mercoledì 10 maggio 2023

SCONVOLGENTE il 45% dei morti sui luoghi di lavoro quest'anno hanno dai 62 anni in su, addirittura il 24% sono ultrasettantenni

 Si rimane davvero basiti, quando vai a vedere i numeri reali per età dei morti sul lavoro quest'anno, oltre ad avere un numero di morti superiore al 10% sui luoghi di lavoro rispetto al 2022, assistiamo ad un'impennata paurosa dei vecchi che muoiono lavorando, soprattutto in agricoltura e in edilizia, la porcata dell'allungamento dell'età per andare in pensione e le pensioni povere che non essendo indicizzate dall'inflazione costringe tanti a lavorare in nero. Il credo che per i non tutelati e quelli che sono abbastanza giovani ci sarà un futuro drammatico, ma l'attenzione e l'allarme dovrebbe essere anche per chi crede di essere immune a questa strage e alla povertà, soprattutto per chi ha un monoreddito. Conosco ex colleghi e colleghe di solo 10 anni più giovani di me che sono costretti a lavorare a 64/65 anni: sono tutti diplomati e laureati 

1 commento:

  1. Carlo hai proprio ragione, a mio avviso dovresti criticare maggiormente e sempre la CGIL (in tutti i post sui social o sul tuo blog).
    Le colpe di tale strage di lavoratori anziani è soprattutto la sua (della CGIL) che ha firmato tutti questi contratti al ribasso scatenando l'isolamento e il razzismo di quei lavoratori e lavoratrici che non hanno ancora maturato una coscienza di classe.
    In questo modo potresti sicuramente, visto che sei molto conosciuto a livello nazionale, tali lavoratori e lavoratrici a riflettere e i giovani (soprattutto quelli che ancora studiano e i giovani lavoratori) a non maturate questi sentimenti di odio sociale che è quello che questo governo razzista e fascista vuole, gli esempi sono ormai numerosissimi del razzismo, fascismo e "disumanità": i morti sul lavoro e gli stranieri che muoiono nel Mediterraneo e sulle varie rotte per raggiungere l'Italia o gli altri Stati europei sono, per Meloni, Salvini e company, morti per colpa loro.
    Cioè, in altre parole, aiuteresti molti e molte ad essere coscienti che il nemico non è rappresentato dai loro colleghi autoctoni o dagli stranieri ma dai padroni.
    Un saluto internazionalista da Marco.

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