domenica 16 aprile 2023

Ecco il bestiario dei morti sul lavoro, e sono solo alcuni casi recenti che vi racconto. Nella foto Arben Salliu morto bruciato nel veneziano

 Nessuno sapeva fino a pochi giorni fa della morte per infortunio sul lavoro dell'albanese di 57 anni   Arben Salliu morto bruciato dopo un giorno di agonia in un'azienda veneziana. Il padrone (come si può chiamare diversamente) aveva dato disposizioni al compagno di lavoro che l'ha portato all'ospedale che si era ustionato nel giardino di casa, perchè questo, perchè era rimasto ustionato  in azienda nello svolgere un lavoro non di sua competenza; invece di piegare il metallo l'aveva messo a saldare, probabilmente senza nessuna esperienza. Il proprietario è ora indagato per questa tragedia.  Che dire poi dei giocatori di golf che non hanno smesso di giocare dopo l'infortunio mortale dei due giardinieri  Angelo zanin di 56 e Dario Beria di 69 che ancora lavorava nei cestelli a 15 metri di altezza, c'erano ambulanze, forse dell'ordine, ma imperterriti hanno continuato a giocare. E che dire anche dell'operaio Pasquale Acconcia di Marcianise (Caserta) che è andato a morire in provincia di brindisi con il suo lavoro di emigrato gionaliero? Tantissimi muoiono così.Oppure dei diversi lavoratori che spariscono, per infortuni mortali, o che vengono resi irriconoscibili dopo averli bruciati? Potrei continuare, ma cliegina sulla torta la dichiarazione del sottosegretario Durigon della Lega che dichiara "Circa mille morti l’anno sono numeri inaccettabili e dobbiamo lavorare per abbassarli". A parte che sarebbe suo dovere sapere esattamente quanti sono, anche se prende solo i morti di INAIL che sono solo una parte se ne contano 1090 l'anno scorso ma se si contano tutti si arriva a contarne 1499. Quest'anno già 352 complessivi, con 204 morti sui luoghi di lavoro. Ma ministri e sottosegretari, mica si abbassano a guradare oltre la lro cerchia "istituzionale". Prima all'opposizione dichiarazioni da sfraceli, poi una volta entrati nelle stanze del potere si adeguano subito, così per tutti da destra a sinistra.


  






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