martedì 8 ottobre 2019

Niente di nuovo. Tutto normale: tre morti sui luoghi di lavoro anche il 7 ottobre. La politica è impegnata in tutt'altre emergenze: la vita di chi lavora non conta niente

La strage continua: fanno tavoli istituzionali contro queste tragedie. i Cinque Stelle che hanno il ministro del Lavoro si scopre una volta al potere, il partito più istituzionale, parlano solo con le istituzioni, seppure dalla loro base arrivano sollecitazioni ad ascoltare quello che viene dai "cittadini" sul fronte delle morti sul lavoro. Invitiamo la ministra del Lavoro Catalfo ad ascoltare e sentire voci come quella dell'Osservatorio Indipendente di Bologna che monitorano i morti sul lavoro da 12 anni e senza interesse di sorta, e che non trucca il numero di morti sul lavoro. Abbiamo numeri ben più alti su queste tragedie. i morti sul lavoro l'Osservatorio li archivia tutti su apposite tabelle Excel per data della tragedia, provincia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sulla modalità dell'infortunio mortale. Ministra Catalfo i morti sul lavoro sono molti di più di quelli che diffonde Inail. Ascolti anche i cittadini volontari che lo fanno per passione civile e non per mestiere. Non possono esistere morti sul lavoro di serie A e di serie B che spariscono dalle statistiche. Anche il giorno 7 ottobre c'è stata la solita strage di lavoratori. Un operaio ha perso la vita in provincia di Cuneo travolto da una gru. perde la vita anche un marittimo di 24 anni travolto insieme ai sui colleghi da un'onda anomala: era su una nave che navigava tra la Sardegna e l'Isola d'Elba. perde la vita ancora un agricoltore schiacciato dal trattore in provincia di Verona.

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