REPORT MORTI SUL LAVORO NELL’INTERO 2019
Il 2019 si conclude con 1437 lavoratori morti sul lavoro (compresi i morti sulle strade), di questi 701 sono morti sui luoghi di lavoro. Solo 1 morto in meno rispetto ai morti del 2018. Non ci credete se raccontano che i morti sul lavoro sono calati in questi anni; sono bugie. Posso documentare con la registrazione di tutti i morti per infortuni sul lavoro che l’Osservatorio ha fatto in questi anni che nel 2008 I morti sui luoghi di lavoro furono quell’anno 636, un aumento del 9,3% rispetto all’anno appena concluso. Nel 2019, con 202 morti sui luoghi di lavoro è l’agricoltura con il 29% a guidare la classifica dei lavori meno sicuri, di questi, ben 141 agricoltori, hanno perso la vita schiacciati dal trattore che guidavano, in modo così atroce muoiono lavoratori che vanno dai 18 agli 85 anni. Anche con la Ministra Bellanova nulla è cambiato, sono stati 37 in pochi mesi, a morire in modo così atroce da quando è Ministra. Un morto su cinque di tutti i morti sui luoghi di lavoro è provocato dal trattore. Segue l’edilizia con 105 morti sui luoghi di lavoro la seconda categoria con più morti e ha il 15% dei morti complessivi. Segue l’autotrasporto (di tutte le categorie) con 93 morti e il 13,3% dei morti, poi l’industria con 61 morti e l’8,7% in percentuale sul totale dei morti sui luoghi di lavoro, poi ci sono una miriade di lavori come il boscaiolo, il giardiniere, il fontaniere, il carabiniere, il poliziotto, il Vigile del Fuoco ecc. che perdono la vita lavorando: tantissimi di questi lavoratori spariscono dalle statistiche, e ironicamente verrebbe da dire che resuscitano, questo perché hanno un’assicurazione diversa da quella dell’INAIL, o per non averla perché svolgevano il lavoro in nero. Nessuna categoria è immune da questa strage; anche i lavori che sembrano più sicuri hanno morti sul lavoro, ricordiamoci che oltre la metà delle vittime muoiono sulle strade e in itinere e arriviamo allo spaventoso numero di 1437 morti. Ma noi preferiamo tenerli separati per non generare confusione; i morti in itinere e sulle strade richiedono interventi diversi rispetto ai lavoratori che muoiono sui luoghi di lavoro. Quello che a me personalmente stupisce di più, ma poi se si ragiona appare addirittura ovvio, che il 29% di tutti i morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni: Leggi come la Fornero e anche le precedenti, hanno allungato l’età per andare in pensione e hanno fatto aumentare i morti sul lavoro in tarda età. E’ immorale far svolgere lavori pericolosi chi con l’età, e sono quasi tutti, ha riflessi poco pronti, acciacchi d’ogni tipo, vista e udito non più idonei a svolgere lavori che richiedono la massima efficienza psicofisica. Rendiamo omaggio a una donna, l’operaia Giuseppina Marcinnò, che in provincia di Piacenza ha perso la vita pochi giorni fa lavorando di sabato pomeriggio: aveva 66 anni e ancora non era in pensione. È morta in modo atroce, dilaniata da un nastro trasportatore; in tanti muoiono non raggiungendo l’età pensionabile per queste leggi inique. Davvero diabolico far lavorare in tarda età questi lavoratori che pagano con infortuni gravi e con la vita questa barbarie votata dai nostri parlamentari, che non conoscono queste realtà. Ma continuiamo con il Report. Rendiamo omaggio anche ai tantissimi lavoratori stranieri che hanno perso la vita lavorando sul nostro territorio: sono stati dipinti dalla parte più retriva del Paese come invasori, criminali, sfaticati, approfittatori, spacciatori, mentre invece, per la stragrande maggioranza svolgono i lavori più umili e pericolosi: sono 81 (11,55%) sui luoghi di lavoro i morti di altre nazionalità. È la Lombardia con 88 morti sui luoghi di lavoro e oltre 150 con i morti sulle strade e in itinere la Regione con più morti sul lavoro, ma è anche la Regione più popolosa d’Italia e il parametro per valutare l’andamento su questo fronte è proprio il numero di abitanti; tantissimi sono i lavoratori che muoiono in nero e non appaiono in nessuna statistica e l’indice occupazionale è una sciocchezza perché non tiene conto di questo aspetto. Tutti lavorano in Italia, anche se tanti lo fanno in nero. Seguono la Campania con 68 (140 con i morti sulle strade e in itinere), poi Sicilia e Veneto, ma l’elenco delle Regioni e delle Province con i relativi morti potete vederlo qui sotto. Le province con più morti sui luoghi di lavoro: Roma con 27 morti, Avellino 18 morti, Vicenza 17, Salerno 16, Torino, Bolzano, Brescia e Milano 15. Per approfondimenti consultare l’Osservatorio http://cadutisullavoro.blogspot.it. Auguri di un felice 2020 senza morti sul lavoro Carlo Soricelli
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
L’unico sito in Italia che monitora in tempo reale i morti sul lavoro, attivo dal 1° gennaio 2008
Curatore Carlo Soricelli tecnico metalmeccanico in pensione e pittore sociale da 50 anni
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In questi 12 anni di monitoraggio dell’Osservatorio sono morti oltre 17000 lavoratori senza vedere le istituzioni e la politica fare qualcosa contro questa strage
31 dicembre 2019
Dall'inizio dell’anno sono morti 1437 lavoratori (compresi i morti sulle strade e in itinere) di questi 701 sui luoghi di lavoro. Anche quest’anno dopo l’entrata in vigore della Legge Fornero si è verificato un aumento delle morti sul lavoro degli ultrasessantenni che sono il 29% di tutti i morti sui LUOGHI DI LAVORO (escluso itinere), un dato vero a cui si stenta a credere, ma le morti di cui mi occupo da 12 anni sono tutte documentate. sono 37 gli schiacciati dal trattore con la Ministra Teresa Bellanava a guida delle Politiche Agricole. 141 sono stati schiacciati da questo mezzo nel 2019. N.B I dieci lavoratori morti nella tragedia aerea in Etiopia non sono conteggiati come morti sui luoghi di lavoro
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Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima
MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province sono esclusi i morti in itinere e sulle strade, tenete presente che i morti in itinere e sulle strade sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui sotto nelle Regioni e Province. Ma noi preferiamo tenerli separati, perché richiedono altri interventi, che sono diversi da quelli delle morti sui Luoghi di Lavoro. Ma altri li conteggiano tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e qualità del fenomeno.
Lombardia 88 Milano (15), Bergamo (13), Brescia (15), Como (8), Cremona (6), Lecco (3), Lodi (2), Mantova (7), Monza Brianza (10), Pavia (6), Sondrio (1), Varese (4) CAMPANIA 68 Napoli (15), Avellino (18), Benevento (6), Caserta (13), Salerno (16). SICILIA 51 Palermo (14), Agrigento (9), Caltanissetta (1), Catania (7), Enna (), Messina (10), Ragusa (2), Siracusa (3), Trapani (5) VENETO 49 Venezia (6), Belluno (3), Padova (4), Rovigo (3), Treviso (9), Verona (17), Vicenza (7) LAZIO 47 Roma (27), Viterbo (5) Frosinone (9) Latina (3) Rieti (3) Vercelli PIEMONTE 47 Torino (15), Alessandria (12), Asti (3), Biella (), Cuneo (11), Novara (6), Verbano-Cusio-Ossola ()EMILIA ROMAGNA 46 Bologna (11), Rimini (4). Ferrara (3) Forlì Cesena (2) Modena (3) Parma (8) Ravenna (4) Reggio Emilia (5) Piacenza (6). PUGLIA 35 Bari (8), BAT (5), Brindisi (2), Foggia (12), Lecce (6) Taranto (2) TOSCANA 34 Firenze (4), Arezzo (3), Grosseto (7), Livorno (6), Lucca (2), Massa Carrara (1), Pisa (6), Pistoia (2), Siena (1) Prato (2) TRENTINO ALTO ADIGE 26Trento (11) Bolzano (15). ABRUZZO 21 L'Aquila (4), Chieti (7), Pescara (7) Teramo (2) BASILICATA 18 Potenza (8) Matera (10) MARCHE 17 Ancona (3), Macerata (6), Fermo (3), Pesaro-Urbino (3), Ascoli Piceno (2). ), CALABRIA 16 Catanzaro (3, Cosenza (4), Crotone (4) Reggio Calabria (2) Vibo Valentia (32 SARDEGNA 16 Cagliari (4), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (1), Ogliastra (), Olbia-Tempio (2), Oristano (1), Sassari (7). Sulcis iglesiente () ) FRIULI VENEZIA GIULIA 16 Pordenone (6) Trieste (6) Udine (4) Gorizia (LIGURIA 13 Genova (3), Imperia (5), La Spezia (1), Savona (3) UMBRIA 13 Perugia (12) Terni (1) Molise 10 Campobasso (8), Isernia (2). VALLE D’AOSTA (3)