giovedì 15 maggio 2025

Andiamo a votare in massa

https://www.facebook.com/carlo.soricelli/videos/1729406204349872 Lavoro, dignità e memoria: non possiamo più tacere Sul lavoro si gioca oggi una delle ultime battaglie rimaste per restituire dignità e consapevolezza a milioni di persone. Milioni di donne e uomini che ancora ragionano con la propria testa, che non accettano passivamente la deriva antipopolare che da oltre vent’anni sta svuotando diritti, salari e sicurezza. Il mondo del lavoro non è mai stato così solo. I lavoratori vengono trattati come carne da macello. I numeri parlano da soli: il Jobs Act di Renzi e gli appalti a cascata introdotti da Salvini hanno contribuito in modo diretto a un'escalation di morti sul lavoro. Dai meno di 500 decessi all’anno, siamo arrivati ai 1.056 morti del 2024. Un dramma silenzioso, spesso ignorato. Dal 2015, chi viene assunto entra in un regime di precarietà strutturale, privo della libertà di esprimere opinioni senza rischiare il posto. Il disastro è sotto gli occhi di tutti: stipendi da fame, infarti per stress anche tra impiegati e dirigenti, appalti usati come nuova forma di caporalato moderno, spesso adottati anche dallo Stato. Tre delle ultime cinque stragi sul lavoro sono avvenute in aziende pubbliche o partecipate: Ferrovie dello Stato (Brandizzo), ENEL (Suviana), ENI (Calenzano). Fino alla tragedia dell’Esselunga, dove, per costruire un semplice supermercato, operavano 49 imprese diverse, nessuna delle quali si è assunta responsabilità. Tutto scaricato sulle realtà più piccole, dove il sindacato è assente o inesistente. È in atto una vera e propria lotta di classe, silenziosa e spietata. Già 47 morti di fatica nel 2024, molti dei quali tra lavoratori intellettuali. Già 355 morti sui luoghi di lavoro, che diventano 488 considerando anche gli incidenti in itinere. Molti di questi morti non vengono nemmeno registrati. Le donne sono vittime silenziose e numerose, spesso stroncate in itinere per l’impossibile conciliazione tra carico familiare e lavoro. Il lavoro a tempo indeterminato è ormai una favola raccontata per gettare fumo negli occhi. Non fatevi ingannare ancora. Chi ci governa — da Bonaccini a Calenda, da Renzi a tutto il centrodestra — e persino sindacati come la CISL, spesso si astengono nei momenti cruciali, per far fallire le iniziative dei lavoratori. Perché temono che, se il "Sì" passerà, si troveranno davanti un blocco sociale consapevole, deciso, invincibile. Un blocco fatto di lavoratori dipendenti, artigiani, negozianti, professionisti, pensionati. Tutti sulla stessa barca, con destini intrecciati. Non possiamo più tacere. Vai a votare e vota SI Carlo Soricelli Curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna sulle morti sul lavoro

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