domenica 28 aprile 2019

Le colossali bufale sulle morti sul lavoro e oggi è la giornata mondiale della Sicurezza sul lavoro. Una strage in Italia, il 1° maggio porta il lutto al braccio


Le colossali bufale sulle morti sul lavoro e oggi è la giornata mondiale della Sicurezza sul lavoro
Purtroppo si continua a dare una visione distorta del fenomeno, lo scrivo da oltre dieci anni ma non c’è niente da fare. Le morti sul lavoro sono molte di più di quelle indicate dall’INAIL che monitora solo i propri assicurati. Un’enorme bufala è quella dell’indice occupazionale: con questo indice si fanno le statistiche sull’andamento di ogni provincia e regione: moltissimi sono i morti in nero e non assicurati all’INAIL. Sono uscite le statistiche del 2018. Indicare il numero di morti in base a quest’indice è quanto di più sbagliato. Categorie come poliziotti, carabinieri, soldati, vigili del fuoco, agricoltori schiacciati dal trattore, innumerevoli partite iva, tra i quali anche i giornalisti ecc. non sono assicurati all’INAIL e spariscono dalle statistiche. Un’altra grande bufala è quella di un sud con più morti sul lavoro, mentre è invece il contrario, il lombardo veneto ha più morti sui luoghi di lavoro dell’intero sud. Le categorie con più morti non sono quelle dell’industria come si pensa ma l’agricoltura, segue l’edilizia ma con metà morti (ci sono anche i morti in nero nelle nostre statistiche) l’autotrasporto, poi l’industria, tutta l’industria che ha un quarto dei morti dell’agricoltura, e metà dell’edilizia. L’INAIL fa bene a diramare le proprie statistiche, ma sono solo dell’INAIL e rappresentano solo ed esclusivamente i propri assicurati. Una visione distorta di questo fenomeno non fa prendere le misure necessarie a sconfiggerlo. L a politica cominci ad occuparsi finalmente di queste tragedie. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio. Rendiamo omaggio oggi a Daniele Nozori, morto dopo aver lottato un mese tra la vita e la morte a seguito di una caduta dall’alto in provincia di Frosinone, è morto a Roma al Policlinico Umberto I.

2 commenti:

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