Dati aggiornati al 31 luglio 2025 Dall’inizio dell’anno sono morti 873 lavoratori, di cui 621 sui luoghi di lavoro (esclusi gli incidenti in itinere). Il ritmo delle morti è spaventoso: ogni 6 ore e pochi minuti un lavoratore perde la vita. Se si considerano solo i dati INAIL, che escludono migliaia di lavoratori non assicurati o assicurati con altri enti, le denunce (comprensive di itinere) al 30 maggio 2025 sono appena 389. Un’enorme sottostima della realtà.
Dati aggiornati al 31 luglio 2025 Dall’inizio dell’anno sono morti 873 lavoratori, di cui 621 sui luoghi di lavoro (esclusi gli incidenti in itinere). Il ritmo delle morti è spaventoso: ogni 6 ore e pochi minuti un lavoratore perde la vita. Se si considerano solo i dati INAIL, che escludono migliaia di lavoratori non assicurati o assicurati con altri enti, le denunce (comprensive di itinere) al 30 maggio 2025 sono appena 389. Un’enorme sottostima della realtà.
Carlo Sorincelli,nel complimentarmi per la tua certosina attività, tesa a sensibilizzare il mondo del lavoro affinchè possa finire questa mattanza senza confini, mi permetto di sottoporre alla tua cortese attrenzione quanto segue: le leggi, nel Belpaese, ce ne sono a josa, vero è che, per semplificare, il TUS (Testo Unico della Sicurezza) le ha raccolte e promulgate col D. Lgs. 81/08 e s.m.i.Atteso ciò, per la mia, modesta esperienza settoriale, acquisita direttamente sul campo, ti dirò che, mancano i controlli ed i controllori! A livello cartaceo e documentale, quasi tutte le aziende ottemperano al propedeutico D.V.R. ( Documento di Valutazione dei Rischi), all'approntamento di Procedure Operative, alle visite mediche periodiche per i propri dipendenti, adempiono alla informazione/formazione delle proprie maestranze, ottemperano alla Direttiva Macchine ( D. lgs, 17/10) e per i rischi di mestiere, dotano il proprio personale di opportuni D.P.I. (Dispositivi di Protezione Individuale). Purtroppo, per gli addetti ai lavori, la Sicurezza costituisce un obiettivo; mentre, per converso, per la Committente e per l'Assuntore, la stessa, risulta essere una problematica e per i costi e per la perdita di tempo...tant'è che, tanti eventi indesiderati avvengono per una mancata valutazione dei rischi residenti, a casa del Padrone ( Committente!), il tutto acuito ed amplificato dai rischi di mestiere, non adeguatamente considerato, in sede di valutazione dei rischi, che va sempre fatta dal Preposto in campo, prima di dare inizio a qualsiasi attività lavorativa. Periodicamente, l'ispettorato del Lavoro, il Servizio SIA dell'Asp territoriale, l'INAIL, che ha pure inglobato l'ISPESL, dovrebbero procedere con dei mirati controlli in campo, controlli, che per mancanza di personale, di mezzi e di risorse varie, avvengono non periodicamente; ma, alla viva il parroco. Risultato? Gli indici di gravità e gli indici di frequenza sono, di gran lunga, fuori dai parametri europei di riferimento. Tanto dovevo. Scusa per essere stato troppo prolisso.
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