MORTI SUL LAVORO. CLAUDIA MORI SCRIVE AD ARTICOLO21
''Una vergogna non più tollerabile''
di Redazione"Trovarci ancora oggi a dover combattere per ottenere il sacrosanto diritto di lavorare in sicurezza per scongiurare la vergogna più grande dell'Italia di lasciar morire i propri lavoratori sul posto di lavoro, è un fatto gravissimo. L'Italia è tra quelle nazioni che sottovaluta da anni questa vergogna. Adriano già 33 anni orsono ne colse tutta la drammaticità denunciandolo nel suo film Yuppi Du. Infatti uno dei protagonisti, Scognamillo, amico di Felice (Adriano) muore in un cantiere navale schiacciato da una enorme cassa distaccatasi da una gru. Dopo 33 anni non è cambiato nulla. Anzi, la situazione è peggiorata. Non è più tollerabile". E' la lettera di Claudia Mori ad Articolo21. Un messaggio, che accogliamo con grande piacere, per esprimere l'adesione sua e di Adriano Celentano alla nostra carovana per la sicurezza sul lavoro che partirà da Venezia e toccherà le città che sono state teatro di infortuni mortali.
Superati ieri 19 giugno i 700 morti complessivi nel 2025 Questo se si contano tutti i lavoratori, non solo quelli coperti da INAIL.Le cause politiche e normative dell'aumento • Jobs Act: dall’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (2015), l’aumento dei morti sul lavoro è stato del 43%. +15% con la Legge Salvini degli appalti a cascata del 2023 •
Superati ieri 19 giugno i 700 morti complessivi nel 2025 Questo se si contano tutti i lavoratori, non solo quelli coperti da INAIL.Le cause politiche e normative dell'aumento • Jobs Act: dall’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (2015), l’aumento dei morti sul lavoro è stato del 43%. +15% con la Legge Salvini degli appalti a cascata del 2023 •
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