12 aprile 2018 Otto
agricoltori schiacciati dal trattore in pochi giorni. Salvate la vita ad un
agricoltore: informalo che in questo momento guidare un trattore è un pericolo
mortale, il terreno è infido. Altri due agricoltori ieri 11 aprile hanno perso
la vita schiacciati dal trattore che guidavano. Otto negli ultimi 4 giorni.
Come non indignarsi? Ho lanciato inutilmente l’allarme alla fine di marzo.
Molti sono anziani, ma tanti anche giovani. Ho chiesto ai governi che si sono
succeduti di fare almeno una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo.
A febbraio 2014 pochi giorni dopo l’insediamento del governo Renzi ho mandato a
Renzi stesso, a Martina e a Poletti una mail dove scrivevo loro che il governo
sarebbe stato giudicato da quello che avrebbe fatto. Pregavo loro di fare
qualcosa. Una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo e di mettere a disposizione
fondi per la messa in sicurezza dei mezzi. Niente. Ne sono morti nell’ultima
legislatura oltre 650 in questo modo atroce e 1400 da quando ho aperto l’Osservatorio
il 1° gennaio 2008. Ma l’aspetto più inquietante e più atroce è che per l’ennesima
volta, la primavera scorsa hanno rinviato una legge europea del 2003 che
obbligherebbe chi guida questo mezzo a sottoporsi a un esame per avere un
patentino d’idoneità alla guida. L’hanno rinviata per l’ennesima volta. Come
permettere che guidi un mezzo così pericoloso un 87enne, come il Morto di ieri
di Cesena? Che dire? Mi fermo qui, sono solo un metalmeccanico che con lavoro
volontario ha deciso dopo la tragedia della Thyssenkrupp di fare qualcosa per i
lavoratori del Paese: un Osservatorio Indipendente, privo di interessi
economici e politici che monitora i morti sul lavoro. Sono una formica che si
batte contro il potere cieco e sordo, ma sono tenace e continuerò a denunciare
queste autentiche barbarie. Le Istituzioni sono anche mie, lo Stato sono anch’io
e i Governi del paese non può stare sempre dalla parte dei potenti e delle
lobby. Siamo in questo momento a 180 morti complessivi sui luoghi di lavoro, ma almeno altrettanti sono morti sulle strade e in itinere. Il 1° Maggio in segno di solidarietà porta il lutto al braccio. Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
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