C'è chi si improvvisa elettricista e rimane fulminato, due negli ultimi giorni, c'è chi si sente spericolato e va sul tetto per mettere a posto l'antenna che non trasmette più bene, c'è chi si improvvisa esperto di tende da balcone e precipita dall'alto, chi sale su una scala per lavare i vetri e cade battento la testa, c'è chi in garage va intorno a seghe elettriche e si recide un'arteria e muore dissanguato, c'è chi mette il cric e va sotto l'automobile rimane schiacciato sotto. C'è chi come me che sale su uno sgabello per completare un'opera d'arte sul soffitto e rischia per ben 4 volte di cadere a testa in giù, per fortuna è andata bene, anch'io sono stato imprevidente. E si potrebbe continuare. Ma la lezione è una sola, ogni lavoro richiede una preparazione, un lavoro non si improvvisa e occorre chiamare chi quel lavoro lo svolge di professione, poi ci sono casi di morti che è impossibile evitare, ma tante si. L'ultimo un 50enne in provincia di Roma che è rimasto fulminato mentre armeggiava in un lampione del giardino
il Tribunale ha riconosciuto come “karoschi” (morte per eccesso di lavoro) il decesso di Antonio Mauceri, 61 anni, dipendente di Rete Ferroviaria Italiana, sottoposto per anni a turni massacranti, reperibilità continua e anche notturna. Si tratta del primo caso riconosciuto in Italia, un precedente destinato ad aprire la strada a molte altre situazioni: medici, infermieri, dirigenti, impiegati, Il bilancio complessivo del 2025 raggiunge oggi le 1292 vittime, di cui 926 sui luoghi di lavoro.
il Tribunale ha riconosciuto come “karoschi” (morte per eccesso di lavoro) il decesso di Antonio Mauceri, 61 anni, dipendente di Rete Ferroviaria Italiana, sottoposto per anni a turni massacranti, reperibilità continua e anche notturna. Si tratta del primo caso riconosciuto in Italia, un precedente destinato ad aprire la strada a molte altre situazioni: medici, infermieri, dirigenti, impiegati, Il bilancio complessivo del 2025 raggiunge oggi le 1292 vittime, di cui 926 sui luoghi di lavoro.
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