sabato 1 ottobre 2022

Lettera aperta e appello al Presidente Mattarella: che faccia cessare il malcostume di Ministri e non solo che vanno successivamente a ricoprire incarichi negli ENTI che dovevano controllare o in Istituti Internazionale e altri incarichi attinenti. In questo post c'è anche il report delle morti nei primi 9 mesi: Nessun calo ma un aumento del 9% delle morti: basta balle raccontate agli italiani. Ieri è morto un 79enne in un cantiere, ma ci rendiamo conto di come siamo ridotti e nel silenzio generale, datemi una mano a far arrivare questo appello al Presidente,.

 

Caro Presidente Mattarella invoco la sua protezione per quello che scrivo in questo post. Faccia cessare il malcostume, per non dire di peggio di Ministri e non solo, che vanno nei Consigli di Amministrazione di Istituti dello Stato dopo il loro incarico e aver sempre ignorato le mail mandate dall’Osservatorio ai Ministeri del Lavoro e delle Politiche Agricole, senza mai ottenere risposte. Poi si scopre il perché; dovevano andare a ricoprire importanti incarichi negli Istituti dello Stato che dovevano controllare o lauti incarichi in ENTI Internazionali.  Una vergogna. Poi basta raccontare balle agli italiani: nessun calo delle morti sul lavoro, ma un aumento del 9% rispetto al 30 settembre del 2021 e se andiamo a vedere il 30 settembre del 2008 anno di apertura dell’Osservatorio c’è uno spaventoso aumento del 25%. Ma INAIL registra un calo delle stesse dimensioni, lo sarà tra i suoi assicurati che rappresentano solo una parte dei lavoratori. Presidente Mattarella mi affido a lei, sono 15 anni che denuncio un numero di morti sul lavoro molto più grande, e io lo faccio senza nessun costo, ma solo con lavoro volontario. Vada a vedere perché occultano almeno 300/400 morti sul lavoro all’anno, oppure mandi i suoi emissari a controllare se racconto balle: IO LI REGISTO TUTTI e non solo gli assicurati all’INAIL; solo sui luoghi di lavoro siamo arrivati a 600 morti e con i morti sulle strade e in itinere si superano già i 1100 complessivi. Come si può tollerare Caro Presidente che un 79enne muore cadendo in un cantiere, la tragedia ieri a Udine, il povero vecchio è morto dopo cinque giorni di agonia, lavorava per hobby a quell’età e in regola? E ieri 30 settembre è morto anche il terzo lavoratore egiziano in pochi giorni; anche lui dopo lunga agonia. Caro presidente non si può tollerare una strage di queste dimensioni, vada a vedere queste anomalie, e anche le ragioni di questi morti occultati; perché lo Stato non fa un monitoraggio delle morti con i suoi Istituti, INAIL non monitora i morti ma raccogli SOLO le denunce che gli arrivano dal territorio e solo dei suoi assicurati, e gli altri, sono figli di nessuno? Non sono lavoratori come gli altri, come per esempio questo 79enne che sicuramente non lavorava in regola, così come tantissimi altri, o di categorie non assicurati a questo Istituto. Il 31 dicembre Caro Presidente chiuderò l’Osservatorio dopo 15 anni, sono stanco di lottare per far emergere questa strage che ha dimensioni incredibili e che il “sistema”, come si vede dagli intrecci che denuncio ti vede come nemico, ho 73 anni, ma mai ho visto un’indifferenza così per i lavoratori e la loro sicurezza. Lo aprii il 1° gennaio 2008 dopo la tragedia della ThyssenKrupp di Torino di poche settimane prima; ero appena andato in pensione, cercavo notizie sui morti sul lavoro, ma quelle più recenti avevano 6 mesi o un anno ed erano dell’INAIL, lo feci per informare di queste tragedie in tempo reale gli italiani, ma c’è stato un muro invalicabile del sistema.   Qui sotto le reali dimensioni di queste tragedie con l’aggiormento a questa mattina. Un Abbraccio Caro Presidente Mattarella, conto su di Lei. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale morti sul lavoro di Bologna http://cadutisullavoro.blogspot.it

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO.

L’unico osservatorio che monitora i morti sul lavoro in Italia.

Aperto 15 anni fa, il 1° gennaio 2008

30 settembre

Dall’inizio dell’anno sono morti 1186 lavoratori, 600 di questi sui luoghi di lavoro i rimanenti in itinere e sulle strade, In questi “numeri” ci sono anche i morti sul lavoro non assicurati all’INAIL (oltre 4 milioni di lavoratori) in più i morti in nero e i milioni di agricoltori, spesso pensionati che continuano a lavorare per le magre pensioni e i tantissimi morti sulle strade e in itinere che non vengono riconosciuti come tali.

Aperto il 1° gennaio 2008 da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. I morti sui luoghi di lavoro sono da 15 anni tutti registrati in apposite tabelle Excel con data della morte, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale.  Dal 1° gennaio 2008 anno di apertura dell’Osservatorio sono morti oltre 20000 lavoratori per infortuni sui luoghi di lavoro, sulle strade e in itinere.

L’unico sito in Italia che monitora i morti sul lavoro in Italia.

139 agricoltori schiacciati dal trattore nel 2022.

Gli autotrasportatori morti dall’inizio dell’anno sono 87

Curatore Carlo Soricelli metalmeccanico in pensione e artista sociale da 50 anni. per contatti carlo.soricelli@gmail.com

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Qui sotto i MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province (non ci sono i morti per covid). Non sono contati neppure i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori: tenete presente che i morti in itinere e sulle strade sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui sotto nelle Regioni e Province. Ma noi preferiamo tenerli separati, perché richiedono altri interventi, che sono diversi da quelli delle morti sui Luoghi di Lavoro. Ma altri li conteggiano tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e qualità del fenomeno. NB nelle province e Regioni non ci sono i morti per infortuni provocati dal coronavirus. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza.

I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2022: a questi occorre aggiungere almeno altrettanti lavoratori morti sulle strade e in itinere che sono considerati a tutti gli effetti morti per infortuni sul lavoro, ma che è opportuno tenere separati per non generale confusione, un conto è un lavoratore che muore sui luoghi di lavoro, un altro se muore sulle strade o in itinere. Chiunque svolge un lavoro e muore è per noi un morto sul lavoro.

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                     Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio. 

http://cadutisullavoro.blogspot.it

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