In questi giorni uno spaccato dell'agonia che c'è in Italia sui morti sul lavoro. Due immigrati egiziano schiavizzati in edilizia che muoiono di notte in un conteiner aziendale, ma erano lavoratori in nero, schiavizzati per 24 ore al giorno; sono morti per le esalazioni di un braciere utilizzato per scaldarsi. nessuna delle cinque aziende dice che sono loro dipendenti. In galera e buttate via le chiavi. Maurizio Lungo muore cadendo da un'impalcatura a Roma, ovviamente non aveva le protezioni. Paolo Floriani, il muscoloso 50enne palestrato muore schiacciato dal trattore a Viterbo. Alberto Predazzi era un artigiano di 49 anni (nella foto con il cane) è uno dei tantissimi artigiani che muoiono per infortuni sul lavoro, muoiono più che gli operai sui luoghi di lavoro, Pedrazzi incastrato con la mano in un ingranaggio di un macchinario rimane dilaniato e schiacciato. Non si conosce ancora l'identita del lavoratore morto ieri in provincia di Milano, a Magenta, l'avevano trovato martedì scorso a terra, probabilmente dopo ore, in una pozza di sangue provocata da una lacerazione alla testa. E' l'82esimo lavoratore morti in lombardia dall'inizio dell'anno, un record negativo in questi 15 anni di monitoraggio, con i morti sulle strade e in itinere questa Regione, molto popolosa supera i 160 morti complessivi. Stesso incredibile numero di morti sui Luoghi di lavoro in Veneto che con 50 morti è la la prima regione per numero di morti in rapporto agli abitanti. Ma la politica in questa vigilia elettorale e precedentemente, non ha mai parlato di questa carneficina. sono già oltre 1100 i morti sul lavoro comprensivi di itinere dall'inizio dell'anno, 584 di questi sui luoghi di lavoro. In questi 15 anni di monitoraggio solitario dei morti sul lavoro credevo di fare un servizio per gli italinai a monitorare i morti sul lavoro, nessuno lo faceva e lo fa, solo io l'ho fatto spendendo come volontario ben 21900 ore di lavoro, con una media di 4 ore al giorno, ma non è servito a niente, non sono riuiscito a far comprendere le reali dimensioni di questo fenomeno, ma è stata una lotta contro i mulini a vento: una lotta impari contro un sistema che penalizza i lavoratori, avrei bisogno di investire denaro per rendere questo servizio visibile a tutti gli italiani, ma non ne ho i mezzi e ho sempre evitato di coinvolgere persone che lavorano nel settore, per non essererne inevitabilmente condizionati; la controparte che è spesso formata da istituti dello Stato e lobby parlamentari ha mezzi economici enormi che sono impossibili da contrastare. per questo alla fine del 15esimo anno il 31 dicembre l'Osservatorio che aprii il 1° gennaio 2008 per onorare i sette lavoratori della ThyssenKrupp di Torino chiuderà. Davide senza neanche la fionda ha perso contro Golia. Domani si voterà, ma nulla cambierà per questa strage che ha già ucciso in questi 15 anni oltre 20000 lavoratori. Nella seconda foto una mia opera rifiutista con i manifesti dei partecipanti alle elezioni politiche di marzo 2018. Chi vincerà? vedremo, ma nulla cambierà se non in peggio per chi lavora, tanti sono spariti o riciclati in altri partiti
Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
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