Sui luoghi di lavoro ci sono tantissimi lavoratori che muoiono per infortunio lavorando in nero. Sono intorno al 15% sul totale. percentuali molto alte in edilizia e in agricoltura, meno nei servizi, ma sono tanti anche in quest'ambito. mancano i controlli, al sud (ma anche al centro-nord) buona parte degli edili, di piccole e piccolissime aziende o artigiani lavorano in nero. Anche questi morti o con ferite gravi, spariscono dalle statistiche perchè non hanno nessuna copertura assicurativa. ci sono poi quelli che svolgono il doppio lavoro, che hanno un'attività in regola ma che poi nel secondo lavoro svlgono lavori in nero. Ma tutti questi lavoratori non si rendono neppure conto dei pericoli che corrono, questo vale anche e soprattutto per chi commissiona il lavoro che è responsabile penalmente ed economicamente di eventuali infortuni anche mortali
Dati aggiornati al 31 luglio 2025 Dall’inizio dell’anno sono morti 873 lavoratori, di cui 621 sui luoghi di lavoro (esclusi gli incidenti in itinere). Il ritmo delle morti è spaventoso: ogni 6 ore e pochi minuti un lavoratore perde la vita. Se si considerano solo i dati INAIL, che escludono migliaia di lavoratori non assicurati o assicurati con altri enti, le denunce (comprensive di itinere) al 30 maggio 2025 sono appena 389. Un’enorme sottostima della realtà.
Dati aggiornati al 31 luglio 2025 Dall’inizio dell’anno sono morti 873 lavoratori, di cui 621 sui luoghi di lavoro (esclusi gli incidenti in itinere). Il ritmo delle morti è spaventoso: ogni 6 ore e pochi minuti un lavoratore perde la vita. Se si considerano solo i dati INAIL, che escludono migliaia di lavoratori non assicurati o assicurati con altri enti, le denunce (comprensive di itinere) al 30 maggio 2025 sono appena 389. Un’enorme sottostima della realtà.
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