giovedì 18 ottobre 2018

Ma è umano lavorare e fare lavori pericolosi a 68 anni? Gaetano Amendola, uno dei due morti di Mantova svolgeva un lavoro pericoloso a quell'età


Gaetano Amendola aveva quell'età, così dice la cronaca, se vero è barbarie. E' morto così nel capannone della ditta di cui era dipendente da anni: ha battuto violentemente la testa al suolo, dopo un volo di oltre tre metri e per lui non c'è più stato nulla da fare. 
La tragedia  martedì mattina, in un capannone di Piubega (Mn). Amendola era aiuto magazziniere  e si trovava all'interno del cestello di un carrello elevatore: per cause ancora da accertare è precipitato da diversi metri d'altezza. A quell'età (che è anche la mia) è facile avere giramenti di testa, avere le mani callose con artrosi o artriti, è facile avere mal di schiena e i riflessi poco pronti. Quando discutevano la legge Fornero sapevo già, e l'ho scritto più volte che avrebbe incrementato le morti tra gli ultrasessantenni. E' stata una voce nel deserto. Un morto per infortuni su quattro sui LUOGHI DI LAVORO (escluso itinere) in tutti i comparti  ha più di 60 anni. Anche con la nuova riforma, sacrosanta, il problema rimane per chi, costretto a lavorare per mancanza di requisiti  necessari a raggiungere il diritto d'andare in pensione svolge lavori pericolosi. 
Sul posto anche i carabinieri e i tecnici della medicina del lavoro dell'Ats che dovranno ricostruire l'accaduto e accertare il rispetto delle misure di sicurezza. Nel frattempo il capannone resta sotto sequestro

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