giovedì 8 maggio 2025

Se questo è un uomo... – Roberto Vitale, morto sul lavoro da pensionato (nella foto) costretto a continuare a lavorare nonostante la pensione. Il Riferimento a Primo Levi non è casuale

Se questo è un uomo… Roberto Vitale, autotrasportatore, pensionato, è morto lavorando. Lavorava ancora perché la pensione non bastava. come se non fosse bastata una vita passata alla guida di un camion. Questa tragedia non è solo una notizia: è una vergogna per un Paese che costringe i suoi anziani a lavorare fino all’ultimo respiro, perché non riescono a vivere dignitosamente con quanto ricevono dopo decenni di contributi. Siamo all’8 maggio 2025 e i numeri fanno paura: 343 morti sui luoghi di lavoro 468 considerando anche le vittime in itinere Ma dietro ogni numero c’è un nome, un volto, una storia. E oggi c’è la storia di Roberto Vitale, che merita non solo rispetto, ma attenzione e indignazione. Non possiamo accettare che la povertà spinga i pensionati a tornare su mezzi pesanti, nei cantieri, nei campi. Serve un impegno collettivo per fermare questa strage silenziosa. Vi prego di non far cadere nel silenzio questa morte e tutte le altre che tutti i giorni tormentano chi ha ancora un cuore e che si indigna. Non giriamoci dall’altra parte. il 35% dei morti sui luoghi di lavoro sono con più di 60 anni. rimango basito quando leggo sedicenti rapporti in rete dove si scrive che a marzo in Abruzzo sono morti sette lavoratori mentre sono già 19, tra l'altro senza l'itinere a questa mattina, lo stesso dicesi per la per la Toscana con 11 morti mentre l'Osservatorio ne ha monitorati già 30 a questa mattina e sono solo quelli sui Luoghi di Lavoro. E tutti sanno bene che i morti sono questi, ma per guadagnare con il sangue di chi lavora li nascondano Carlo Soricelli Curatore Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it

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