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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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giovedì 7 agosto 2008
243 MORTI DI LAVORO DALL'INIZIO DELL'ANNO
DI CASTELLI E DEI LEGHISTI NON CONDIVIDO NIENTE, NEPPURE IL TAGLIO CHE IL SOTTOSEGRETARIO HA DATO ALL'INTERVISTA. MA HA RAGIONE QUANDO DICE CHE I MORTI EFFETTIVI SUI LUOGHI DI LAVORO SONO MOLTO MENO DI QUELLI DELLE LISTE UFFICIALI. SE SI ALTERANO LE CIFRE NON SI TROVANO SOLUZIONI PER I PROBLEMI, ANCHE DI CHI MUORE MENTRE VA O TORNA DA LAVORARE. LE CIFRE NON SONO GONFIATE MA SICURAMENTE OCCORRE SEPARERE NETTAMENTE CHI MUORE SUL LUOGO DI LAVORO DA CHI MUORE MENTRE VA O TORNA DA LAVORARE. NON SI RISOLVONO I PROBLEMI MESCOLANDO DIVERSE CAUSE DI MORTE......I MORTI EFFETTIVI SUI LUOGHI DI LAVORO SONO 243 DALL'INIZIO DELL'ANNO. NELLE TABELLE EXCEL CHE HO ELABORATO NEI PRIME SEI MESI DELL'ANNO I MORTI ERANO QUASI 200 E NON IL DOPPIO O IL TRIPLO COME RIPORTATO DA DIVERSE AGENZIE DI STAMPA. GIA' I PRIMI DI LUGLIO HO SCRITTO AL PRESIDENTE NAPOLITANO CHE SAREBBE STATO OPPORTUNO SEPARARE QUESTI DATI PER NON FARE CONFUSIONE . HO ANCHE INFORMATO I VARI ORGANI DI STAMPA E I SINDACATI DI QUESTA DISCREPANZA. SI POTREBBE FARE QUALCOSA IMMEDIATAMENTE PER I TANTI AGRICOLTORI CHE MUOIONO A CAUSA DI UN KILLER: IL TRATTORE CHE DALL'INIZIO DELL'ANNO HA FATTO UN'AUTENTICA STRAGE.
QUI SOTTO L'INTERVISTA A CASTELLI E LE REAZIONI
L'accusa del leghista Castelli. "Statistiche manipolate per poter usufruire dei benefici""IL TRIPLO COME RIPORTATE DA DIVERSE AGENZIE .
asta criminalizzare gli imprenditori". L'opposizione: si deve vergognare
"Morti bianche, cifre gonfiate falsi i numeri sulle vittime"
di PAOLO BERIZZI
Roberto CastelliROMA - Le statistiche sulle morti bianche? Sono fasulle. Manipolate per fare ottenere risarcimenti assicurativi anche alle famiglie di quei lavoratori che perdono la vita sulla strada mentre vanno o tornano dal lavoro. Così, dopo l'indagine pubblicata dal Censis che ha rielaborato i dati ufficiali (1.170 decessi nel 2007, a fronte dei 663 omicidi), il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Roberto Castelli. Che auspica: "È arrivato il momento di fare un'operazione verità". Sui dati, intende il senatore leghista. Perché "soltanto in Italia si contano come morti sul lavoro, al fine di poter dare benefici assicurativi da parte dell'Inail, anche le morti che avvengono per incidenti stradali capitati mentre si va al lavoro o mentre si torna a casa a fine giornata. Morti che evidentemente - sostiene - nulla hanno a che vedere con la sicurezza in fabbrica". Lo studio del Censis ("abbiamo usato dati iper ufficiali di Eurostat e Inail", precisa il direttore generale dell'istituto Giuseppe Roma) dice che le morti bianche in Italia sono quasi il doppio delle vittime degli omicidi, due volte quelle della Francia e il 30 per cento in più rispetto a Germania e Spagna. Ma Castelli non ci sta ("un po' di verità fa bene a tutti"): "È il momento di smetterla - dice - di criminalizzare gli imprenditori italiani. Se infatti estrapoliamo gli incidenti che avvengono in agricoltura e in edilizia, vedremo che in Italia la sicurezza delle aziende manifatturiere è ai migliori livelli europei". Com'è facile supporre, le parole del senatore leghista hanno sollevato un polverone. Dai politici, dai sindacati, dall'Anmil (associazione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro), si è alzato un coro di indignazione. Un'uscita giudicata a dir poco "inopportuna". "Le dichiarazioni di Castelli sono pericolose e prive di fondamento, un vero attacco alle norme sulla sicurezza sul lavoro", dice, sottolineando la puntualità delle statistiche fornite dall'Inail, Cesare Damiano, parlamentare Pd, ex ministro del Lavoro. "Anziché cercare dichiarazioni a effetto il sottosegretario farebbe bene a preoccuparsi del fatto che il suo governo sta manomettendo le buone leggi che riguardano salute, sicurezza e lavoro nero". "È da irresponsabili sminuire la gravità del fenomeno", aggiunge il vice presidente della commissione lavoro del Senato, Tiziano Treu. Il giudizio più severo arriva da Achille Passoni, del Pd, che parla di "delirio agostano": "Castelli si vergogni di fronte all'Italia e chieda subito scusa a tutti coloro che hanno avuto un parente morto o ferito per cause di lavoro".
Il collega di partito Daniele Marantelli, deputato varesino, un mese fa era stato l'autore dello slogan "Zero morti per Expo 2015": un segnale lanciato al governo affinché, in vista dell'apertura dei cantieri per la manifestazione milanese, si vigili sulla sicurezza proponendosi come obiettivo l'azzeramento del bollettino degli infortuni mortali. Proprio in vista dell'Expo, Marantelli si augura che "Castelli e gli altri rappresentanti del governo oltre al business e agli appalti pensino anche al valore della vita umana". Quella di cui parla il presidente dell'Anmil, Pietro Mercandalli: "Davanti alle cifre, anziché strumentalizzarle, bisognerebbe riflettere. Ricordo a Castelli che nel 2007, nel settore manifatturiero di cui lui parla, abbiamo avuto 185 infortuni mortali (101 in Francia, 113 in Spagna e 127 in Germania)". Forti critiche arrivano anche da Paola Agnello Modica, della segreteria nazionale della Cgil: "È singolare che si voglia estrapolare i settori dell'agricoltura e dell'edilizia. Perché? Sono lavoratori di serie B? Forse perché in questi settori sono spesso impiegati gli immigrati? Il sottosegretario si occupi di più delle condizioni delle strade che i lavoratori sono costretti a percorrere e investa in trasporto pubblico anziché in polemiche". Alla fine della giornata, la replica di Castelli: "Su un tema serio come quello delle morti bianche non bisogna mistificare la realtà".
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
"Se estrapoliamo gli incidenti che avvengono in agricoltura e in edilizia, vedremo che in Italia la sicurezza delle aziende manifatturiere è ai migliori livelli europei". I calcoli che Castelli propone sono alquanto insensati. A questo punto, stupidaggine per stupidaggine, indegnità per indegnità, non faceva prima a dire che in Italia le morti bianche non esistono? (...)
RispondiEliminahttp://noirpink.blogspot.com/2008/08/attualit-morti-bianche-ma-quando-mai.html
SONO PIENAMENTE D'ACCORDO CON MODELLO PANDEMONIUM, I MORTI SUL LAVORO DOVREBBERO ESSERE QUASI A ZERO. OGNI MORTO PESA SULLA COSCIENZA DI OGNUNO DI NOI. IO NON SO QUALI SONO I CALCOLI DI CASTELLI,STA DI FATTO CHE CI SONO CENTINAIA DI MORTI MA OCCORRE SEPARARE LE CAUSE DI MORTE PER AVERE LA POSSIBILITA' DI INTERVENIRE EFFICACEMENTE. I LEGHISTI E' NOTO, SONO ESPERESSIONE DELLA PICCOLA BORGHESIA DEL NORD E DIFENDONO A SPADA TRATTA LE CATEGORIE CHE PORTONO I VOTI ALLA LEGA, INFISCHIANDOSENE DI TUTTI GLI ALTRI. STA A NOI CHE VENIAMO DA CULTURE SOLIDARISTICHE IMPEGNARCI FINO IN FONDO PER CERCARE DI ALLEVIARE QUESTO GRAVE PROBLEMA CHE DOVREBBE SCUOTERE TUTTE LE COSCIENZE. CI SONO TANTISSIMI LAVORATORI CHE MUOIONO ANCHE QUANDO SI RECONO O TORNANO DAL LAVORO, O AGRICOLTORI SCHIACCIATI DA TRATTORI KILLER. SI PUO' FARE MOLTO SENSIBILIZZANDO VERSO QUESTA AUTENTICHE STRAGI, CHE NESSUNO, NE SINDACATI NE PARTITI DI SINISTRA MENSIONANO NEI LORO INTERVENTI. SI PUò FARE MOLTO ANCHE PER I LAVORATORI MORTI PER STRADA O UCCISI DAL TRATTORE KILLER. CARLO SORICELLI
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