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giovedì 7 agosto 2008
243 MORTI DI LAVORO DALL'INIZIO DELL'ANNO
DI CASTELLI E DEI LEGHISTI NON CONDIVIDO NIENTE, NEPPURE IL TAGLIO CHE IL SOTTOSEGRETARIO HA DATO ALL'INTERVISTA. MA HA RAGIONE QUANDO DICE CHE I MORTI EFFETTIVI SUI LUOGHI DI LAVORO SONO MOLTO MENO DI QUELLI DELLE LISTE UFFICIALI. SE SI ALTERANO LE CIFRE NON SI TROVANO SOLUZIONI PER I PROBLEMI, ANCHE DI CHI MUORE MENTRE VA O TORNA DA LAVORARE. LE CIFRE NON SONO GONFIATE MA SICURAMENTE OCCORRE SEPARERE NETTAMENTE CHI MUORE SUL LUOGO DI LAVORO DA CHI MUORE MENTRE VA O TORNA DA LAVORARE. NON SI RISOLVONO I PROBLEMI MESCOLANDO DIVERSE CAUSE DI MORTE......I MORTI EFFETTIVI SUI LUOGHI DI LAVORO SONO 243 DALL'INIZIO DELL'ANNO. NELLE TABELLE EXCEL CHE HO ELABORATO NEI PRIME SEI MESI DELL'ANNO I MORTI ERANO QUASI 200 E NON IL DOPPIO O IL TRIPLO COME RIPORTATO DA DIVERSE AGENZIE DI STAMPA. GIA' I PRIMI DI LUGLIO HO SCRITTO AL PRESIDENTE NAPOLITANO CHE SAREBBE STATO OPPORTUNO SEPARARE QUESTI DATI PER NON FARE CONFUSIONE . HO ANCHE INFORMATO I VARI ORGANI DI STAMPA E I SINDACATI DI QUESTA DISCREPANZA. SI POTREBBE FARE QUALCOSA IMMEDIATAMENTE PER I TANTI AGRICOLTORI CHE MUOIONO A CAUSA DI UN KILLER: IL TRATTORE CHE DALL'INIZIO DELL'ANNO HA FATTO UN'AUTENTICA STRAGE.
QUI SOTTO L'INTERVISTA A CASTELLI E LE REAZIONI
L'accusa del leghista Castelli. "Statistiche manipolate per poter usufruire dei benefici""IL TRIPLO COME RIPORTATE DA DIVERSE AGENZIE .
asta criminalizzare gli imprenditori". L'opposizione: si deve vergognare
"Morti bianche, cifre gonfiate falsi i numeri sulle vittime"
di PAOLO BERIZZI
Roberto CastelliROMA - Le statistiche sulle morti bianche? Sono fasulle. Manipolate per fare ottenere risarcimenti assicurativi anche alle famiglie di quei lavoratori che perdono la vita sulla strada mentre vanno o tornano dal lavoro. Così, dopo l'indagine pubblicata dal Censis che ha rielaborato i dati ufficiali (1.170 decessi nel 2007, a fronte dei 663 omicidi), il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Roberto Castelli. Che auspica: "È arrivato il momento di fare un'operazione verità". Sui dati, intende il senatore leghista. Perché "soltanto in Italia si contano come morti sul lavoro, al fine di poter dare benefici assicurativi da parte dell'Inail, anche le morti che avvengono per incidenti stradali capitati mentre si va al lavoro o mentre si torna a casa a fine giornata. Morti che evidentemente - sostiene - nulla hanno a che vedere con la sicurezza in fabbrica". Lo studio del Censis ("abbiamo usato dati iper ufficiali di Eurostat e Inail", precisa il direttore generale dell'istituto Giuseppe Roma) dice che le morti bianche in Italia sono quasi il doppio delle vittime degli omicidi, due volte quelle della Francia e il 30 per cento in più rispetto a Germania e Spagna. Ma Castelli non ci sta ("un po' di verità fa bene a tutti"): "È il momento di smetterla - dice - di criminalizzare gli imprenditori italiani. Se infatti estrapoliamo gli incidenti che avvengono in agricoltura e in edilizia, vedremo che in Italia la sicurezza delle aziende manifatturiere è ai migliori livelli europei". Com'è facile supporre, le parole del senatore leghista hanno sollevato un polverone. Dai politici, dai sindacati, dall'Anmil (associazione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro), si è alzato un coro di indignazione. Un'uscita giudicata a dir poco "inopportuna". "Le dichiarazioni di Castelli sono pericolose e prive di fondamento, un vero attacco alle norme sulla sicurezza sul lavoro", dice, sottolineando la puntualità delle statistiche fornite dall'Inail, Cesare Damiano, parlamentare Pd, ex ministro del Lavoro. "Anziché cercare dichiarazioni a effetto il sottosegretario farebbe bene a preoccuparsi del fatto che il suo governo sta manomettendo le buone leggi che riguardano salute, sicurezza e lavoro nero". "È da irresponsabili sminuire la gravità del fenomeno", aggiunge il vice presidente della commissione lavoro del Senato, Tiziano Treu. Il giudizio più severo arriva da Achille Passoni, del Pd, che parla di "delirio agostano": "Castelli si vergogni di fronte all'Italia e chieda subito scusa a tutti coloro che hanno avuto un parente morto o ferito per cause di lavoro".
Il collega di partito Daniele Marantelli, deputato varesino, un mese fa era stato l'autore dello slogan "Zero morti per Expo 2015": un segnale lanciato al governo affinché, in vista dell'apertura dei cantieri per la manifestazione milanese, si vigili sulla sicurezza proponendosi come obiettivo l'azzeramento del bollettino degli infortuni mortali. Proprio in vista dell'Expo, Marantelli si augura che "Castelli e gli altri rappresentanti del governo oltre al business e agli appalti pensino anche al valore della vita umana". Quella di cui parla il presidente dell'Anmil, Pietro Mercandalli: "Davanti alle cifre, anziché strumentalizzarle, bisognerebbe riflettere. Ricordo a Castelli che nel 2007, nel settore manifatturiero di cui lui parla, abbiamo avuto 185 infortuni mortali (101 in Francia, 113 in Spagna e 127 in Germania)". Forti critiche arrivano anche da Paola Agnello Modica, della segreteria nazionale della Cgil: "È singolare che si voglia estrapolare i settori dell'agricoltura e dell'edilizia. Perché? Sono lavoratori di serie B? Forse perché in questi settori sono spesso impiegati gli immigrati? Il sottosegretario si occupi di più delle condizioni delle strade che i lavoratori sono costretti a percorrere e investa in trasporto pubblico anziché in polemiche". Alla fine della giornata, la replica di Castelli: "Su un tema serio come quello delle morti bianche non bisogna mistificare la realtà".
"Se estrapoliamo gli incidenti che avvengono in agricoltura e in edilizia, vedremo che in Italia la sicurezza delle aziende manifatturiere è ai migliori livelli europei". I calcoli che Castelli propone sono alquanto insensati. A questo punto, stupidaggine per stupidaggine, indegnità per indegnità, non faceva prima a dire che in Italia le morti bianche non esistono? (...)
RispondiEliminahttp://noirpink.blogspot.com/2008/08/attualit-morti-bianche-ma-quando-mai.html
SONO PIENAMENTE D'ACCORDO CON MODELLO PANDEMONIUM, I MORTI SUL LAVORO DOVREBBERO ESSERE QUASI A ZERO. OGNI MORTO PESA SULLA COSCIENZA DI OGNUNO DI NOI. IO NON SO QUALI SONO I CALCOLI DI CASTELLI,STA DI FATTO CHE CI SONO CENTINAIA DI MORTI MA OCCORRE SEPARARE LE CAUSE DI MORTE PER AVERE LA POSSIBILITA' DI INTERVENIRE EFFICACEMENTE. I LEGHISTI E' NOTO, SONO ESPERESSIONE DELLA PICCOLA BORGHESIA DEL NORD E DIFENDONO A SPADA TRATTA LE CATEGORIE CHE PORTONO I VOTI ALLA LEGA, INFISCHIANDOSENE DI TUTTI GLI ALTRI. STA A NOI CHE VENIAMO DA CULTURE SOLIDARISTICHE IMPEGNARCI FINO IN FONDO PER CERCARE DI ALLEVIARE QUESTO GRAVE PROBLEMA CHE DOVREBBE SCUOTERE TUTTE LE COSCIENZE. CI SONO TANTISSIMI LAVORATORI CHE MUOIONO ANCHE QUANDO SI RECONO O TORNANO DAL LAVORO, O AGRICOLTORI SCHIACCIATI DA TRATTORI KILLER. SI PUO' FARE MOLTO SENSIBILIZZANDO VERSO QUESTA AUTENTICHE STRAGI, CHE NESSUNO, NE SINDACATI NE PARTITI DI SINISTRA MENSIONANO NEI LORO INTERVENTI. SI PUò FARE MOLTO ANCHE PER I LAVORATORI MORTI PER STRADA O UCCISI DAL TRATTORE KILLER. CARLO SORICELLI
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