Ministri delle Politiche Agricole e del Lavoro che vi siete succeduti in questi 15 anni, posso solo dirvi una parola VERGOGNATEVI, vi ho tempestato di mail, ma mai avete risposto, ora la verità viene a galla Io trattato come un ufo e una cassandra per 15 anni, ho finalmente fatto emergere la verità e sui morti sul lavoro delle reali dimensioni. Solo isolato da tutti: dai sindacati, dalla politica, dagli amministratori, da una classe dirigente che mai è voluta andare a vedere se quello che scrivevo era vero. o ancor peggio non interessava se migliaia di lavoratori morivono per infortuni sul lavoro senza lasciare nessuna traccia. Ora sono stati tutti costretti ad ammettere che quello che scrivevo era vero. Sentite, sentite: dopo 15 anni tutti si accorgono che quello che scrivevo era vero; che inail monitora solo i propri assicurati. Silvino Candeloro della Direzione di INCA CGIL ammette che restano fuori dalla conta gli abusi e i sommersi. Ma se davano retta a me si potevano salvare tantissime vite, oltre 8000 morti sono spariti nel nulla in questi 15 anni. Si vergognino tutti quelli che dovevano occuparsene e non lo facevano; come per esempio i ministri del Lavoro e delle Politiche Agricole, che mi hanno trattato come un ufo che sparava coglionate, solo, isolata, ma lo eravate voi con la vostra indifferenza. Ma anche ieri ci sono stati morti
«L’Istituto – dice a Osservatorio Diritti Silvino Candeloro, della direzione nazionale di Inca Cgil – computa le denunce di morte delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti coperti dalla propria assicurazione, dei soggetti assimilati (ad esempio i parasubordinati) e del personale del “Conto Stato” (cioè di amministrazioni centrali, scuole e università statali). Restano fuori gli abusivi e i sommersi, in nero o clandestini, e gli operatori di categorie che non ricadono sotto l’ombrello Inail: forze di polizia e forze armate, vigili del fuoco, liberi professionisti indipendenti, consulenti del lavoro e periti industriali, commercianti titolari di imprese individuali, alcune partite iva, giornalisti, dirigenti e impiegati del settore agricolo, contadini per hobby, amministratori locali, sportivi dilettanti, parte del personale di volo, volontari della protezione civile e infermiere volontarie della Croce rossa.
In compenso
nelle statistiche e nelle tutele dell’Istituto da poco rientrano i riders, i
ciclofattorini delle imprese di consegna a domicilio, perlomeno quelli messi in
regola. A breve – continua Candeloro – dovrebbero essere ricompresi anche i
lavoratori autonomi dello spettacolo, inclusi, ad esempio elettricisti,
falegnami, parrucchieri, ecc.».
Ma prima Silvino Candeloro non si accorgeva degli oltre 400/500 morti sul lavoro che nessuno contava, se non un semplice e ostinato metalmeccanico in pensione?
Ma anche questo martedì ci sono stati morti sul lavoro che nessuno monitora se non questo Ossevatorio
Carlo Soricelli
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