RISPETTATELI:
IL LORO SANGUE è ROSSO COME IL NOSTRO; SONO MAROCCHINI, ROMENI, FILIPPINI,
TUNISINI, ALBANESI, SUDAMERICANI, INDIANI, EGIZIANI, PAKISTANI e di tante altre
nazionali che muoiono sul lavoro. Un morto su sette per infortuni è straniero
Sono andato
a controllare, un morto su sette sui luoghi di lavoro che muore per infortuni è
straniero, un tributo elevatissimo di sangue che viene pagato per il nostro
benessere. Fanno i lavori più umili e pericolosi che gli italiani non fanno
più. Sono oltre 5 milioni gli stranieri che vivono in Italia. Vengono da tutti
i continenti. I nostri giovani e non solo, per sfuggire a queste tragedie,
fuggono di loro volta in altrettanti, più di 5 milioni gli italiani che vanno
all’estero, tantissimi dal sud ma non solo: acculturati non ci stanno a fare
questa vita di stenti, di essere sfruttati nei campi, nei cantieri, nelle
piccole e piccolissime fabbriche. Mi tornano in mente anche i 5 pakistani che
all’alba da Torino stavano andando a lavorare in Lombardia. Un’immigrazione e
un’emigrazione che sta cambiando il volto del nostro Paese. Non guardateli
male, abbiate rispetto, non fate crescere i loro figli nell’odio per il nostro
Paese, Del resto cosa sarebbe Bologna oggi senza l’apporto di noi meridionali?
Avrebbe meno di 50000 mila abitanti, e di sicuro non è peggio degli anni
sessanta, prima dell’arrivo in massa dal sud. Sarà lo stesso con i nuovi
arrivati se non faremo l’errore dei francesi che ha relegato nelle banlieue i migranti poveri.
Non dico come Papa Giovanni “date loro una carezza” ma almeno non dategli pugni
e abbiate rispetto per loro. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio
Nazionale di Bologna morti sul lavoro
http://cadutisullavoro.blogspot.it
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