Non ci sono state televisioni e giornali che non
abbiano parlato dell’ultima tragedia di Treviglio. Tutti hanno citato l’Osservatorio
Indipendente di Bologna morti sul lavoro e di questo sono orgoglioso. Ma
ricordando i morti del 2018 in tanti hanno detto che è il primo anno che le morti sul lavoro
aumentano. Non è affatto vero, confondono i dati dell’Osservatorio con quelli
dell’INAIL che monitora solo i propri assicurati. Noi li monitoriamo tutti e
possiamo affermare senza temere smentite che almeno dal 2008 i morti sui LUOGHI
DI LAVORO (escluso itinere) non sono mai calati, costanti nel tempo e con tendenza
al rialzo. In questo momento siamo a più 11,5% anche rispetto al 3 aprile del
2008. Oltre che + 11,2% rispetto al 2017. Finalmente vedo che i sindacati il 1°
Maggio dedicheranno questa Festa dei Lavoratori alla (mancata) Sicurezza. In
questi anni si sono spesso limitati a un generico “mai più” quando ci sono
state morti collettive; mai si sono occupati dello stillicidio giornaliero.
Certo, li ha toccati marginalmente: ho sempre scritto che il 95% dei morti sul
lavoro sono in aziende non sindacalizzate, dove non c’è l’articolo 18 dello
Statuto dei Lavoratori, quello che Renzi e il suo governo hanno tolto a tutti i
nuovi assunti. Ma un sindacato dovrebbe occuparsi anche di chi non ha la
tessera e non partecipare se non per denunciare a tavoli istituzionali: ho visto trasmissione
televisive dove sindacalisti compiacenti facevano una finta opposizione con le
controparti. Tendenzialmente l’aumento delle morti è anche dovuto a questo, al
jobs act e alla Legge Fornero. Scrivevo a tutti, prima che entrasse in vigore, che
era disumano fare svolgere lavori pericolosi, per sé e per gli altri in tarda
età. Che oltre il 20/25% dei lavoratori morti ogni anno sui LUOGHI DI LAVORO
hanno più di 60 anni. Il 1° maggio, farò come negli ultimi anni, porterò il
lutto al braccio, in tanti lo hanno fatto assieme a me. È intollerabile che in
un paese civile non si sia fatto niente per queste tragedie. Invito tutti a
farlo: di mandare un segnale importantissimo alla Politica: ricordare a chi se
ne occupa e che è eletto dal Popolo che la vita di chi lavora dovrebbe essere
la prima preoccupazione. Carlo Soricelli
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