Gli schiacciati dal trattore Franco Ferrari nel bolognese morto domenica 2 giugno, Mario D’Elia morto domenica nel salernitano, Massimo Palmieri morto domenica in provincia di Vibo Valentia, Federico Agosti morto ieri 4 agosto in provincia di Trento, Del quinto agricoltore morto ieri a Bonito di Avellino non conosciamo ancora l’identità. Sono già 58 gli schiacciati dal trattore dall’inizio dell’anno, nello stesso periodo del 2023 sono stati 62, da quando è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro gli schiacciati dal trattore sono stati oltre 2600, ma nessuno ha mai parlato di questa strage nella strage che impregnano di sangue il Made in Italy. Neppure un ministro che si è succeduto alle Politiche Agricole ne ha mai parlato, eppure sono sempre stati tempestati di mail da me medesimo come curatore dell’Osservatorio. Oggi c’è all’Agricoltura il Ministro Francesco Lollobrigida, e neppure lui ne parla mai, sono morti sul lavoro che non interessano nessuno, e l’opposizione che dovrebbe incalzare il Governo su questa strage nella strage non lo fa mai: e chissà perché. Ho le idee chiare dei motivi, ma è inutile che lo scriva per l’ennesima volta, non serve a niente, spero solo nei media e nella Società Civile che visita numerosissima il sito dell’Osservatorio. Basterebbe poco per dimezzare questi morti, solo con un po' di interesse ed avere un pil coraggio dio dire qualcosa contro le lobby parlamentari. Ma tant’è…..Ancora due morti e arriveremo all’incredibile numero di 600 morti complessivi dall’inizio dell’anno con i morti in itinere: due povere donne hanno perso la vita negli ultimi tre giorni in itinere; una di queste si è addormentata alla guida dell’automobile all’alba mentre tornava da un turno di lavoro in una casa di cura: ma il lavoro è fatto su misura per gli uomini e le donne puniscono il Paese non facendo più figli; non hanno più la voglia di fare le martiri: sui luoghi di lavoro i morti sono già a oggi 442, magari gli altri in più dei 268 (compreso itinere) diffusi da INAIL sono risorti. Magari carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro. Nella foto Karima Tift che ha perso la vita in itinere all’alba, con la macchina finita in un campo di grano e trovata dal marito dopo che l’aveva cercata invano al telefono
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