindisi (4), Foggia (3), Lecce (5) Taranto () CALABRIA 19 Catanzaro (2), Cosenza (9), Crotone (1), Reggio Calabria (4) Vibo Valentia (3) MARCHE 13 Ancona (2), Macerata (1), Fermo (1), Pesaro-Urbino (6), Ascoli Piceno (3). LIGURIA 12 Genova (4), Imperia (2), La Spezia (1), Savona (5). UMBRIA 12 Perugia (9) Terni (3). SARDEGNA 9 Cagliari (3), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (3), Sassari (3). Sulcis inglesiente () TRENTINO ALTO ADIGE 9 Trento (3), Bolzano (6). FRIULI VENEZIA GIULIA 7 Trieste (2), Gorizia (1), Pordenone (), Udine (4).   Molise 6 Campobasso (3), Isernia (3) BASILICATA 2 Potenza (1) Matera (1) VALLE D’AOSTA ()
I morti sulle autostrade e all’estero non sono a carico delle province
Molte delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono per la maggior parte a rischio sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a scappare. L’intero tetto della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci lavorano complessivamente 146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci sarebbe stata una strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur provocando vittime tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove nelle fabbriche ci lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni industriali in Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto del rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate sulle colonne e nel caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e crollare.
Se non si comincia a farli mettere in sicurezza è a rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di milioni di lavoratori. Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza con una spesa non eccessivamente alta.
Report morti sul lavoro nell’intero 2016
Nel 2016 sono morti 641 lavoratori sui luoghi di lavoro e oltre 1400 se si considerano i morti sulle strade e in itinere (stima minima per l’impossibilità di conteggiare i morti sulle strade delle partite iva individuali e dei morti in nero), e di altre innumerevoli posizioni lavorative, ricordando che solo una parte degli oltre 6 milioni di Partite Iva individuali sono assicurate all’INAIL. L’unico parametro valido per confrontare i dati dell’INAIL e di chi li utilizza per fare analisi, e dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sono i morti per infortuni INAIL SENZA MEZZO DI TRASPORTO, e confrontare quanti ne registra in più l’Osservatorio. Si ha così il numero reale delle morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO IN ITALIA e non solo degli assicurati INAIL.
Grazie amici di facebook che a centinaia visitate questo sito ogni giorno

Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente d Bologna morti sul lavoro, attivo dal 1° gennaio 2008 http://cadutisullavoro.blogspot.it

domenica 27 agosto 2017

Sette agricoltori schiacciati dal trattore negli ultimi 7 giorni. Continua questa strage inammissibile e il menefreghismo di chi dovrebbe occuparsene e non lo fa

Incredibile e intollerabile il numero di morti provocate da questo mezzo e senza che il Parlamento se ne occupi. Nessuno che occupa questi scranni alzi un dito per far cessare questa strage che si potrebbe attenuare. Ma la vita di chi lavora poco interessa. Rendiamo onore almeno noi del web a queste vittime sacrificali. Fino a quando il Parlamento sarà al srvizio delle lobby nulla cambierà. Il lavoro dipendete non ha nessuna rappresentanza parlamentare. E' ora che chi lavora si riprenda in mano la propria rappresentanza politica votando alle prossime elezioni politiche chi svolge il loro lavoro. Oltre venti milioni di lavoratori dipendenti non hanno nessuno che li tuteli in parlamento. 
Morti sul lavoro dall’inizio dell’anno al 27 agosto 2017
Sono diventati 444 sui luoghi di lavoro e oltre 950 con le morti sulle strade e in itinere
L’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro monitora tutti i morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Al 31 luglio 2017 dall’inizio dell’anno sono 399 i morti sui luoghi di lavoro, oltre 900 con le morti sulle strade e in itinere. Al 31 luglio nel 2016 erano 374 i lavoratori morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO, registriamo un aumento del + 6,3%. Al 31 luglio del 2008 anno di apertura dell’Osservatorio i morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO furono 354 +11,2%. Chi parla di continui cali non spiega agli italiani che quelli diffusi dall’INAIL e dai media non sono rappresentativi di tutti i morti sul lavoro.  Se si vogliono confrontare con i morti dell’Osservatorio con quelli dell’INAIL occorre fare riferimento ai morti di questo istituto senza il mezzo di trasporto. Tantissime denunce arrivate all’INAIL per infortuni mortali, che tra l’altro sono parziali e non comprensive di tutte le categorie, l’anno successivo, una volta valutate le cause spariranno dalle statistiche. Mediamente ogni anno sono il 30/40% di tutte le denunce arrivate a questo Istituto dello Stato non vengono riconosciute come infortuni mortali sul lavoro. Ma quelle denunce non riconosciute, chi riguardano, e perché non sono riconosciute? Parliamo di 400/500 denunce di lavoratori morti per infortuni. E’ un miracolo che fa resuscitare questi morti?
L’anno scorso in Europa sono stati 10.000 i lavoratori morti mentre andavano o tornavano dal lavoro (indagine europea). Tantissime le donne sovraccaricate sul posto di lavoro, oltre che dal carico famigliare e dai lavori domestici. Quando in itinere sono alla guida di un automobile hanno spesso incidenti anche mortali. Molti infortuni poi non vengono riconosciuti come tali a causa della normativa specifica dell’itinere. E quando andate a vedere ogni anno le denunce per infortuni pervenute all’INAIL vi accorgete che poi successivamente non vengono riconosciute come morti sul lavoro mediamente il 30/40% delle denunce per infortuni mortali. Occorre ricordare che anche quest’anno, come i precedenti, che un lavoratore su cinque muore schiacciato dal trattore che guida. Ma con questa casta parlamentare, nessuno escluso, parlare della vita di chi lavora e come parlare di niente. Le percentuali delle morti nelle varie categorie sono sempre quelle tutti gli anni. L’agricoltura ha sempre più del 30% delle morti sul totale, segue l’edilizia che supera ogni anno il 20%. Poi l’industria e l’autotrasporto che si contendono sempre il terzo e quarto posto in questa triste classifica. Ma queste due categorie sono sempre sotto il 10%, nonostante milioni di addetti e questo, per fortuna, abbiamo ancora sindacati che esercitano controlli sulla Sicurezza.  Gli stranieri morti per infortuni sui luoghi di lavoro sono in questo momento il 10% sul totale. E’ spaventoso pensare che i nostri giovani non trovano lavoro e si è innalzata l’età per andare in pensione di molti anni anche a chi svolge lavori pericolosi. Anche quest’anno il 31% dei morti sui LUOGHI DI LAVORO ha dai 61 anni in su.
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Le morti verdi provocate dal trattore
Strage continua, sono già 100 dall’inizio dell’anno gli agricoltori morti schiacciati dal trattore. A questi occorre aggiungere tanti altri che sono morti o perché trasportati a bordo (anche bambini) o per le strade a causa di incidenti provocati da questo mezzo. Da quando nel 2014 si insediò il Governo Renzi, poi Gentiloni abbiamo come ministro delle Politiche Agricole Martina, sono morti in modo così atroce ben 501 guidatori di questo mezzo mortale.  Tra l’altro il parlamento ha rinviata per l’ennesima volta la legge europea che obbliga chi giuda questo mezzo mortale a sottoporsi a un esame che ne verifichi l’idoneità alla guida. Un morto su cinque sui luoghi di lavoro di tutte le categorie è causato dal ribaltamento del trattore.  Occorrerebbe (ma lo scriviamo da tanti anni senza nessun risultato) che chi ci governa faccia una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a disposizione forti incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori.
Morti nelle Regioni e Province italiane nel 2017 per ordine decrescente, sono esclusi dalle province i morti sulle autostrade e all’estero.
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Con le morti sulle strade e in itinere gli infortuni mortali in ogni provincia e regione sono mediamente il 120% in più ogni anno
 LOMBARDIA 43 Milano (7), Bergamo (7), Brescia (6), Como (1), Cremona (1), Lecco (3), Lodi (2), Mantova (3), Monza Brianza (4), Pavia (3), Sondrio (4), Varese (2) VENETO 43 Venezia (5), Belluno (), Padova (4), Rovigo (5), Treviso (9), Verona (10), Vicenza (10).  CAMPANIA 35 Napoli (14), Avellino (3), Benevento (3), Caserta (8), Salerno (7). ABRUZZO 31 L'Aquila (7), Chieti (5), Pescara (12) Teramo (7) EMILIA ROMAGNA 28 Bologna (3). Forlì-Cesena (1), Ferrara (3), Modena (5), Parma (4), Piacenza (3), Ravenna (5), Reggio Emilia (4), Rimini (). SICILIA 27 Palermo (5), Agrigento (5), Caltanissetta (), Catania (2), Enna (2), Messina (1), Ragusa (4), Siracusa (1), Trapani (7).  PIEMONTE 25 Torino (8), Alessandria (2), Asti (2), Biella (1), Cuneo (9), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola (1) Vercelli (3) LAZIO 22 Roma (6), Viterbo (7) Frosinone (4) Latina (5) Rieti (). TOSCANA 20 Firenze (2), Arezzo (), Grosseto (4), Livorno (3), Lucca (2), Massa Carrara (1), Pisa (5), Pistoia (1), Siena () Prato (1). PUGLIA 18 Bari (4), BAT (1), Brindisi (4), Foggia (3), Lecce (5) Taranto () CALABRIA 19 Catanzaro (2), Cosenza (9), Crotone (1), Reggio Calabria (4) Vibo Valentia (3) MARCHE 13 Ancona (2), Macerata (1), Fermo (1), Pesaro-Urbino (6), Ascoli Piceno (3). LIGURIA 12 Genova (4), Imperia (2), La Spezia (1), Savona (5). UMBRIA 12 Perugia (9) Terni (3). SARDEGNA 9 Cagliari (3), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (3), Sassari (3). Sulcis inglesiente () TRENTINO ALTO ADIGE 9 Trento (3), Bolzano (6). FRIULI VENEZIA GIULIA 7 Trieste (2), Gorizia (1), Pordenone (), Udine (4).   Molise 6 Campobasso (3), Isernia (3) BASILICATA 2 Potenza (1) Matera (1) VALLE D’AOSTA ()
I morti sulle autostrade e all’estero non sono a carico delle province
Molte delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono per la maggior parte a rischio sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a scappare. L’intero tetto della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci lavorano complessivamente 146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci sarebbe stata una strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur provocando vittime tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove nelle fabbriche ci lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni industriali in Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto del rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate sulle colonne e nel caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e crollare.
Se non si comincia a farli mettere in sicurezza è a rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di milioni di lavoratori. Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza con una spesa non eccessivamente alta.
Report morti sul lavoro nell’intero 2016
Nel 2016 sono morti 641 lavoratori sui luoghi di lavoro e oltre 1400 se si considerano i morti sulle strade e in itinere (stima minima per l’impossibilità di conteggiare i morti sulle strade delle partite iva individuali e dei morti in nero), e di altre innumerevoli posizioni lavorative, ricordando che solo una parte degli oltre 6 milioni di Partite Iva individuali sono assicurate all’INAIL. L’unico parametro valido per confrontare i dati dell’INAIL e di chi li utilizza per fare analisi, e dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sono i morti per infortuni INAIL SENZA MEZZO DI TRASPORTO, e confrontare quanti ne registra in più l’Osservatorio. Si ha così il numero reale delle morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO IN ITALIA e non solo degli assicurati INAIL.
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Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente d Bologna morti sul lavoro, attivo dal 1° gennaio 2008 http://cadutisullavoro.blogspot.it

sabato 26 agosto 2017

Superati i 500 morti schiacciati dal trattore da quando è ministro delle Politiche Agricole Martina

Superato ogni record dei lavoratori morti schiacciati dal trattore, dal 20 agosto ne sono morti ben sei. Superati i 500 morti schiacciati dal trattore da quando abbiamo come ministro delle Politiche Agricole Martina. Sono 501 da quando è ministro. Muoiono guidando questo mezzo anziani, uomini nel pieno del loro vigore fisico, e giovani e giovanissimi. una strage che lascia indifferenti chi se ne dovrebbe occupare. Pochi mesi fa il nostro parlamento ha rinviato per l'ennesima volta una legge europea che obbligherebbe a sottoporsi a un'esame d'idoneità alla guida di questo mezzo mortale. Ma le lobby in questo parlamento di nominati sono fortissime e condizionano in modo intollerabile. Ma la vita di chi lavora la terra non ha nessun valore? nessuno che se ne occupa, nessun parlamentare che si interessa. Una vergogna che deve cessare. Le ultime vittime del menefreghismo parlamentare, Roberto Conconccelli aveva solo 57 anni quando è stato travolto lunedì da questo mezzo nella provincia di Reggio Emilia, lavorava per una cooperativa. E' morto dopo giorni di agonia. La stessa età di Valerio Mocellin, morto a Mussolente nella provincia di Vicenza. Carlo Iannaccone di anni ne aveva 51 quando ha perso la vita, sempre schiacciato da questo mezzo  pochi giorni fa A Solofra di Avellino. In Provincia di perugia sono stati addirittura due i morti provocati in questi giorni da questo mezzo. M.B aveva solo 51 anni ed è morto a Ca martino di Luppiano, ma la cronaca ci riporta che è morto guidando il mezzo anche un ottantaseienne. ma davvero si deve permettere che a quell'età si deve guidare un trattore senza essere sottoposti a esame di idoneità? Tommaso Ciardi è morto travolto da una motozappa. Io, se fossi un parlamentare mi vergognerei. Non aggiungo altro. Nel frattemo ne sono morti altri due, ancora un morto schiacciato dal trattore nella Provincia di Frosinone, un altro in quella di Caserta

Morti sul lavoro dall’inizio dell’anno al 21 agosto 2017
Sono diventati 441 sui luoghi di lavoro e oltre 950 con le morti sulle strade e in itinere
L’osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro monitora tutti i morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Al 31 luglio 2017 dall’inizio dell’anno sono 399 i morti sui luoghi di lavoro, oltre 900 con le morti sulle strade e in itinere. Al 31 luglio nel 2016 erano 374 i lavoratori morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO, registriamo un aumento del + 6,3%. Al 31 luglio del 2008 anno di apertura dell’Osservatorio i morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO furono 354 +11,2%. Chi parla di continui cali non spiega agli italiani che quelli diffusi dall’INAIL e dai media non sono rappresentativi di tutti i morti sul lavoro.  Se si vogliono confrontare con i morti dell’Osservatorio con quelli dell’INAIL occorre fare riferimento ai morti di questo istituto senza il mezzo di trasporto. Tantissime denunce arrivate all’INAIL per infortuni mortali, che tra l’altro sono parziali e non comprensive di tutte le categorie, l’anno successivo, una volta valutate le cause spariranno dalle statistiche. Mediamente ogni anno sono il 30/40% di tutte le denunce arrivate a questo Istituto dello Stato non vengono riconosciute come infortuni mortali sul lavoro. Ma quelle denunce non riconosciute, chi riguardano, e perché non sono riconosciute? Parliamo di 400/500 denunce di lavoratori morti per infortuni. E’ un miracolo che fa resuscitare questi morti?
L’anno scorso in Europa sono stati 10.000 i lavoratori morti mentre andavano o tornavano dal lavoro (indagine europea). Tantissime le donne sovraccaricate sul posto di lavoro, oltre che dal carico famigliare e dai lavori domestici. Quando in itinere sono alla guida di un automobile hanno spesso incidenti anche mortali. Molti infortuni poi non vengono riconosciuti come tali a causa della normativa specifica dell’itinere. E quando andate a vedere ogni anno le denunce per infortuni pervenute all’INAIL vi accorgete che poi successivamente non vengono riconosciute come morti sul lavoro mediamente il 30/40% delle denunce per infortuni mortali. Occorre ricordare che anche quest’anno, come i precedenti, che un lavoratore su cinque muore schiacciato dal trattore che guida. Ma con questa casta parlamentare, nessuno escluso, parlare della vita di chi lavora e come parlare di niente. Le percentuali delle morti nelle varie categorie sono sempre quelle tutti gli anni. L’agricoltura ha sempre più del 30% delle morti sul totale, segue l’edilizia che supera ogni anno il 20%. Poi l’industria e l’autotrasporto che si contendono sempre il terzo e quarto posto in questa triste classifica. Ma queste due categorie sono sempre sotto il 10%, nonostante milioni di addetti e questo, per fortuna, abbiamo ancora sindacati che esercitano controlli sulla Sicurezza.  Gli stranieri morti per infortuni sui luoghi di lavoro sono in questo momento il 10% sul totale. E’ spaventoso pensare che i nostri giovani non trovano lavoro e si è innalzata l’età per andare in pensione di molti anni anche a chi svolge lavori pericolosi. Anche quest’anno il 31% dei morti sui LUOGHI DI LAVORO ha dai 61 anni in su.
L'Osservatorio indipendente di Bologna è su Facebook
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Le morti verdi provocate dal trattore
Strage continua, sono già 501 dall’inizio dell’anno gli agricoltori morti schiacciati dal trattore. A questi occorre aggiungere tanti altri che sono morti o perché trasportati a bordo (anche bambini) o per le strade a causa di incidenti provocati da questo mezzo. Da quando nel 2014 si insediò il Governo Renzi, poi Gentiloni abbiamo come ministro delle Politiche Agricole Martina, sono morti in modo così atroce ben 501 guidatori di questo mezzo mortale.  Tra l’altro il parlamento ha rinviata per l’ennesima volta la legge europea che obbliga chi giuda questo mezzo mortale a sottoporsi a un esame che ne verifichi l’idoneità alla guida. Un morto su cinque sui luoghi di lavoro di tutte le categorie è causato dal ribaltamento del trattore.  Occorrerebbe (ma lo scriviamo da tanti anni senza nessun risultato) che chi ci governa faccia una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a disposizione forti incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori.
Morti nelle Regioni e Province italiane nel 2017 per ordine decrescente, sono esclusi dalle province i morti sulle autostrade e all’estero.
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Con le morti sulle strade e in itinere gli infortuni mortali in ogni provincia e regione sono mediamente il 120% in più ogni anno
 LOMBARDIA 43 Milano (7), Bergamo (7), Brescia (6), Como (1), Cremona (1), Lecco (3), Lodi (2), Mantova (3), Monza Brianza (4), Pavia (3), Sondrio (4), Varese (2) VENETO 43 Venezia (5), Belluno (), Padova (4), Rovigo (5), Treviso (9), Verona (10), Vicenza (10).  CAMPANIA 34 Napoli (14), Avellino (3), Benevento (3), Caserta (7), Salerno (7). ABRUZZO 31 L'Aquila (7), Chieti (5), Pescara (12) Teramo (7) EMILIA ROMAGNA 28 Bologna (3). Forlì-Cesena (1), Ferrara (3), Modena (5), Parma (4), Piacenza (3), Ravenna (5), Reggio Emilia (4), Rimini (). SICILIA 26 Palermo (4), Agrigento (5), Caltanissetta (), Catania (2), Enna (2), Messina (1), Ragusa (4), Siracusa (1), Trapani (7).  PIEMONTE 25 Torino (8), Alessandria (2), Asti (2), Biella (1), Cuneo (9), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola (1) Vercelli (3) TOSCANA 20 Firenze (2), Arezzo (), Grosseto (4), Livorno (3), Lucca (2), Massa Carrara (1), Pisa (5), Pistoia (1), Siena () Prato (1). LAZIO 21 Roma (6), Viterbo (7) Frosinone (3) Latina (5) Rieti (). PUGLIA 18 Bari (4), BAT (1), Brindisi (4), Foggia (3), Lecce (5) Taranto () CALABRIA 19 Catanzaro (2), Cosenza (9), Crotone (1), Reggio Calabria (4) Vibo Valentia (3) MARCHE 13 Ancona (2), Macerata (1), Fermo (1), Pesaro-Urbino (6), Ascoli Piceno (3). LIGURIA 12 Genova (4), Imperia (2), La Spezia (1), Savona (5). UMBRIA 12 Perugia (9) Terni (3). SARDEGNA 9 Cagliari (3), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (3), Sassari (3). Sulcis inglesiente () TRENTINO ALTO ADIGE 9 Trento (3), Bolzano (6). FRIULI VENEZIA GIULIA 7 Trieste (2), Gorizia (1), Pordenone (), Udine (4).   Molise 6 Campobasso (3), Isernia (3) BASILICATA 2 Potenza (1) Matera (1) VALLE D’AOSTA ()
I morti sulle autostrade e all’estero non sono a carico delle province
Molte delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono per la maggior parte a rischio sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a scappare. L’intero tetto della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci lavorano complessivamente 146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci sarebbe stata una strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur provocando vittime tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove nelle fabbriche ci lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni industriali in Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto del rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate sulle colonne e nel caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e crollare.
Se non si comincia a farli mettere in sicurezza è a rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di milioni di lavoratori. Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza con una spesa non eccessivamente alta.
Report morti sul lavoro nell’intero 2016
Nel 2016 sono morti 641 lavoratori sui luoghi di lavoro e oltre 1400 se si considerano i morti sulle strade e in itinere (stima minima per l’impossibilità di conteggiare i morti sulle strade delle partite iva individuali e dei morti in nero), e di altre innumerevoli posizioni lavorative, ricordando che solo una parte degli oltre 6 milioni di Partite Iva individuali sono assicurate all’INAIL. L’unico parametro valido per confrontare i dati dell’INAIL e di chi li utilizza per fare analisi, e dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sono i morti per infortuni INAIL SENZA MEZZO DI TRASPORTO, e confrontare quanti ne registra in più l’Osservatorio. Si ha così il numero reale delle morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO IN ITALIA e non solo degli assicurati INAIL.
Grazie amici di facebook che a centinaia visitate questo sito ogni giorno
Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente d Bologna morti sul lavoro, attivo dal 1° gennaio 2008 http://cadutisullavoro.blogspot.it

lunedì 21 agosto 2017

Eppur si muore lavorando anche in questo agosto

Sono ben 4 i lavoratori morti sui luoghi di lavoro in questi ultimi giorni di agosto e ben31 dall'inizio del mese e 431 dall'inizio dell'anno, sui LUOGHI DI LAVORO. Si superano abbondantemente i 900 morti se a questi si aggiungono i morti sulle strade e in itinere che sono tutti gli anni almeno altrettanti che sui luoghi di lavoro. Insomma una strage continua che vogliono minimizzare i governi che si susseguano nel corso di anni. In questi dieci anni di monitoraggio ho vista la stessa indifferenza: leghista, forzaitaliaota, pidiessina, pentasetallata, per non parlare poi dei piccoli partiti di ogni colore. Insomma un parlamento di nominati a servizio delle lobby e delle nomenclature di partito. si svegliano solo quando c'è da legiferare contro chi lavora. In parlamento i lavoratori e i pensionati devono mandare lavoratori e pensionati. Vota per chi ti pare ma vota uno come te. DIOPPPS  

giovedì 17 agosto 2017

I tanti morti sul lavoro in Italia invisibili anche alle statistiche europee. Occorre un Osservatorio Indipendente europeo su queste tragedie, che non siano condizionate anche sui numeri dagli stati nazionali.  Riescono a truccare anche i dati europei. Nessun calo delle morti sul lavoro almeno da quando ho aperto l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro se si prendono tutti i morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL Amici francesi, tedeschi, spagnoli, inglesi, portoghesi, polacchi, belgi, romeni,  olandesi ecc..
Sicurezza sul lavoro. La mappa europea e il caso Italia [vai all'articolo]
NOVA.ILSOLE24ORE.COM

venerdì 11 agosto 2017

Agosto morto sul lavor non ti conosco. Dodici (12) morti sui LUOGHI DI LAVORO in neppure tre giorni

11 agosto 2017 Si sta facendo avvincente la "gara" tra Lombardia e Veneto per riuscire a stare in testa nel triste primato della regione con più morti sui LUOGHI DI LAVORO. Quasi ogni giorno assistiamo ad un sorpasso e a un contro sorpasso che orma dura da mesi. Staccata da ormai da oltre un mese l'Abruzzo che aveva avuto la tragedia di Rigopiano, queste due regioni lottano per il triste primato. La Lombardia che nel 2016 ci aveva fatto sperare in una maggiore attenzione verso questo tragedie e che avesse trovato finalmente soluzioni per arginare il fenomeno, ci conferma che come nei casi di diminuzioni in altri anni delle morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO, che questi cali sono dovuti alla casualità e non per aver messo in campo strategie e soluzioni per far diminuire questa piaga, che riguarda indistintamente tutte le regioni italiane.
Sono 12 i morti sui LUOGHI DI LAVORO in quest tre giorni, a questi occorre poi aggiungerne almeno altrettanti morti sulle strade e in itinere.
Muoiono frontalieri in Svizzera, nelle province di a Milano, a Napoli, di Perugia, di Fermo, di Salerno,  di Vercelli e sulle autostrade mentre eseguono lavori. Tra queste vittime non potevano mancare due agricoltori schiacciati dal trattore. Ma il Ministro Martina non si sente su questo argomento. Siamo ormai a 496 i morti schiacciati da questo mezzo da quando è ministro delle politiche agricole. E nessuno che chiede spiegazioni del suo operato. I misteri della politica che si auto conserva e censura indipendentemente se è al governo o all'opposizione. Tutti facenti parte della stessa famiglia di menefreghisti

giovedì 3 agosto 2017

Altri due morti. Un giovane di 28 anni è morto schiacciato dal trattore mentre stava tagliando degli alberi. Anche un artigiano di 51 anni è morto schiacciato da un macchinario in provincia di Genova

Stefano Pellerei aveva solo 28 anni e morire per lavoro a questa età fa angosciare i pochi in questa povera Italia che ancora si commuovono per queste tragedie che non sono mai dovute al fato. Stefano ha perso la vita mentre stava tagliando degli alberi per la ditta per cui lavorava. sembra che il trattore in movimento lo abbia schiacciato. Non si conoscono ancora bene la dinamica di questa tragedia, ma di sicuro questo povero giovane non lavorava in Sicurezza.
A perdere la vita in questo torrido agosto anche un artigiano di una ditta della provincia di Genova. sembra che Gilberto Moglia di 51 anni sia stato travolto da un macchianrio all'interno dell'azienda.

mercoledì 2 agosto 2017

E' giusto che chi lavora si riposi e non pensi sempre alle tragedie che potrebbero capitare a lui e ai propri cari mentre lavorano.. Anche ieri comunque sono morti tre lavoratori mentre in Parlamento si scannano per i vitalizi. e non fanno niente per queste tragedie


martedì 1 agosto 2017


Agosto comincia col sangue versato dai lavoratori.

Anche ieri te lavoratori sono morti per l'Italia, ma muoiono singolarmente e quindi non meritano neppure un hhhhhoooo mediatico. Per non parlare poi dell'interesse della politica: non lo fanno per tutto l'anno figuriamoci in agosto, Meglio pensare a come mantenere i vitalizi: difatti il dibattito in parlamento su questo è stato molto aspro e combattuto.  In provincia di Bolzano è morto Lucio Catalano di 46 anni (un bolzanino doc), l'operaio napoletano è morto schiacciato dalla betoniera che si è ribaltata. In provincia di Varese, un 47enne, A.C  di cui conosciamo per ora solo le iniziali è caduto da una cisterna  che trasporta  petrolio sette mesi fa, Ha patito per questi lunghi mesi prima di morire. Nei pressi di Cattolica, sull'A14 è morto un autotrasportatore. ma non dimentichiamoci del povero Raffaele Tenuta la cui vicenda la dice lunga su come i lavoratori sono trattati. Tenuta era morto,  cadendo da un albero, così raccontava la cronaca del 28 marzo scorso  Secondo le ricostruzioni dopo una rovinosa caduta avvenuta nel cantiere, Tenuta sarebbe stato accompagnato a casa dai due operai. La moglie preoccupata per le sue visibili gravi condizioni ha chiesto ai due perché non avevano portato il marito in ospedale direttamente a mentre il 53enne rientrava in casa. I suoi due compagni di lavoro  se se sarebbero andati, nel silenzio generale. Persino Raffaele Tenuta, avrebbe negato una caduta, forse per evitare guai all’impresa per la quale stava lavorando o perché intimidito. Intanto avrebbe iniziato a vomitare sangue e così è iniziata la corsa verso l’ospedale. L’uomo dopo quattro mesi di agonia è deceduto. l'impresa per cui lavorava stava costruendo il Ponte di Calatrava nel cosentino