Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
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venerdì 10 maggio 2019
11 lavoratori morti per infortuni sui luoghi di lavoro in appena 48 ore. Una strage senza fine e senza chi se ne dovrebbe occupare: Conte, Salvini, Di Maio e Centinaio volete cominciare ad occuparvi della vita dei nostri lavoratori? E questo vale anche per chi sta all'opposizione e non incalza il governo su queste tragedie. Iniziare uno sciopero della fame per svegliarli?
I lavoratori continuano a versare sangue innocente come non mai e purtroppo non c'è nessun interesse da parte della politica che ce li straccia ogni giorno per litigi da comari, mentre il sangue dei nostri lavoratori bagna come non mai il suolo italiano. Che fare: iniziare un nuovo sciopero della fame come ho fatto anni fa, ma che non è servito a niente: questi qui mi fanno morire di fame.
I MORTI SUL LAVORO DEVONO ESSERE A CARICO DEL GOVERNO E DEL MINISTRO DELL'INTERNO CHE NON PONGONO SERI RIMEDI PER ARGINARE QUESTA CARENZA SULLA SICUREZZA !
RispondiEliminaSicuro di quello che dici o sei solo si parte?
EliminaSe ti mando l' elenco dei lavoratori morti in quei giorni(tre anche ieri e due il giorno prima ti convinci)? Non so chi vuoi difendere, io nessuno
EliminaGLI OMICIDI BIANCHI VANNO INTERAMENTE ADDOSSATI ALLE RESPONSABILITA', OLTRE CHE DEI DATORI DI LAVORO CHE NON APPLICANO LE REGOLE SULLA SICUREZZA SUL LAVORO, ANCHE E FORSE SOPRATUTTO DI CHI GOVERNA CHE PARLA E SPARLA SULLA SICUREZZA MA CHE, IN REALTA', SULL'UNICA SICUREZZA CHE VALE QUALCOSA, QUELLA CIOE' DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO, LE MALATTIE PROFESSIONALI E LE MORTI, NON FA ASSOLUTAMENTE NULLA.
RispondiEliminaLa mancata osservanza delle norme di sicurezza sul lavoro è la punta di un iceberg in maggior parte composto da ricatto economico e occupazionale, un processo di arretramento delle condizioni generali dei lavoratori che viene dal medio termine degli ultimi 20 anni e che ha interessato tutto il cosiddetto mercato del lavoro in Italia. Le responsabilità sono prevalentemente del sindacato, che nella grande maggioranza si è reso complice delle politiche padronali, imbrigliando in questa logica anche le rappresentanze dei lavoratori: nei cantieri di Rete Ferroviaria Italiana società del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ( dove operano in gran parte imprese private) in meno di un anno sono rimasti uccisi 8 lavoratori e decine feriti gravi. Saluti, stefano pennacchietti rls/rsu ferrovie di Roma.
RispondiEliminaPS: in questi giorni sono coivolto in un provvedimento disciplinare con 10 giorni di sospensione dal lavoro senza retribuzione, per aver fatto interrompere delle lavorazioni svolte in piena violazione delle norme sulla sicurezza.
RispondiEliminaInfatti il problema in Italia è che ci sono poche regole��������!!!! Scrivete, ma non sapete fare altro...., siete mai stati in cantiere? Avete mai lavorato? Io ho seri dubbi. Le norme ci sono e sono fatte anche troppo bene, ma siamo in Italia e le regole non sono per tutti.....buona giornata e mi raccomando continuate a fare propaganda. Ah, scusate, ma i sindacati a cosa servono??
RispondiEliminasono pienamente d'accordo con tè qui solo parlano però non sanno il significato della realtà sui cantieri fissi e mobili i datori ti spremono devo produrre solo perché Bassano i prezzi e non ci escono e sfruttano gli operai specie chi è fuori con questo caldo
Eliminasono pienamente d'accordo con tè qui solo parlano però non sanno il significato della realtà sui cantieri fissi e mobili i datori ti spremono devo produrre solo perché Bassano i prezzi e non ci escono e sfruttano gli operai specie chi è fuori con questo caldo
EliminaI MORTI SUL LAVORO DEVONO ESSERE A CARICO DEL GOVERNO E DEL MINISTRO DELL'INTERNO CHE NON PONGONO SERI RIMEDI PER ARGINARE QUESTA CARENZA SULLA SICUREZZA
RispondiEliminaUna persona che muore è una persona non un colore politico.
RispondiEliminaSono un dirigente sindacale, non faccio altro che dire sì miei l'importanza di fare assemblee nei luoghi di lavoro con il tema della sicurezza.
Sembra un tema banale, alla gente non interessa.
Bisogna creare cultura in questo paese, insieme, in modo costruttivo.
Un lavoratore che muore è la più grande sconfitta per tutti
"Una persona che muore è una persona non un colore politico." ma le responsabilità politiche rimangono.
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